Questo nostro tempo riesce a farci rivivere le storie passate in maniera ancora forte e sofferta come il tempo in cui sono avvenute?
Se così è il merito và alla tecnica,ai media,alla stampa,agli opinionisti che occupano gli studi televisivi senza risparmio di parole; ma il disagio,lo sgomento,la incredulità per quanto avvenuto allora ferma ancora il respiro ,come fosse la prima volta in cui udii la notizia del sequestro dell’On Aldo Moro, avverto ancora un vuoto nello stomaco come quando ho fame, ma fame di che?
Di verità,per me stessa.
Non sono solo io sorda al richiamo della storia,tutta la civiltà a cui appartengo si è chiesta per un tempo ancora breve chi fossero gli autori materiali del delitto dell’on Aldo Moro,la risposta è già nel passato,ma ciò che non apparterrà mai al passato è il silenzioso consenso e la lettura di una verità che non emerge,la domanda insiste nelle nostre coscienze: come si sia potuto permettere che avvenisse l’esecuzione di un uomo ucciso per politica,davvero,per politica. E non è stato il solo.
Quando ancora il sistema dei partiti guidava le istituzioni che crearono quasi un mostro di destra da opporre alla eversione di sinistra venne alla luce” Il Compromesso Storico”, un governo con la Sinistra e la Destra,questo si tentava di fare. Il Comunismo era forte e radicato specialmente al Sud. Fu questo un pretesto, ma non tanto labile da decidere di commettere un assassinio.
Un potere forte,(che più forte allora non c’era anche perché veniva da oltre Oceano,da un paese che pur vantando la più grande ricchezza economica del mondo si era fatta mettere all’angolo dal MACKARTISMO, sia pure per un breve ma rumoroso periodo), che diede il colpo finale a quel progetto .
Quel delitto tentò e tenta ancora di riscattarsi nella storia definendosi un delitto di Stato, ma “Questo“ non poteva permettere che l’ostaggio, uomo politico,professore emerito universitario, statista,umanista,padre e marito,divenisse soggetto di scambio con la liberazione di un terrorista detenuto nelle carceri italiane simbolicamente importante come strumento dell’’eversione. Era una guerra anche questa, come la guerra alle stragi,tutti eravamo coinvolti purtroppo solo emotivamente. E per altri decenni ancora le stragi ed il terrorismo e la mafia fecero altre vittime: Dalla Chiesa,Falcone ,Borsellino ,giuristi ,e gli uomini e donne delle scorte che facevano solamente il loro lavoro,che lasciarono nella scia del sangue vedove ed orfani a cui non abbiamo dato abbastanza se non saperli ricordare per sempre,o nelle ricorrenze ufficiali.
La più grande crudeltà alla quale nessun essere umano che appartenga alla nostra civiltà potrà mai piegarsi, e consapevolmente dimenticarla, è stata la prigionia dell’on Aldo Moro, una detenzione paragonabile al braccio della morte di cultura americana : l’attesa della esecuzione.
A differenza che,una differenza difficilmente eguagliabile,il detenuto era innocente,senza colpa alcuna delittuosa se non quella di essere stato un intellettuale ed un pensatore della politica di quel tempo, per cui si dovette fare una scelta,e Moro,il politico,l’aveva fatta, ma il timore che quella scelta potesse sottrarre l’Italia alla influenza e protezione americana la ebbe vinta sul diritto di vivere.
Ma il piano Marshall, piano politico economico per la ripresa europea (EUROPEAN RECOVERY PROGRAM) che fece rinascere il nostro paese, quanto ancora doveva continuare a costare alla nostra ITALIA?
Quel piano ci rese liberi o schiavi dell’America?L’Italia era un paese di frontiera tra blocco Nato e Comunismo,oggi è la frontiera dei popoli in fuga dall’Africa verso l’Europa.
Dalla detenzione in attesa della morte ci giunsero,replicate all’inverosimile ,le foto in primo piano dell’uomo Moro,privo di libertà, di futuro,piegato nel corpo e non solo,perché il buio della solitudine dell’uomo Moro fu gravato ancor più dal pensiero di non poter rivedere i suoi amati famigliari. Quello sguardo rivolto al buio freddo di un obiettivo senza futuro,eppure capace di lasciare ad esso un sorriso amaro che raccontava,che vorrà ancora per tanto tempo raccontare della crudeltà umana paragonabile a quella dei nazisti nei campi di sterminio ebreo,un sorriso che peserà sulla storia e sulle scelte di quegli uomini che decisero la sua fine ed a cui l’uomo Moro ha lasciato per sempre un sorriso:
UN CERTAIN SOURIRE.
A cura di Vittoria De Salvia, 23 marzo 2023.
Ottimo articolo. Brava.