CERIGNOLA – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Osimo, assieme ai colleghi della Compagnia di Cerignola, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa consistente nell’obbligo di dimora a carico di due giovani di Cerignola, responsabili di furto aggravato in concorso.
Il più grande ha ventuno anni ed è già gravato da reati specifici, mentre l’altro ne ha venti.
Entrambi per gli investigatori avrebbero commesso ben sette furti d’auto tra marzo e maggio, di cui 4 a Castelfidardo. Gli altri tra Pescara e Giulianova. Entrambi farebbero parte di una banda molto organizzata e professionale, abile a sostituire le centraline dei veicoli prima di impossessarsene.
Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Ancona, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
L’articolata attività investigativa trae origine da un furto di un’Audi Q3 avvenuto nella città della fisarmonica lo scorso marzo.
Ebbene, partendo da questo episodio, i Carabinieri di Osimo sono riusciti a risalire alla compagine cerignolana, il cui modus operandi era sempre lo stesso: ‘la squadra’, composta da un numero variabile tra le due e le quattro persone, nella tarda serata partiva da Cerignola avvalendosi di ‘staffette’, per poi giungere nelle regioni del centro Italia per perpetrare i furti di auto.
Dopo un attento sopralluogo, procedevano, aiutati dal buio, a sostituire le centraline.
Successivamente, uno di loro, sempre alla guida di un mezzo ‘staffetta’, si premurava di ‘aprire la strada’ al conducente del veicolo rubato, avvertendolo, con l’utilizzo di telefoni dedicati esclusivamente a questa esigenza, dell’eventuale presenza di Forze dell’Ordine.
È stato successivamente accertato anche che le macchine rubate, una volta giunte nel foggiano, venivano subito smontate e i ricambi immessi rapidamente sul mercato illecito.
I danni ai proprietari sono stati coperti dalle assicurazioni.
Il Gip del Tribunale di Ancona, nell’emettere la misura cautelare, ha sottolineato la ‘professionalità’ dimostrata dai due giovani, rispettivamente di 21 e 20 anni, con il più grande già gravato da precedenti specifici, e il loro pieno coinvolgimento nella complessa filiera dei furti di autovetture, che alimenta il redditizio mercato illecito dei pezzi di ricambio.
Nel medesimo procedimento penale vi è una terza persona indagata, non destinataria di misure cautelari.
Il provvedimento eseguito costituisce misura cautelare disposta in sede d’indagini preliminari, cui è ammesso mezzo d’impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Lo riporta anconatoday.it