“La sentenza della Corte costituzionale che è intervenuta sul decreto legge del governo Renzi che impediva ai magistrati di bloccare gli impianti industriali pericolosi per la vita degli operai in nome delle esigenze produttive deve essere accolta con soddisfazione dalla comunità pugliese nel ricordo di Alessandro Morricella, operaio Ilva morto a causa dei difetti e della scarsa manutenzione degli impianti del siderurgico tarantino.
Quel decreto fu la risposta incostituzionale del Governo alla famiglia Morricella ed ai suoi compagni di lavoro. La Regione Puglia tentò in ogni modo di chiedere al Governo di non emettere quel decreto. Quello fu il primo terreno di scontro tra la Regione Puglia e il Governo sull’Ilva e sulla prosecuzione della tecnica dei decreti per soffocare il diritto alla sicurezza e alla salute dei cittadini tarantini. Spero adesso che la Corte Costituzionale possa al più presto riesaminare tutti gli altri decreti che consentono all’Ilva ed ai suoi gestori di continuare a inquinare senza pagare risarcimenti e senza rispondere ai giudici.
L’inutile decorso dei termini dell’Aia e la loro proroga nel Dpcm che aggiudicava la fabbrica al nuovo acquirente sono parimenti incostituzionali, a causa della irragionevolezza della proroga suddetta che il Governo ha concesso ai suoi stessi commissari. Se sarà necessario faremo valere tale incostituzionalità davanti al Tar del Lazio dove la Regione Puglia riassumerà la causa avente ad oggetto tale Dpcm. Nel nome di tutti quei lavoratori che sono stati vittime di quella fabbrica e dei cittadini di Taranto che devono vedere rispettato il loro diritto inviolabile alla salute e alla vita”. Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano con riferimento all sentenza della Corte costituzionale sul decreto Ilva 2015.