Bari, 22 novembre 2022, (Lagazzettadelmezzogiorno.it) – Chiamatelo pickpocketing è l’arte di sottrarre denaro o preziosi da una persona di qualsiasi età o sesso senza che quest’ultima, al contrario dello scippo, se ne renda conto. Il soggetto che mette in atto quest’arte è denominato borseggiatore o, in inglese, pickpocket. In epoca vittoriana, inaspettatamente, le donne che praticavano pickpocketing superavano di gran lunga il numero di borseggiatori di sesso maschile e la loro età media era anche notevolmente maggiore.
A Bari le pickpocket sono tornate in grande stile dopo il lockdown. «Mi hanno portato via il portafogli in ascensore e non mi sono accorta di nulla». Comincia così il racconto alla «Gazzetta» di una gentile signora di 80 anni che vive in via Pasubio all’ultimo piano di un edificio multifamiliare con la figlia, il genero e la nipotina.
«Sono rincasata dopo aver fatto la spesa – racconta l’anziana – e sulla soglia del portone del mio palazzo ho incontrato una giovane donna anche lei nell’atto di entrare. Non l’aveva mai vista prima. Trascinando il carrellino della spesa, nel quale avevo infilato anche la borsetta che aveva all’interno una serie di effetti personali e il portafogli, mi sono avviata verso la porta dell’ascensore». «Ho notato – prosegue – che la sconosciuta si era fermata al centro dell’androne e si guardava intorno spaesata. Dopo un attimo di esitazione mi ha seguito. Le ho domandato dove fosse diretta e che piano intendesse raggiungere. Dopo un lunga pausa mi ha risposto in un italiano incerto, appesantito da un forte accento straniero “Scendo al quarto, mi aspetta un’amica”». «Sono entrata per prima in ascensore perché, le ho spiegato, avrei dovuto scendere dopo di lei. Mi ha seguita. Una volta dentro ha cominciato a pigiare sulla pulsantiera in maniera quasi compulsiva. Siamo partiti. Raggiunto il quarto ha detto che la sua amica Antonella in realtà viveva all’ultimo piano. Le ho risposto che forse aveva sbagliato edificio e che nel nostro palazzo non c’era nessuna Antonella. Abbiamo comunque proseguito la salita. Raggiunto il mio pianerottolo ho aperto le porte e sono scesa con qualche impaccio, tirando il carrellino».

La descrizione dell’accaduto prosegue «Una volta fuori mi sono avvicinata alla porta del mio appartamento. Lei ha dato l’impressione di voler uscire ma è rimasta nella cabina, ha chiuso le porte e invece di salire e scesa fino al piano terra. Ho guardando nel carrellino, ho aperto la borsa e il portafogli non c’era più. Ho chiamato mia figlia che mi ha raggiunto dopo pochissimi minuti. Della ladra nessuna traccia. Un vicino mi ha consegnato poco dopo il portafogli dicendomi di averlo trovato vicino alla porta dell’ascensore lasciata aperta».
«Per fortuna – conclude – i documenti erano ancora all’interno. Mancavano le 30 euro che mi erano rimaste dopo la spesa. Sono stata fortunata, non mi sono accorta di nulla. E dire che aveva un’aria inoffensiva, tranquilla, una faccia d’angelo. Se mi avesse aggredito per derubarmi, anche solo spinta per farmi cadere, alla mia età sarebbe stato un dramma. Non ci voglio pensare. Una brutta esperienza che mi lascia un senso di frustrazione, di impotenza, di vulnerabilità». Ogni anno a Bari vengono consumati mediamente un migliaio di borseggi, molti dei quali non vengono denunciati. Gli scippi sono poco meno della metà. Finito il lockdown, abolito il distanziamento sociale, sono tornati alla grande i borseggiatori, spesso trascurati dalle statistiche. Bari è tra le 27 province più pericolose d’Italia.
Stando agli ultimi dati diffusi dal dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, che fotografano unicamente i delitti «emersi» in seguito alle segnalazioni delle Forze di polizia, nell’area metropolitana si sono registrate durante il 2021 ben 42.920 denunce, che vuol dire 3.504,4 ogni 1000mila abitanti. I furti con destrezza sono stati 657, ossia 55,1 ogni 100mila abitanti. In media 1,8 borseggi al giorno. Un trend che il 2022 sembra destinate ad incrementare. I borseggiatori solitamente hanno un’aria distinta e inoffensiva, quasi insospettabile. Spesso sono donne. Si appostano alle fermate degli autobus, bazzicano le feste patronali, i concerti di piazza, i raduni sportivi, le stazioni ferroviarie, gli ipermercati e le strade dello shopping nei giorni di piena. Si confondono nella folla. Seguono le loro vittime aspettando il momento più propizio. Non hanno quasi mai un volto, il più delle volte le vittime non riescono a rendersi conto della loro presenza e quasi mai ricordano le loro sembianze, quasi fossero dei fantasmi. Sorprenderli in flagranza di reato è difficile, se non impossibile, tranne in rare occasioni. Il furto con destrezza viene punito dal Codice penale in modo severo, cioè con la reclusione da 2 a 6 anni e con una multa da 927 a 1.500 euro. (Lagazzettadelmezzogiorno.it)