MANFREDONIA (FOGGIA), 23/05/2022 – (quotidianopuglia) «I porti Zes sono porti con vocazione industriale. Sia chiaro», ha detto Patroni Griffi nella piazza d’armi del museo archeologico nazionale e castello di Manfredonia durante un confronto sul tema “Infrastrutture, logistica, portualità, Zes: asset strategici per lo sviluppo”, una iniziativa promossa e organizzata da Impresa Puglia, associazione di imprese, enti e liberi professionisti per lo sviluppo del territorio regionale, con il patrocinio del Comune di Manfredonia.
«La Zes – ha chiarito – serve per la reindustrializzazione dei territori. La Zes non serve per i servizi, non serve per andare a immaginare i villaggi turistici». «La Zes serve – ha ribadito – a reindustrializzare il Mezzogiorno. Se questo non lo si vuole, si esca dalla Zes. Sia molto chiaro per tutti: i nostri porti sono tutti polifunzionali, tutti a destinazione industriale in quanto tutti sono asserviti a una Zes.
Se ci sono dei territori retroportuali che non gradiscono o non vogliono l’industrializzazione o la reindustrializzazione 4.0, conforme ai dettami dell’economia circolare, della “blue economy”, possono contattare il commissario Guadagnuolo e chiedere di uscire dalla Zes per seguire una vocazione turistica o decrescista – è legittimo – senza sottrarre occasioni a territori, e ce ne sono in questa regione, che vogliono crescere». (quotidinopuglia)
Ovviamente caro Ugo patroni Griffi lo sviluppo produttivo industriale deve essere ecosostenibile e in sintonia con la tradizionali vocazioni locali e non certo tutto lo schifo che noi di Manfredonia abbiamo subìto (Enichem) e quello che ora si vuole cercare di imporci ( Energas, termovalorizzatori e discariche di rifiuti tossico-nocivi). Noi non vogliamo essere trattati come un territorio da sfruttamento coloniale da Quarto Mondo.
Tra l’altro in questo convegno si è pure parlato di Blue Economy che invece è qualcosa di migliore rispetto a certe iniziative dannose. Ebbene si favoriscano le vere iniziative produttivo industriali di Blue Economy come quella famosa donna imprenditrice sarda (Daniela Ducato) o come quella nota famiglia di imprenditori manfredoniani di adozione e viestani d’origine (Cariglia).