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Foggia, parlarne male?

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
22 Settembre 2023
Cultura // Foggia //

Foggia – La città più umiliata in tutto e per tutto, quella bistrattata da tv e giornali, quella delle sparatorie e della mala, quella che non hai scampo, della fine, quella con troppe brutalità culturali, con poca umanità, quella che ognuno pensa a se, quella che bisogna parlarne male a prescindere senza sapere.

Ammetto che Foggia ha i suoi ovvi e grandi difetti, le sue contraddizioni e alcuni personaggi, a tratti idolatrati, non contribuiscano positivamente all’arricchimento culturale
della città e della stessa comunità.

Basta scrollare il primo social a caso per imbattersi in uno di quei perfetti sconosciuti che sparano solite frasi fatte qualunquiste e acchiappa like sulla città e sui foggiani, facendo finta che sia quasi un Eden e che chiunque abbia da recriminare nei confronti delle cose spiacevoli che accadono, con le quali spesso conviviamo, sia instabile mentalmente.

Ci vorrebbe il buon Padre Pio o la Madonna dei Sette Veli con uno dei loro santi miracoli per provare a riabilitare il nome di Foggia e dei Foggiani onesti, veri, fieri, puliti, sognatori e lavoratori instancabili. Purtroppo sono sempre loro a pagare e, insieme a loro, anch’io.

Soffermiamoci sui ragazzi: vivono uno spaccato di degrado generale spacciato per accettata normalità da decenni.

Che ne volete se a salvarsi dalle malsane amicizie e cattive abitudini ne sono veramente pochi? Chi si meraviglia, a mio modesto parere, vive nelle realtà virtuali che tanto vanno di moda negli ultimi tempi.

Va sempre peggio per i giovani che hanno poco o niente per provare a sognare e realizzarsi. Ogni idea, ogni progetto, ogni singolo pensiero viene tacciato di stupido idealismo ed è normale vederli crollare in uno status depressivo con cui c’è poco da scherzare. L’unico sogno possibile, stremati e affranti da quella che è la dura realtà, è quello di fuggire e a gambe levate pure, in qualsiasi modo possibile.

Guai a dire: “Voglio fare questo” che possono innescarsi consuete derisioni o dileggi con risposte della serie “Cercati un lavoro serio”, “E poi come mangi?”, “Si ma di lavoro che fai?”.

Se ce l’hai fatta, invece, scatta la maldicenza gratuita e il desiderio irrefrenabile di denigrazione.

Che situazione.

Mi viene in mente un altro esempio che descrive a pieno il contesto culturale da cui siamo costretti a difenderci giornalmente.

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Un giorno pensai:  “Non fate voi? Facciamo noi!” e, parlandone con un gruppo di sconosciuti all’apparenza facoltosi ai nuovi Parchi Diomedei, esposi una particolare autogestione dal momento in cui la città vive uno stato di disagio e abbandono, di come potremmo fare quello che dovrebbero fare i rappresentanti politici. Dalla gestione economica – finanziaria a quella culturale – sociale.

Facendo un calcolo approssimativo, su 150.000 abitanti si potrebbero raccogliere circa 750.000 euro al mese. Se volessimo 50.000 abitanti con difficoltà raccoglieremmo mezzo milione di euro al mese. Non male.

Alla mia proposta di mettere 5 euro al mese da tutti i cittadini per interventi di carattere edile – sociale – culturale – verde pubblico, e altro, è calato il silenzio. Non oso immaginare se avessi proposto una somma maggiore.

Quindi se parlare male di Foggia significa prendersi in giro, dire che va tutto bene, che siamo i numeri uno, allora la mia risposta è si. Meglio parlarne male!

A cura di “Supremo”, Foggia. Settembre 2023

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