Monte Sant’Angelo, 23 giugno 2018. Nell’assonnata città di Monte Sant’Angelo grandi eventi pirotecnici sono in corso che tendono alla consacrazione del fuoco con relativo battesimo, di mira sono le istituzioni tra cui Dirigenti ed infine il Sindaco ai quali rivolgiamo tutta la nostra solidarietà per gli atti intimidatori subiti.
Proprio in queste ore ci è giunta notizia di un ennesimo episodio intimidatorio nei confronti del Primo Cittadino (Pierpaolo D’ARIENZO) che al di là del colore politico rappresenta l’intera cittadinanza, anche di chi aspramente nei limiti della Costituzione critica il suo operato restando nella dialiettica e nel confronto civile e democratico.
La città ha subito ancora una volta un’ennesimo atto di violenza, di intimidazione e avvertimento, come se quello che abbiamo già subito negli anni non fosse abbastanza, per ultimo lo scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose, tale da farci capire senza possibilità di interpretazione, che viviamo in una situazione di oppressione mentale, un intera città sotto scacco di un manipolo di stronzi che giustificano la loro inutile esistenza con atti intimidatori e vili.
Il quadro si completa negli ultimi tempi con un divagare di furti e furtarelli in case abitate e non, scippi nel centro storico, ormai abbandonato a se stesso dove vale la legge del più forte, devastazione continua di macchine distributrici di bevande ed atti vandalici vari nel nostro ospedale, che con le tenebre diventa terra di nessuno nella totale impunità e con l’impotenza delle forze dell’ordine….
Onestamente cominciamo ad essere stanchi anche del silenzio e delle omertà della popolazione, che si sente sempre assolta, mentre è sempre largamente coinvolta (scusate la citazione) , il silenzio rende complici dello scempio che continuiamo a subire senza nessun atto di rivolta, si noi in questo caso tifiamo rivolta,
dobbiamo avere il coraggio tutti insieme di riprenderci in mano la città e tutti gli spazi che sono nostri e non al soldo o alla mercè dei malavitosi e capibastone.
La rinascita parte dal singolo cittadino che comincia a prendere atto della situazione e se ne fa carico individualmente, senza delegare a terzi (“che le ja fe ij?”) e ritorni la coesione sociale, cosa ormai abbandonata e dimenticata per troppo tempo, la rivolta per le porte di san michele negli anni ’70 è troppo lontana, ma ha insegnato che il “montanaro” quando si
coalizza ha la forza e la potenza per far cambiare lo stato delle cose presenti uscendo dal ghetto e dal calduccio di casa.
LA MAFIA E’ UNA MONTAGNA DI MERDA!
ULTIMAORA:
ORE 21:00 PRESIDIO DI SOLIDARIETA’ AL PALAZZO DI CITTA’
(ARCI MONTE SANT’ANGELO)