In memoria di Gerardo Giordano
PER GERRY
Eravamo ragazzi, e ci piaceva il mare,
ci piaceva l’apnea, per poi gareggiare.
Vincevi sempre tu, perchè questa era la tua virtù.
Sul porto ti piaceva ammirare,
in attesa di eliche da sbrigliare.
Un tuffo nel mare, rendevi così molto felice,
chi tornava dall’altomare.
Il compenso (Pesce) dell’opera svolta,
con gli amici per una volta.
Era questa la tua esigenza,
libertà ed irruenza,
un gabbiano che vola,
a riempier sempre ogni gola.
La tua dote soppraffina, ben riempiva la tua cucina,
di colori, e tuoi sapori.
Ha iniziato così una avventura,
senza sosta e ne’ frattura,
con molteplice bravura.
In concession alla tua clientela un piccolo pontile,
per servire ed essere ancora più gentile.
Piano piano, pian pianino,
costruisci il tuo trenino.
(Ristorante) Cala la sera, cala notte,
a cala Diomede, sei sempre … in una botte
(Cavaliere Gaetano Giordano)
(Testo inoltrato dall’avvocato Paolo Campo, amico di Gerardo Giordano, che ha voluto condividere con i lettori di Stato Quotidiano la poesia in onore di Gerry del fratello Gaetano)
REDAZIONE STATO QUOTIDIANO.IT
Molo Levante due ruote,una sgonfia,
sorgente murata,acqua del deserto garganico,
c’eri in carrozzella e non mi sono fermato.
Ti ho saluto con la mano e tu con la testa degli occhi.
Era l’ultima fermata e non me ne sono accorto.
Ciao Gerardo