Manfredonia, 21 agosto 2020. Grano arso, la sua origine è tutta nostra, pugliese, della Daunia per l’esattezza, qualcuno la chiama Made in Puglia! Ha radici umili ed antiche, è ciò che rimane del grano dopo la mietitura, dopo che i contadini per rendere fertile il terreno davano fuoco alle stoppie.
Non tutti potevano permettersi in quei tempi la farina, da lì l’ingegno dell’adattamento nel produrne da quel grano rimasto tra le ceneri, unica ricchezza preservata sino ai giorni nostri. I chicchi, con il progresso, oggi vengono tostati per preservarne tutte le proprietà organolettiche, nutrizionali e salutistiche, si classifica tra i prodotti a basso contenuto di glutine.
La sua farina trova impiego sia nel dolce che nel salato, come prodotti lievitati ma ne fà da padrona come orecchiette. Si presenta di colore marrone scuro sino al grigio, ricorda la nocciola ed il caffè.
Gli Chef stellati la scelgono per il suo sapore e profumo intenso per creare piatti di efficacia anche visiva.
Nei miei menù è sempre presente, mi appartiene come carattere, forte, intenso, deciso.
Oggi la mia ricetta ha cinque ingredienti di terra, Vi propongo un viaggio emozionale attraverso i “Cinque sensi” : orecchiette di grano arso su un letto di basilico e rucola, stracciatella, coriandoli di pomodori secchi e gocce di olio Evo. Ah, certo, la Puglia ha anche il mare e potrebbe essere un sesto senso, ma questa è altra Storia, altro viaggio e ci sarà nella mia prossima ricetta. Buon appetito!