Statoquotidiano.it, 21 maggio 2022. “Il governatore della Puglia è il naturale interlocutore di Foggia, Bari corre perché ha saputo creare una classe dirigente. Oggi inizia una nuova pagina, da riscrivere, per una città caduta nel baratro”. Giuseppe Mainiero presenta a Parco città il comitato civico “Resto a Foggia” con Emiliano che ha accolto il suo invito a essere al suo fianco.
Il governatore pugliese ha raccontato la storia di Bari quando era sindaco e come ci sia stato un decisivo cambio di rotta rispetto alle “bombe e agli omicidi in pieno giorno”. Da allora a oggi sono cambiate molte cose, sono i tempi in cui “la Pirelli ha deciso di aprire un centro di innovazione digitale a Bari, questione su cui può interfacciarsi anche Foggia”.
Una battaglia da cui si può cominciare è quella delle scuole dell’infanzia, “perché questo non accada più, perché se l’avesse fatto un sindaco sarebbe successa l’ira di dio, perché il Pnrr le apre le scuole, non le chiude”. Inoltre, “bisogna pensare a un piano strategico per la città, invece di panchine e mattonate a Bari abbiamo fatto un piano per 20 anni, non categorico, si può sempre cambiare, ma è un primo presidio di legalità perché nessuno si può inventare l’affare dell’ultimo secondo”.
Il sindaco non c’è, ma “bisogna governare Foggia come se ci fosse perché c’è lo Stato”. Di fronte alle numerose iniziative dei comitati, delle associazioni, del terzo settore che negli ultimi mesi hanno ravvivato un panorama politico sonnecchiante- “oggi ci svegliamo dal sonno derivante dal commissariamento”. Ha proposto una consulta permanente di sindacati, associazionismo e di tutti quelli che vorranno esserci, “aldilà di chi sarà il sindaco, ci vogliono due anni, per la politica questa traversata nel deserto è un tempo infinito”.
Durante il ballottaggio del 2019, sul palco di Foggia, Emiliano ha conosciuto Mainiero, si presentava Pippo Cavaliere candidato sindaco. In una sorta di “dove eravamo rimasti”, ieri sera hanno ripreso il filo del discorso: “Mainiero non ha conquistato il presidente della regione, mi ha semplicemente fatto una telefonata e sono qui, a disposizione”. Ricordando quella campagna elettorale in cui si sentiva ripetere “tu non sei nato qui”, in un campanilismo di contrapposizione Foggia- Bari, ha sottolineato che Foggia nella scala delle priorità “è molto in alto” che “i vicini si danno una mano”, insomma, i temi di cui parlava anni fa e che ha riportato in auge insieme al grande impegno dispiegato allora per vincere le elezioni a Foggia.
“Si può lavorare insieme, anche con Pippo Cavaliere- che era fra il pubblico- con il mio vice- Raffaele Piemontese-, con l’assessore al welfare – Rosa Barone-, il commissariamento non deve dare l’impressione di una sospensione dell’attività, la consulta deve essere una possibilità per interloquire con i commissari senza che si sentano assediati”.
Nel parco, insieme al governatore, oltre a Rosario Cusmai e a Pippo Cavaliere anche Lucio Tarquinio, che nel 2019 organizzò una lista a sostegno di Cavaliere, Paolo Mongiello, Peppino D’Urso, padrone di casa. Sul finire dell’incontro si è visto anche Raimondo Ursitti.
Paola Lucino, 21 maggio 2022