Foggia – Con recente provvedimento del giudice Romanazzi del Tribunale di Bari, è stato disposto il controllo giudiziario – per 2 anni – della società foggiana “Tre Fiammelle” dell’imprenditore Michele D’Alba, con sede al Villaggio Artigiani di Foggia.
La notizia è stata anticipata da L’Immediato di Foggia.
Il provvedimento segue l’interdittiva antimafia stabilita nel febbraio 2023 dalla Prefettura di Foggia.
Il primo luglio 2023, StatoQuotidiano.it aveva comunicato il ricorso respinto – da parte del Tar Puglia, seconda sezione – ai danni della stessa società contro l’interdittiva antimafia adottata il 23 febbraio 2023 dal prefetto di Foggia, Maurizio Valiante e contro tutti gli atti connessi, compreso il decreto con il quale il numero uno di Corso Garibaldi, il 3 marzo scorso, aveva nominato tre commissari straordinari per la gestione dei contratti d’appalto stipulati dall’azienda con diversi committenti pubblici.
La ‘Tre Fiammelle‘ riconducibile a Michele D’Alba, cooperativa che si occupa di servizi di pulizia di edifici pubblici e privati, si era opposta anche al provvedimento del Ministero dell’Interno, dell’11 aprile, recante diniego d’iscrizione nell’Anagrafe antimafia degli esecutori.

Contestualmente all’interdittiva antimafia, era stata respinta l’istanza di iscrizione della società nell’elenco dei fornitori di beni, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa, più comunemente nota come White List – e disposta la cancellazione dell’impresa dall’elenco dei richiedenti.
Il ricorso al TAR Puglia, di cui si è parlato nel luglio 2023, era stato presentato contro il Ministero dell’Interno, la Prefettura di Foggia, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e la Regione Sardegna. Nella sentenza del T.A.R. si legge che “il quadro fattuale e indiziario appare idoneo a giustificare – complessivamente considerato – la determinazione gravata, atteso che dallo stesso risulta “più probabile che non” il pericolo di condizionamento da parte della cooperativa ricorrente” e che “gli elementi all’attualità emersi e tenuti presenti dall’Autorità prefettizia sono idonei a disvelare la logicità e ragionevolezza della prognosi di pericolo d’infiltrazione configurata nell’interdittiva gravata, alla stregua della natura intrinsecamente ed altamente preventiva propria dell’atto di che trattasi”.
Come riporta L’Immediato, secondo il prefetto foggiano Maurizio Valiante la “Tre Fiammelle” “rappresenta un’entità economica ‘adiacente’ a organizzazioni mafiose“, in particolare le batterie della “Società Foggiana”. Sarebbe infatti emersa una “contiguità soggiacente che rasenta la contiguità compiacente”.
(continua)
a cura di Giuseppe de Filippo, g.defilippo@statoquotidiano.it