Statoquotidiano.it, 22 gennaio 2023 – Orta Nova. “Troppa confusione: non si capisce chi stabilisce i prezzi. E i consumatori si lamentano, perché i carburanti costano troppo e non ce la fanno ad andare avanti. Ma noi gestori che eroghiamo i carburanti vendiamo di meno e guadagniamo somme irrisorie”.
È la testimonianza di alcuni dei benzinai del territorio a pochi giorni dallo sciopero nazionale della categoria, annunciato, poi sospeso e poi confermato, che avrà luogo la prossima settimana, con inizio alle 19 del 24 gennaio fino allo stesso orario del 26.
In quel lasso di tempo non sarà possibile nemmeno effettuare rifornimenti tramite gli impianti di self service, ma a livello provinciale, per garantire i livelli minimi di servizio, saranno individuati degli impianti che resteranno aperti.
Statoquotidiano ha raccolto la testimonianza di Francesco Giannone, gestore al distributore MG carburanti, sposato, giovane padre di famiglia, laureando in Giurisprudenza, e le parole di Gerardo, operatore al distributore AGIP, entrambi ad Orta Nova.
Qual è la condizione del benzinaio in questo periodo?
Francesco: Stiamo attraversando un periodo di crisi, come in tutte le attività.
Il vero dispiacere, comunque, è vedere che la gente pensa che chi gestisce un distributore di carburanti faccia delle cose poco regolari, quando non è così”.
Gerardo: “Non si capisce bene chi deve stabilire i prezzi. C’è troppa confusione. Ed è il Governo che dovrebbe evitarla”.
In tale situazione può sembrare che l’aumento dei prezzi dei carburanti torni a vantaggio dei gestori del servizio distribuzione.
Francesco: “Invece non è così. Per noi che gestiamo la distribuzione è peggio in questo periodo.
Guadagniamo in base ai litri di carburante venduti. Più aumenta il prezzo, però, e meno litri si erogano. E di questo passo, a fine giornata il guadagno del gestore diminuisce”.
Gerardo: “Il guadagno del gestore/benzinaio deriva dai centesimi che dà la Compagnia proprietaria dei carburanti. E non se ne prendono molti, se non si vendono più litri di benzina. Ma, intanto, noi con quei centesimi a litro dobbiamo far fronte alle spese varie per mantenere l’attività, come le bollette per la corrente, ed altro. E così si rischia di non farcela”.
Francesco: “E sugli impianti di carburante si paga tanto, anche in termini di imposte e tasse. Tutto è fatturato e regolamentato. Non c’è possibilità di sottrarsi quando si lavora onestamente”.
Quali sono le difficoltà principali nella giornata del benzinaio?
Francesco: Si è esposti al freddo e al caldo, a seconda di come va il tempo. Ma so che può esserci chi sta peggio e non mi lamento.
Mi dispiace più che altro per coloro che devono sopportare il peso degli aumenti dei carburanti che utilizzano per lavoro, come gli autotrasportatori, e a fine mese non arrivano facilmente”.
Gerardo: Si fa quello che si può, ma non è facile. Alcuni di noi sono costretti a chiudere l’attività”.
Cosa pensa della protesta in programma per i prossimi giorni?
Francesco: Io penso che la protesta non dovrebbe partire dai benzinai, bensì dalla gente che lavora con i mezzi di trasporto e necessariamente fa uso di carburanti. Anche perché non penso che si risolva molto fermando la distribuzione di benzina per qualche giorno. Tuttavia, capisco i colleghi gestori che si lamentano del fatto che il prezzo del carburante sta schizzando alle stelle, ma senza nessun effettivo guadagno per noi che lo eroghiamo”.
Gerardo: “Il periodo è difficile per la nostra categoria”.
Quali sono le principali richieste che presentereste per la vostra categoria?
Francesco: “Sarebbe importante diminuire il prezzo dei carburanti, perché gli aumenti si ripercuotono sul prezzo delle merci trasportate, visto che i costi relativi alle operazioni di trasporto con l’impiego di carburante influiscono sulla definizione del prezzo finale di vendita delle merci, come è noto”.
Gerardo: “Il Governo dovrebbe tenere in maggiore considerazione le reali esigenze della gente”.
I gestori degli impianti di carburante contestano, a livello locale e nazionale, la decisione del Governo di far esporre ai gestori, a fianco dei prezzi praticati nella loro stazione, anche quello medio nazionale, con l’intento di informare gli automobilisti ed evitare le speculazioni.
I prezzi non vengono scelti dai gestori, a detta dei benzinai, ma dalle compagnie, chi lavora agli impianti ha un margine di manovra ridottissimo (quantificabile in un intervallo tra mezzo centesimo e un centesimo e mezzo al litro), in pratica ininfluente sul prezzo finale.
Tanto più che le differenze non sono solo tra una compagnia e l’altra, ma anche tra le diverse pompe di una compagnia nella stessa città o in diverse zone d’Italia.
I gestori ribadiscono, dunque, con forza la loro contrarietà a essere additati come i responsabili degli aumenti che dal primo dell’anno, giorno in cui sono stati eliminati gli sconti sulle accise, stanno tartassando a ritmo costante gli automobilisti, e per questo stanno ribadendo la loro forte opposizione al metodo del raffronto tra prezzi.
A cura di Daniela Iannuzzi, 22 gennaio 2023.
Fra tante autorità perché non si istituisce una che stabilisca un prezzo univoco… come avveniva prima della liberalizzazione che se ricordi bene avrebbe dovuto fare prezzi concorrenziali e non di cartello.