Manfredonia – MENTRE per la città si snodava il corteo dei residenti dei Comparti, ieri sera nell’aula consiliare di Palazzo San Domenico si è svolto il Foresight territoriale “strategie di valorizzazione delle risorse paesaggistiche e culturali per incentivare attività turistiche e produttive innovative”. Un dibattito fra autorità locali e semplici cittadini per mettere in campo idee e progetti per la gestione dei fondi comunitari europei 2014-2020, circa 2 miliardi di euro, di cui potrà beneficiare anche Manfredonia.
La città sipontina per la sua media grandezza e il suo disporre di risorse paesaggistico-culturali molteplici e diversificate è stata scelta come Antenna Pon, ha spiegato il dottor Michele Lastilla (direttore regionale Antenna Pon R.e C.): cioè centro atto a captare i bisogni della comunità, collegare domanda e offerta e coinvolgere i cittadini nell’elaborazione di progetti e bandi che potranno essere candidati all’utilizzo dei fondi comunitari. Il desiderio è quello di “far andare la ricerca e l’innovazione oltre le mura degli enti classici come l’Università, aprirla alle proposte dei cittadini con idee che nascano dal basso e dal territorio”.
L’assessore all’urbanistica Matteo Clemente è intervenuto insistendo sulla necessità per la città di Manfredonia di essere competitiva nell’attirare investimenti comunitari, “in un tempo in cui le casse comunali sono sempre più vuote”. Ha sottolineato come, secondo studi di fattibilità, la vocazione principale del nostro territorio sia quella turistica e “come dobbiamo imparare a fare dei nostri paesaggi un valore aggiunto che funga da volano economico giacchè le risorse paesaggistiche sono fra le poche che non si possono copiare né delocalizzare”. Sono vari i paesaggi di Manfredonia: “il paesaggio costiero degli sciali, il paesaggio della pianura, il paesaggio degli ulivi, il paesaggio delle montagne (San Salvatore-Ruggiano)”.
Di notevole importanza anche il paesaggio delle acque, cioè quello dell’oasi Lago Salso: secondo recenti sondaggi il 60% dei manfredoniani non conosce l’oasi, eppure, ha affermato Vincenzo Rizzi, uno dei responsabili intervenuti al dibattito è un luogo unico, uno dei pochi in Europa in cui di anno in anno continua ad aumentare la biodiversità.
Grandi potrebbero essere anche le potenzialità del paesaggio della Riviera sud: sul territorio sono infatti disseminate ben 36 masserie, ridotte a ruderi che se ristrutturate potrebbero introdurre anche in Capitanata il sistema di “Albergo diffuso” che in questi anni sta facendo la fortuna del Salento. “E’ fondamentale – ha continuato Clemente – creare una rete di strade, piste ciclabili e percorsi turistici che colleghino i paesaggi alle attrattive culturali della città (musei, monumenti, chiese), rendendo il territorio più fruibile al turista”. Secondo Michele De Meo presidente dell’agenzia del turismo è importante per i manfredoniani far propria la mentalità commerciale presente in altre zone della Puglia e capire che “il turismo e la cultura possano diventare un business”.
Per l’assessore alle politiche sociali Paolo Cascavilla è arrivato il momento di “dare contenuti alle parole” e così ecco l’intervento di Matteo Conoscitore, presidente dell’Unione Pescatori, che ha presentato un progetto che cerca di valorizzare il ruolo delle donne nel mondo della pesca e la loro capacità di creare unione e lavorare in squadra per un obbiettivo comune, laddove spesso i pescatori uomini tendono a incappare in discordie che impediscono loro di lavorare al meglio.
Ultimo degli interventi quello di Stefano Pecorella, che in qualità di presidente del Parco Nazionale del Gargano ha posto l’accento sull’importanza della tutela e valorizzazione del nostro patrimonio forestale e la buona riuscita del progetto di bike sharing intercomunale, primo esempio in Italia, con cui è possibile fare il periplo del Gargano in bicicletta, potendo lasciare il proprio mezzo ovunque da Lesina a Manfredonia. I noleggi di biciclette sono passati da 300 nel 2012 a 15.000 nel 2014. In conclusione si è ribadito l’invito alla cittadinanza ad “informarsi, partecipare, aprire i cervelli e tirar fuori le idee, poiché-come ha affermato Pecorella- “la vera conoscenza è il sapere che non resta nel cassetto”
(A cura di Annapina Rinaldi – aprinaldi@alice.it)
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Redazione Stato@riproduzioneriservata
Noto con stupore che Villa Rosa ed il suo Parco Naturale Extraurbano continua ad essere ignorata. Così come venne ignorata quando la Croce Rossa offrì 4,5 milioni di euro per recuperarla tre anni or sono. Così come venne ignorata due anni fà, quando la Facoltà di Agraria di Foggia propose di includere la Villa, nel progetto di salvaguardia della specie di olivo con realizzazione di un centro ricerche. Proposta rifiutata! Un intervento che avrebbe portato benefici enormi al nostro mondo agricolo. Trenta ettari di suolo ad alto pregio paesaggistico e naturale, di proprietà pubblica, con progetto approvato dai vari enti preposti ed abbandonato dalla presente classe politica. Progetto che prevede il recupero della villa e la realizzazione del Parco Naturale Extraurbano. Intervento che funge da anello di congiunzione tra i comuni di Manfredonia, Monte Sant Angelo e San Giovanni Rotondo. Parco che si trova in asse con il Parco Urbano di Lama Scaloria, quest’ultimo già avviato nei lavori. Un intervento di tipo territoriale ,così come previsto dal PRG, ma completamente sottovalutato da chi “di dovere”. Completamente stralciato dal PUG. Che menti geniali partorisce il mio territorio. Continuate così e vedrete che fra un paio di anni tale bene ritornerà in mano privata; ci sono tutti i presupposti. Autorizzo la redazione a pubblicare queste mie righe per eventuali articoli specifici in materia. Buon proseguimento.
E’ vai con altri soldi al lago salso, questa volta possiamo richiedere fondi per risvolti al concime sperimentale – benefici.