LA notizia battuta dalle agenzie di stampa è di quelle che non possono sfuggire ad un commento: la Guardia di Finanza, ha compiuto, in tutta la penisola, una vasta operazione di contrasto al fenomeno delle scommesse e giochi illegali, con centinaia di controlli e relativi sequestri di agenzie illegali, sequestri di “pseudo” circoli trasformati in vere e proprie bische; associazioni culturali nelle quali al posto di libri e giornali vi erano videoslot e video poker; denunciando all’A.G. decine di persone.
Con il ritorno dei campionati di calcio ci sarà l’oramai solito esponenziale aumento delle scommesse (legali e non) presso i centri di raccolta e intermediazione ( anche questi legali e non), che svolgono in numero sempre maggiore questa attività, anche se la parte del leone la farà, come oramai succede da qualche tempo, il sistema di giochi “On Line”. A dire il vero quest’anno, grazie al susseguirsi di grandi eventi sportivi, come il campionato europeo di calcio e le olimpiadi, il settore, ha mantenuto costanti, anche durante il periodo estivo, gli introiti e i guadagni, attraendo sempre un maggior numero di persone che, paradossalmente, quando più la crisi economica generale incombe, tanto più sono disposti a “cercare” il colpo fortunato!
Tante volte abbiamo messo in guardia, su queste pagine, dalle possibili conseguenze: oggettive e soggettive, che può comportare il “vizio” del gioco e delle scommesse; pericolo che aumenta se si frequentano agenzie non autorizzate o non in regola con quanto prevede la normativa. E’ il caso di ribadirlo, ponendo ancora una volta in evidenza come sia, statisticamente individuabile nei soggetti più esposti socialmente ed economicamente, il target di persone più a rischio di intraprendere il percorso che conduce dal “vizio “ alla vera e propria “ludopatia”: malattia riconosciuta e che conduce ad una vera e propria “dipendenza”, al pari dell’alccolismo, tabagismo e tossicodipendenza.
Indotti da vere e proprie campagne pubblicitarie e dalla immissione sul mercato di sempre nuovi giochi e lotterie, da parte di uno Stato che svolge lo “strano” doppio ruolo: di “tutela” del cittadino giocatore ( o consumatore) attraverso il controllo della “legalità” del sistema; e di “organizzatore” e “promotore” del gioco stesso dal quale ne ricava, in termini di tassazione, un ritorno economico di primaria importanza, sempre più persone finiscono nella “rete”, presi dal vortice della speranza e dell’illusione di una improvvisa vincita. L’illusione, fatta percepire, di una facile, quanto assai improbabile vincita, che cambi la vita finisce però, come abbiamo già detto, per colpire l’anello debole della nostra società: rappresentato dai giovanissimi, studenti, anziani, casalinghe, disoccupati o comunque persone ai margini del sistema occupazionale. Sono questi, infatti, i soggetti che più frequentano le sale da gioco, i locali dove sono installate le videoslot ( o i videopoker illegali!), le sale bingo o che più spendono per l’acquisto dei biglietti: del lotto, superenalotto, lotterie di ogni genere, oppure per uno dei coloratissimi e attraenti biglietti del “gratta e vinci”. Per non parlare delle lotterie istantanee: pensate un’estrazione ogni 5 minuti! Roba da far impallidire! Ma non è tutto. A fianco a questo che è il “sistema” di raccolta delle scommesse presso agenzie e locali ( autorizzati o illegali) posti sul territorio, c’è tutto il “sistema” di raccolta “on line”: più pericoloso del primo, perché oltre alla possibilità di eludere facilmente i controlli ( come quello sull’età dei giocatori che dovrebbero essere solo maggiorenni) permette praticamente di giocare ininterrottamente, da qualsiasi posto ci si trovi e con qualsiasi strumento idoneo a collegarsi ad internet: il che finisce per favorire il gioco tra persone giovanissime che dispongono però di strumenti informatici di ultima generazione.
Inoltre i siti virtuali permettono “legalmente” perché previsto dalla nostra normativa, di collegarsi e giocare “cash”: vale a dire con moneta reale e non virtuale, ai casinò on line e partecipare ai tavoli verdi dove si gioca al poker ecc. E pensare che questo tipo di gioco ( il poker: sia nella versione tradizionale che in quella americana ) è vietato e considerato ancora d’azzardo, quindi penalmente punito, se praticato “dal vivo”! Sono le stranezze di un sistema che da una parte autorizza e incoraggia, come abbiamo appena detto, i casinò virtuali, quindi , di fatto, accessibili a tutti; dall’altra nega ostinatamente, opponendosi a tutte le proposte di legge, l’apertura dei veri e propri casinò “reali” in ciascun capoluogo di regione.
A questa situazione di grande capillarizzazione delle varie forme di gioco, si cerca di far fronte con un elevato numero di controlli da parte delle Forze dell’Ordine che, spesso con l’ausilio della stessa AAMS (l’amministrazione autonoma dei monopoli di stato), giornalmente cerca di contrastare l’illegalità presente in queste attività. Da qualche tempo, inoltre, la task force costituita dal Governo tra Polizia di Stato, Carabinieri, Finanza e ispettori dell’AAMS, e il tavolo tecnico costituito presso le Prefetture, regolarmente istituisce sessioni di controllo degli apparecchi di nuova generazione (le c.d. Videolottery, o VLT) che promettono vincite molto elevate, per monitorare la sicurezza e la legalità degli stessi.
In ogni caso e per qualsiasi tipologia di gioco, la solita raccomandazione è quella di fare sempre attenzione, quando si vogliono comunque spendere dei soldi al gioco o nelle scommesse, a farlo solo nei centri autorizzati, che devono esporre una serie di cartelli, tra i quali: la licenza rilasciata dagli organi competenti; le regole dei giochi prescritte da AAMS, i cartelli indicanti il divieto di gioco ai minori, i “loghi” del gioco sicuro, sempre dell’AAMS. Da evitare anche i luoghi dove si prospettano facili o alte percentuali di vincite oppure dove gli apparecchi tipo videoslot non abbaino ben visibili i certificati che ne garantiscono l’affidabilità, rilasciati dall’AAMS o che accettino per esempio banconote cambino videate schiacciando diversi pulsanti ecc. Alla fine il consiglio forse migliore che può darsi a chi proprio non può fare a meno di scommettere, è quello di “investire” solo una piccola predeterminata somma e, una volta terminata, astenersi da ulteriori puntate. Perdere troppi soldi, oltre ai guai psico/fisici, può comportare, nel tempo, la necessità di rivolgersi a persone, che di “amichevole” hanno ben poco, per chiedere prestiti e finire nella rete di malviventi come più volte denunciate dalle associazioni presenti sul nostro territorio che cercano di contrastare e, nello stesso tempo, aiutare le vittime di questo assurdo sistema.
(A cura del dr Salvatore Aiezza, Funzionario Amm.vo Ministero Interno)