Vieste/Monte Sant’Angelo, 23 marzo 2018. Se di correlazione si tratta, potrebbe rappresentare un rituale. Un valore. Una ricorrenza da rispettare.
Monte Sant’Angelo, 21 marzo 2017 (ore 5): muore freddato in un agguato il 44enne Giuseppe Silvestri, noto alle forze dell’ordine.
Vieste, 21 marzo 2018 (ore 20 circa): agguato in contrada Scialara, ferito il 34enne Marco Raduano, definito dagli inquirenti il ‘luogotenente’ del boss Angelo Notarangelo , ucciso nel gennaio 2015.
Raduano è attualmente ricoverato a Casa Sollievo della Sofferenza. In considerazione dei colpi inferti, 11 i fori riscontrati, tra 5 e 7 quelli che hanno colpito l’uomo, l’obiettivo di chi ha agito era quello di eliminarlo.
La stessa data degli agguati potrebbe avere dunque un legame, nonostante non ci siano elementi certi per confermarlo. Non è da escludere che l’agguato di Vieste fosse stato pianificato in un’altra data, ma che abbia trovato compimento nel momento in cui si sono ‘manifestate’ le ‘condizioni’ per eseguirlo.
In ogni modo, nei giorni successivi la morte di Silvestri si ipotizzò una vendetta trasversale per il controllo del territorio tra figure della criminalità viestana e quella di Monte Sant’Angelo.
Relativamente all’omicidio del 44enne di Monte si attendono dunque sviluppi relativi ad elementi utili per risalire agli autori dei fatti.
Redazione StatoQuotidiano.it