Manfredonia. PRENDENDO atto delle “motivazioni” tecniche addotte nel parere del Dirigente dell’ottavo settore, la Giunta comunale di Manfredonia ha inoltrato una richiesta di deroga alla Regione Puglia – ai sensi anche del Piano di gestione per le aree SIC e ZPS – per la localizzazione dell’Impianto di compostaggio nel Comparto 10 dell’insula industriale D3E ex DI/46 del vigente P.R.G..
FOCUS. A seguito di una nota del 23.02.2011 dell’Assessore alla qualità dell’Ambiente della Regione Puglia, con la quale si dava avvio alla procedura negoziale per la “Realizzazione di impianti di compostaggio” nei termini previsti da P.O. FESR 2007_2013 asse II , linea di intervento 2.5, azione 2.5.2, con atto della Giunta Regionale n. 1573 del 12.07.2011 sono stati definiti gli indirizzi specifici per la presentazione delle proposte di interventi per la realizzazione di impianti per la produzione di compost, con possibilità di cofinanziamento. Con lo stesso atto veniva deliberato di localizzare nel territorio del Comune di Manfredonia un impianto di compostaggio, “in quanto territorio interessato maggiormente dallo spiaggiamento di Cymodocea nodosa spiaggiata“.
Il bando. Per la predisposizione della proposta, in conformità a quanto richiesto nella succitata delibera di G.R. n.1573, con D.D. n. 1447 del 25.10.2011, sono stati approvati il bando e il disciplinare di gara per l’affidamento – tramite procedura aperta – del servizio di “predisposizione della documentazione tecnico-economica per la presentazione della proposta di intervento per la realizzazione di un impianto per la produzione di compost”. A seguito dell’espletamento della gara, è stato affidato l’incarico per la predisposizione della proposta progettuale al R.T.I., costituito da: “Ingegneria Ambientale s.r.l.”, (mandataria) ed Ing. Velluzzi (mandante). Da evidenziare come l’ingegnere Giuseppe Velluzzi è anche l’attuale direttore generale dell’Ase di Manfredonia, ed è tra l’altro citato nella ”Progettazione, direzione dei lavori e sicurezza – Centro comunale raccolta nel I piano di Zona – (R.T.P.) “ing. Giuseppe Velluzzi – ing. Massimo Clemente – ing. Massimiliano Gianfrancesco” ed ha rivestito il ruolo di Progettista architettonico e direttore dei lavori, relativamente all’impianto di biogas da biomassa vegetale realizzato a Manfredonia, a nord della stessa ex DI/46 . La committente in quest’ultimo caso era stata la Agrispes.
Investimento complessivo per oltre 19 milioni di euro. Ritornando al citato impianto di compostaggio, la Giunta comunale di Manfredonia con D.G.C. n°385 del 21.12.2011 ha approvato il “Progetto Preliminare” predisposto dall’R.T.I., per la realizzazione di un impianto biologico anaerobico per la produzione di compost con capacità di trattamento di 30.000 t/anno di F.O.R.S.U (frazione organica da rifiuto solido urbano) con un limite di trattamento di biomasse spiaggiate (Cymodocea) in misura non superiore al 20% e per un investimento complessivo pari a € 19.174.222,97.
Come da atti, la proposta progettuale veniva localizzata in un’area individuata all’interno della zona industriale D3E (ex DI46) destinata a servizi, in conformità al piano di lottizzazione. Il Comune di Manfredonia in data 23/12/2011 avanzava formale richiesta alla Regione Puglia per il cofinanziamento della proposta progettuale, in linea con le previsioni regionali e nazionali, a servizio del bacino costituito dai Comuni garganici: Manfredonia, Vieste, Mattinata, Monte S.Angelo, S.Giovanni Rotondo, Rignano Garganico, S.Marco in Lamis.
Dopo oltre 14 mesi, il 26.02.2013 la Regione Puglia trasmetteva il parere definitivo, positivo, n. 272 del Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici, sul progetto approvato. Il 13.03.2013 è stato sottoscritto il Disciplinare regolante i rapporti tra Regione e Comune di Manfredonia con la previsione della concessione di un contributo provvisorio di € 3.000.000, a fronte dell’investimento complessivo di € 19.174.222,97.
Per acquisire indicazioni da parte degli Enti coinvolti circa le condizioni per ottenere, le intese, i pareri, le autorizzazioni, i nulla-osta e gli assensi, comunque denominati , richiesti dalla normativa vigente, per la predisposizione del progetto definitivo, il 26.6.2013 veniva convocata la Conferenza di servizi, conclusasi circa un anno dopo (29.7.2014) con l’acquisizione dei diversi pareri. Successivamente, 4.10.2013, veniva convocato, dall’Assessorato regionale all’Ambiente–Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica un incontro tecnico-operativo per acquisire “elementi necessari per la definizione dello stato di avanzamento delle procedure autorizzative per la realizzazione dell’impianto”.
In sede di incontro sono state “manifestate perplessità” da parte della Regione relativamente alla localizzazione dell’impianto sia a proposito della destinazione urbanistica (pascolo), in relazione al P.P.T.R. adottato con delibera G.R.n. 1435 del 2/8/2013, ma anche per “conflittualità dovute alla vicinanza ad un bacino idrografico il cui rispetto, relativamente alle aree di pertinenza, non risultava chiaramente soddisfatto”.
Da qui, per non compromettere “i fabbisogni impiantistici contenuti nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU) e di conseguenza, l’efficienza complessiva del servizio”, si concludeva che il Comune di Manfredonia avrebbe provveduto alla individuazione di “altra area, alternativa, dotata di tutte le caratteristiche per l’istallazione dell’impianto”.
A seguito di indagini effettuate dagli uffici comunali per l’individuazione di altre aree di tipo industriale, tenuto conto del criterio preferenziale vincolante stabilito dal P.R.G.R.U., è stata individuata l’Area 1, localizzata sempre nell’insula D3E, all’interno del Comparto n.10, il cui piano di lottizzazione e schema di convenzione è stato approvato con delibera di Consiglio comunale di Manfredonia n. 78 del 09.09.2002.
Il 14.11.2013 è stato convocato un nuovo incontro presso l’Assessorato regionale all’Ambiente –Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica per valutare la proposta di delocalizzazione e le modalità per l’indizione della conferenza di servizi, “tenuto conto che, trattandosi di aree classificate come SIC. e ZPS e di impianto da sottoporre a V.I.A., l’Autorità competente per il rilascio della V.I.A. è la Regione Puglia ai sensi della L.R. 18/2012”.
Per dare corso alla predisposizione della “proposta progettuale” nell’area individuata, il 12.2.2014 è stata acquisita la disponibilità dei proprietari a sottoscrivere apposito atto formale con il Comune di Manfredonia per la cessione delle aree individuate, per la realizzazione dell’impianto, al prezzo e alle condizioni specificate, al soggetto vincitore della gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di progettazione, realizzazione e gestione dell’impianto. Da qui la predisposizione – da parte dell’Ufficio tecnico con la collaborazione dell’R.T.I. – di una nuova proposta progettuale con la delocalizzazione dell’”impianto” nell’Area 1, che è stata posta all’ordine del giorno del Consiglio comunale convocato per il 20.2.2014.
A seguito della pubblicazione della convocazione del Consiglio sul sito istituzionale del Comune, è pervenuta una ulteriore disponibilità da parte dei titolari dei diritti di proprietà delle aree ricadenti, sempre, nel comparto 7 dell’insula D3E ( ex DI/46), (Area 2) per un totale di 80.786 m2, già destinate a centro commerciale, con la quale gli stessi comunicavano il proprio interesse a cedere le aree per la realizzazione dell’impianto di compostaggio.
Con atto n. 14 del 20.2.2014 il Consiglio comunale deliberava di “prendere atto e confermare la localizzazione dell’intervento per la realizzazione dell’impianto biologico anaerobico, per la produzione di compost, di cui al disciplinare sottoscritto con la Regione Puglia in data 13 marzo 2013 nella insula D3E ex DI/46 del vigente PRG; di prendere atto della necessità, per le motivazioni nelle premesse richiamate, della delocalizzazione dell’intervento in area diversa da quella prevista con D.G.C. n° 385 del 21.12.2011, e comunque rientrante nella insula D3E ex DI/46 del vigente P.R.G.; di prendere atto delle due disponibilità manifestate per la localizzazione dell’impianto ricadenti entrambe in zona omogenea territoriale, una nel comparto 10, destinata ad attività di tipo industriale e l’altra nel comparto 7”.
Il 25 3.2014 è stato convocato un incontro in Regione “finalizzato ad esaminare lo stato di attuazione delle procedure per la realizzazione dell’impianto di compostaggio nonché le due ipotesi localizzate entrambe nell’insula industriale D3E “. E’ emerso che “a parte la vicinanza ad attività alberghiere, le due aree presentano caratteristiche più o meno analoghe per quanto riguarda i vincoli presenti”. Il Dirigente del Servizio Ciclo e Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia ha evidenziato che la presenza di attività alberghiere può ritenersi equivalente alla tipologia delle case sparse, per la quale il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU) prevede una distanza di tutela non inferiore ai 300 metri. Di conseguenza l’Area 2, ubicata ad una distanza inferiore a 300 metri da attività alberghiere, non garantirebbe il rispetto del vincolo escludente associato alla tutela della popolazione di cui al PRGRU.
Dopo ampia ed articolata discussione, durante l’incontro in Regione, è emerso inoltre che “fatti salvi altri vincoli eventualmente presenti nelle aree in questione, per i quali sarà convocato apposito in contro con l’Autorità Ambientale della Regione Puglia, finalizzato ad una loro analisi puntuale, l’Area 1 risulta, al momento, più idonea alla localizzazione dell’impianto in questione“.
Dunque l’odierna richiesta alla Regione da parte della Giunta comunale di Manfredonia al fine di ottenere un’apposita deroga, considerando come “in ordine al P.P.T.R., approvato in via definitiva con D.G.R. n. 176 del 16.2.2015 e per quanto previsto dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (P.R.G.R.U), la possibilità di realizzare impianti di recupero della “frazione organica“ e delle “biomasse spiaggiate” in aree ricadenti nella rete ecologica ”Natura 2000” è subordinata, da parte dell’Autorità competente, la Regione Puglia, ai sensi del R.R. 28/08 (Modifiche e integrazioni al Regolamento Regionale 18 luglio 2008, n. 15), in recepimento dei “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZCS) e Zone di Protezione Speciale (ZPS)” e del Piano di gestione per le aree SIC e ZPS.
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