Foggia – CIRCA 120 miliardi di euro: è questa la stima del 2011 riguardo l’introito derivante dallo sfruttamento sessuale delle donne vittime di tratta; un fenomeno in costante crescita, che assume forme diverse e complesse (dati Parsec 2011). Gli ultimi anni, in particolare, hanno visto una rilevante diffusione del fenomeno della prostituzione sommersa o al chiuso (appartamenti, locali notturni, centri massaggi e benessere, alberghi) che, spesso, è andata intrecciandosi con quella visibile della strada.
Rispetto alla prostituzione in strada, tuttavia, quella sommersa risulta essere molto più problematica: lo scenario prostitutivo al chiuso che non turba l’ordine sociale, rende invisibili le persone che si prostituiscono, le condizioni in cui vivono, più difficile è l’intervento delle Forze dell’Ordine e degli operatori sociali.
L’analisi e l’emersione del fenomeno della prostituzione sommersa è l’obiettivo principale del progetto “Aquilone 5 – integrazione” dell’assessorato alla Solidarietà e alle Politiche Sociali della Provincia di Foggia, le cui attività sono finanziate dal Dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei Ministri, a partire dal 1 luglio scorso. Il progetto andrà a sostenere ed implementare le attività già attivate dalle progettualità “Aquilone 5” e “Roxana 11”.
Nell’ambito progetto “Aquilone 5 – integrazione“ è stato elaborato un questionario per consentire agli operatori di delineare la percezione della prostituzione e della tratta di esseri umani in Capitanata. Strutturato in 16 domande, il questionario potrà essere compilato in forma anonima direttamente sul sito dei progetti “Roxana” e “Aquilone”, su www.progettoroxana.it, da tutti i residenti in Capitanata. I risultati del questionario saranno poi elaborati assieme a quelli della ricerca in atto, condotta sul fenomeno della prostituzione sommersa che prevede, tra l’altro, l’analisi degli annunci personali su stampa e internet. «È un altro passo in avanti nell’impegno che la Provincia di Foggia sta portando avanti da oltre 10 anni nel contrasto alla tratta di esseri umani – ha sottolineato l’assessore provinciale alle Politiche Sociali, Antonio Montanino – L’obiettivo di questa ricerca-intervento sulla prostituzione invisibile è quello di cogliere le trasformazioni strutturali che, nel tempo, hanno modificato alcune dinamiche interne al mercato del sesso a pagamento e tracciare tutte le possibili correlazioni con il mondo della tratta. Parliamo di un’analisi articolata, di un fenomeno sociale complesso, quale è quello della prostituzione sommersa – ha continuato l’assessore – e per questo motivo la ricerca in corso rappresenta più che un punto d’arrivo, un punto di partenza per ulteriori approfondimenti, che consentiranno di sviluppare nuove prassi e metodi di intervento”.
Proseguono, intanto, le attività dei Progetti “Roxana” e “Aquilone” impegnati nella realizzazione di percorsi individualizzati di assistenza alle vittime di tratta, attraverso l’accoglienza in strutture gestite da operatori qualificati che garantiscono assistenza e sostegno psico-socio-sanitario: nel corso dell’ultima annualità sono stata registrate complessivamente oltre 30 accoglienze di persone vittime di tratta.
Sono partner locali dei Progetti “Roxana 11”, “Aquilone 5” e “Aquilone 5 – integrazione”, l’Ass. Progetto Futuro Uno di Foggia; la Coop. Il Filo di Arianna di San Severo; la Coop. Iris di Manfredonia; la Regione Puglia – Assessorato alla Solidarietà; il Comune di Foggia – Assessorato alle Politiche Sociali; gli Ambiti territoriali di San Severo, Manfredonia, Cerignola, Troia, Vico del Gargano, Lucera; la Prefettura di Foggia; la Questura di Foggia; il Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia; l’ASL/FG; l’ASL – Dipartimento Dipendenze Patologiche di San Severo; gli Ospedali Riuniti; la Confindustria di Foggia; la Camera di Commercio di Foggia, l’Università degli Studi di Foggia – Cattedra di Antropologia Culturale; la Caritas Diocesana di Foggia – Fondazione Fasano Potenza; il Ce.Se.Vo.Ca. di Foggia
Redazione Stato