Era il lontano 8 ottobre 2019 quando venne annunciato l’arrivo di Stefano Pioli alla panchina del Milan, a discapito di Giampaolo che non aveva affatto cominciato nel migliore dei modi la sua avventura rossonera. Quella stagione era già segnata, ma nonostante tutto l’allenatore di Parma riuscì a ottenere ottimi risultati e a meritarsi la panchina rossonera anche per l’anno successivo. Il clima al suo arrivo e anche dopo la fine di quella stagione, però, non era dei migliori: si parlava di alcuni limiti caratteriali di un uomo che non aveva ancora vinto nulla e che quindi non poteva stare sulla panchina di una delle squadre più titolate al mondo.
Ma di questo Stefano Pioli non si cura troppo: pensa solo al campo e alla sua squadra. Con un lavoro mentale davvero incredibile, una dialettica da vero professionista del settore e un’idea di gioco chiara che esalta i giocatori forti a disposizione, come Leao e Theo Hernandez, pian piano costruisce una squadra forte, in grado di battere chiunque, di far saltare gli schemi delle scommesse online e che due anni dopo riesce addirittura a vincere lo scudetto.
Ma, si sa, il tempo fa dimenticare i dolci ricordi e adesso la situazione è molto cambiata. La squadra allenata da Pioli, nonostante avesse vinto il campionato, non ha mai avuto momenti felici nelle competizioni europee e solo nella stagione 22/23 è riuscita a raggiungere le semifinali di Champions League, poi perse contro i cugini dell’Inter. Anche nell’attuale stagione sono emersi molti dei limiti del Milan, attanagliata da infortuni muscolari costanti, che hanno messo in dubbio la permanenza del tecnico sulla panchina rossonera. E quindi ci si domanda: è finito un ciclo?
La stagione 23/24 di Pioli
Finora la stagione del Milan non ha vissuto di molti momenti brillanti. Innanzitutto c’è l’esonero di Maldini e Massara, che sicuramente ha lasciato strascichi all’interno dell’ambiente societario. La squadra però, nonostante tutto, in campionato si comporta piuttosto bene, anche se non riesce mai a mettere pressione all’Inter e alla Juventus al vertice.
In Champions League, allo stesso modo, il Milan sembra sempre a un passo dal diventare una squadra matura, ma, complici un girone davvero ostico e prestazioni che lasciano parecchi rimpianti (soprattutto i due pareggi iniziali), Pioli retrocede in Europa League dopo appena 3 mesi.
Insomma, sicuramente questa stagione del Milan non è stata molto emozionante, e i tifosi sono stanchi di questa situazione. Per questa ragione, in casa Milan si medita l’addio dell’allenatore di Parma. Sarà la soluzione giusta per la squadra dalle 7 Coppe dei Campioni?
Il futuro del Milan
Il futuro del Milan non è mai stato tanto incerto come quest’anno. Tutti avvertono la necessità di un cambio di marcia, che il Milan ha già dimostrato di avere nelle corde. L’esperienza di Pioli al Milan, almeno all’inizio, sembrava aver dato nuova linfa a una squadra che veniva da annate davvero disastrose.
Allo stesso modo, dopo 4 anni, lo stesso tecnico toscano sembra essere la causa di tutti i mali. Per questa ragione bisogna prendere le dovute considerazioni prima di un eventuale cambio di rotta. La squadra è sempre stata con il mister e ha sempre combattuto quando c’era da combattere, nonostante i risultati non siano sempre arrivati.
Antonio Conte è adatto al Milan?
Se il Milan deciderà di fare un cambiamento radicale di rotta, dovrà essere bravo a selezionare la guida tecnica giusta, in grado di dare confidenza e sicurezza alla squadra nell’arco di un’intera stagione. Il limite di Stefano Pioli, in fondo, è sempre stato quello di non riuscire a dare continuità alla sua rosa, che vive di picchi spaventosamente belli e periodi altrettanto tremendi. Uno dei nomi che più stuzzicano la fantasia dei tifosi è sicuramente Antonio Conte, che dopo le sue esperienze con la Juventus e l’Inter. è pronto ad abbracciare la tifoseria rossonera dopo un anno sabbatico. (nota stampa).