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‘Calza dei morti’, quando ci affacciavamo nel negozio dei dolciumi

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
23 Ottobre 2013
Manfredonia //

Ph: Manfredoniaeventi@
Manfredonia – OSSERVO molto il mio paese, le sue radici e le sue strade, le sento nelle vene, come l’aria che mi tiene il cuore dalla voglia di uscire fuori dai tentacoli della gente di malafede, con il passo rilassato per raccogliere ogni odore nella mente a quando ero fanciullo. Quando ero fanciullo e passavo dinanzi ad uno storico negozio di Manfredonia, quello del porta aromi più deliziosi: un simbolo – e lo è ancora – pieno di moltitudini di spezie e dolciumi di ogni genere, delle cose più introvabili di vera bontà.

I suoi colori e odori commoventi di tenera atmosfera paesana, quella di una vita oramai passata e cambiata, ma per quella bottega tutto è rimasto uguale.

Tra una settimana ricorre la festività di “Tutti i Santi e la commemorazione dei Cari Defunti”. L’emozione che si provava allora era di brividi e di grande attesa, aspettare la calza che la notte del primo di novembre veniva appesa al muro ad un chiodino, fatta in casa. Ricordo la gioia al risveglio dei giorni dei morti come si usava dire, e come si usa dire tutt’ora oggi, ma con la sua usanza oltraggiata da un evento non appartenente alla nostra fede religiosa: la cosiddetta festa di Halloween.

Ma cosa c’entra con le nostri origini questo vento di moda dal sapore dello scialbo assoluto, motore di vita delle cose futili. Certo che i cambiamenti di cattivo gusto, in questo luogo come in altri dell’Italia più alta, sono all’ordine dello svoltare l’angolo.

La nostra festa era fondata alle origini di quella nebbiolina nel periodo dei morti che invadeva il cielo più chiuso mentre gli alberi davano l’ossigeno più puro dei mattini che si ossequiava le feste dei primi due giorni del novembre più lieve, della riflessione pacata con lo sfoggio del via vai per la via principale del Corso.

Io osservo ancora, anche se poco, ma conservo la grazia attraverso quella vecchia immagine della strana nebbiolina fatta di visite e di preghiere.

(A cura di Claudio Castriotta – Redazione Stato)

11 commenti su "‘Calza dei morti’, quando ci affacciavamo nel negozio dei dolciumi"

  1. What are you talking about? Perche Natale cos’e’? Altra festa pagana forse d’origine piu anglosassone che cristiana.

  2. zio ai ragione sonno tutte e2 feste pagane ma quella dei morti e orrenda da bambini ci dicevano che vengono i morti a portare doni adesso che ci penso dico ma che capperi di genitori avevamo meno male che questa usanza sta scomparendo

  3. Non aver rispetto per le cose importanti e’ grave infatti la vita di quest’oggi e’ insipida meno male che ci sono giovani generazioni che hanno una grossa considerazione per tutto cio’- non riesco a comprendere in quale senso vivete se del loro o del vostro punto.

  4. Teniamoci le nostre tradizioni per favore!!! senza ‘copiare’ solo cio ke ci piace delle altre:
    .
    ke ti piace la streghetta?il sangue finto? i cioccolatini? ah vero!!.. l’incivilta’ delle uova e farina! ma ke razza di generazioni portiamo avanti…dolcetto o skerzetto? ….
    (permettetemi l’espressione, sperando ke non me la censuriate)
    ALLANM-D-KITEMMURT-ALU-SKERZETT!!: strade imbrattate di uova e farina fanno molto piu’ ‘moderno’ ke le tradizionali ed educate calzette. sono il premio o la punizione per il bambino (cioccolata o carbone)

    HALLOWEEN non ci appartiene e non e’ neanche corretto definirlo ‘dal sapore dello scialbo assoluto’ perche non siamo noi noi in grado di giudicare, se ci prostituiamo x ‘moda’ alle altre tradizioni di altre ‘culture’.

  5. fosse x me bandirei sia halloween che la cavzett di murt si dava il carbone nero (colore delle tenebre)x i bambini cattivi. caro claudio mi meraviglio di tè che sei un poeta definire questa usanza importante dovresti inneggiare alla vita non alla morte

  6. Ricordare chi ci ha preceduti e’ un dovere perche’ porta alla vita piena e vissuta,in fondo resta sempre un legame sottile tra loro vita e la nostra di tutti giorni.

  7. Cmplimenti Castriotta, tutti possono leggere un pensiero di un poeta ma noi Manfredoniani possiamo anche “toccare con mano” quello che scrivi riferito al passato.

  8. caro claudio + che un dovere e un bene ricordare chi mi a non solo dato la vita ma a fatto sacrifici x me(come tanti genitori di quell’epoca visto che o appena 3 annni -d te ma non posso tralasciare che e stato di pessimo insegnamento questa usanza se i mie figli mi riprenderanno se gli o educati male se hanno ragione devo ammetterlo fare i genitori e un compito difficile quando la mia bambina mi riprende faccio un sorriso e l’abbraccio perche stavo facendo un errore ai figli bisogna dirgli sempre la verita non farli crescere nelle favole artificiali i dubbi non devono essere messi nel loro cuore cosi facendo i bambini quando cresceranno non discerneranno se stiamo dicendo la verità o no come i nostri politici ti saluto claudio e buonanotte. adesso permettimi una battuta non portarmi il carbone stanotte.ciao

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