FOGGIA – Classifica Qualità della vita 2023: Bolzano si attesta al primo posto nella classifica annuale sulla qualità della vita del 2023, condotta da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, giunta alla 25esima edizione.
Milano e Bologna si collocano rispettivamente al secondo e terzo posto. In coda alla classifica, confermando l’anno precedente, si trovano Crotone insieme alle province siciliane di Messina e Caltanissetta.
Foggia 96esima nella classifica
Il capoluogo dauno è penultimo tra le province pugliesi: Bari si posiziona all’82esimo posto su 107, seguita da Lecce e Barletta-Andria-Trani, rispettivamente all’84° e 85° posto, mentre Brindisi si posizionata 90esima. Peggio della Capitanata, solo la provincia di Taranto (101).
L’indagine
L’indagine si basa su nove dimensioni d’analisi e 92 indicatori di base, rivelando una persistente disparità tra il Centro-Nord, più performante e resiliente, e l’Italia meridionale e insulare.
La qualità della vita è risultata buona o accettabile in 63 su 107 province nel 2023. Ciò significa che 21 milioni 909mila residenti, pari al 37,2% della popolazione italiana, vivono in territori con una qualità della vita scarsa o insufficiente, registrando un leggero aumento rispetto al 2022.
Bolzano, che aveva ottenuto la medaglia d’argento l’anno precedente, si distingue grazie all’impegno nella gestione finanziaria, con un bilancio senza debiti per la città e una significativa capacità di investimento.
Ecco la Top 10 fra le province, nella classifica di Italia Oggi
Bolzano è la prima provincia nella classifica annuale dell’indagine sulla qualità della vita del 2023 realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, giunta alla 25esima edizione. Milano e Bologna conquistano rispettivamente il secondo e il terzo posto. In fondo alla classifica – come nel 2022 – c’è Crotone, insieme alle province siciliane di Messina e Caltanissetta.
Lo studio si articola in nove dimensioni d’analisi: affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, tempo libero e turismo, reddito e ricchezza, in 14 sotto dimensioni e 92 indicatori di base. Dai risultati della ricerca si conferma una tendenza: la frattura tra il Centro-Nord – più performante e resiliente – e l’Italia meridionale e insulare, caratterizzata da una persistente vulnerabilità. Quest’anno la qualità della vita è risultata buona o accettabile in 63 su 107 province. Tradotto in termini di popolazione, significa che 21 milioni 909mila residenti (pari al 37,2% della popolazione italiana) vivono in territori caratterizzati da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 21 milioni 789mila della passata edizione, pari al 36,9% della popolazione, registrando quindi un lieve arretramento rispetto al 2022.
La provincia di Bolzano si posiziona al primo posto per qualità della vita, dopo la medaglia d’argento dello scorso anno. “L’impegno è tanto – dice il sindaco della città Renzo Caramaschi ad Adnkronos, commentando il risultato della ricerca -. Abbiamo un bilancio con debiti zero per la città e una grande capacità di investimento. C’è una capacità di programmazione previsionale dei vari interventi e una capacità a spendere bene i soldi che, vorrei sfatare il luogo comune, non arrivano da Roma perché la provincia di Bolzano contribuisce con circa 400 milioni all’anno alla riduzione del debito nazionale“.
Ecc’.
Anche se Mil-Ano seconda è veramente poco credibile
PERCHE’ QUESTA SITUAZIONE
NON SUI CONTROLLANO I LAVORI PUBBLICI
SI LASCIA IL CITTADINO A FARE QUELLO CHE VUOLE
PULIZIA ZERO
BASTA RECARSI NELLE ZONE ABBANDONATE
VI E’ DIO TUTTO E NON DICO SOTTO I PONTI
NESSUNO VEDE