Foggia – ”E’ veramente inspiegabile come quest’Amministrazione Comunale abbia potuto portare tutta la città vicino a una “emergenza rifiuti”, emergenza evitata solamente perché è stata data la disponibilità a smaltire i rifiuti della città presso la discarica di Deliceto, discarica che dovrebbe servire solamente i Monti dauni.
Non è stata fornita una sola spiegazione sul perché ci si sia trovati “all’improvviso” senza le autorizzazioni necessarie per continuare a usare la discarica comunale. Evidentemente qualcuno pensava che l’acquisto di una discarica esaurita, la ex discarica A.Ge.Cos, un progetto ancora da definire, sia nella parte tecnica che in quella economica, per l’ampliamento della discarica comunale avrebbero permesso di bypassare, o di evitare, la “trafila burocratica” indispensabile per ottenere le autorizzazioni necessarie. Non ci sono giustificazioni che tengano perché si sapeva da tempo che non ci sarebbero state ulteriori proroghe o permessi all’uso della discarica.
Il Sindaco non solo non ha dato spiegazioni ma anche assicurato che mandare i rifiuti a Deliceto non avrebbe comportato maggiori spese a carico della comunità, evidentemente, anche in questo caso, ha peccato di pressapochismo ostentando una tranquillità giustificatasolamente dall’incapacità amministrativa dimostrata. Forse sperava di risolvere l’emergenza discarica nel giro di due o tre giorni? Illuso.
Mercoledì siamo andati molto vicino all’emergenza rifiuti perché è solo per la disponibilità dei gestori della discarica di Deliceto che abbiamo potuto smaltire almeno una parte dei rifiuti raccolti dopo aver esaurito lo spazio disponibile nelle celle dell’impianto di biostabilizzazione, celle usate impropriamente come contenitori d’emergenza per i rifiuti. Cosa ha impedito di prepararsi, per prevenire, un’evenienza ampiamente annunciata? In quale miracolo sperava il Sindaco?
Resta irrisolta la questione di chi si accollerà i costi dello smaltimento dei rifiuti a Deliceto perché sono quasi raddoppiati i costi per il conferimento in discarica, costi lievitati a oltre 60 euro a tonnellata, mentre si è aggiunto il costo del trasporto, un centinaio di chilometri a viaggio. Ci sono poi altre questioni irrisolte come trovare adeguati cassoni compattanti per ridurre il volume dei rifiuti in modo da fare “solo” una dozzina di viaggi al giorno (costo stimato dai 100 ai 300 euro a viaggio a seconda che i mezzi siano di proprietà o noleggiati presso terzi) e il personale che si è messo in ferie dovendo normalmente fruirne entro il 30 maggio. Sindaco e AMIU sono ancora dell’idea che non ci saranno aumenti della tassa sui rifiuti? Dove troveranno i soldi necessari a coprire i costi aumentati?
Una cosa è certa: così non si può continuare. Se non parte un servizio di raccolta differenziata “porta a porta”, l’unico in grado di abbattere significativamente il volume dei rifiuti da conferire in discarica (sino a oltre il 70%) continueremo a vivere con lo spettro di altre emergenze rifiuti perdendo anche l’occasione di creare nuovi posti di lavori con la creazione di fabbriche per recuperare le materie prime che oggi buttiamo come evidenziato, con la disponibilità a investire di imprenditori privati, nella giornata di studi del 2 maggio. Parliamo di decine di posti di lavoro per fabbricare imballaggi dalla carta e cartone riciclati e dal recupero di metalli dagli elettrodomestici rotti (i RAEE). Agli imprenditori basterebbe avere “certezza dei volumi raccolti”, ossia di una raccolta differenziata puntuale e fatta “a mestiere””.
(Foggia 21 maggio 2015 – Marcello Sciagura, Consigliere Comunale
Vincenzo Rizzi, Consigliere Comunale Giorgio Cislaghi, portavoce circolo Che Guevara)