La cartapesta, un’antica arte che ha reso Lecce la capitale mondiale di questa forma d’artigianato tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento, è oggi al centro di un intrigante racconto di misteri e decadenza. Secondo il docufilm “I santi di carta – la lotta contro i cartapestai che conquistarono il mondo”, diretto dal regista salentino Pascal Pezzuto, dietro il declino di questa fiorente attività si nascondono intrighi di palazzo e retroscena complessi che hanno segnato la fine di un’epoca. Il documentario, che sarà presentato in anteprima al Festival del Cinema di Lecce, esplora la storia dei “santi di carta”, le gigantesche sculture in cartapesta che, dalle chiese di Lecce, si diffusero in tutta Italia e anche all’estero, facendo dei maestri cartapestai locali dei veri protagonisti della scena artistica dell’epoca.
Questa crisi non ha toccato solo Lecce, ma anche altre città italiane con una ricca tradizione di cartapesta, come Manfredonia, in Puglia. Anche qui, la produzione di statue sacre in cartapesta, che un tempo animava le celebrazioni religiose e le processioni, è oggi in declino. Le botteghe artigiane, un tempo fulcro di creatività e maestria, stanno progressivamente scomparendo, a causa di cambiamenti economici, culturali e l’avvento di nuovi materiali che hanno sostituito la cartapesta nelle opere d’arte sacra.
Il documentario di Pezzuto ricostruisce questi momenti cruciali della storia dell’artigianato italiano, arricchito da immagini d’epoca e testimonianze reali, aprendo una finestra sulle dinamiche sociali e politiche che hanno portato al crollo di questa industria un tempo fiorente. Il film riflette non solo su Lecce, ma su una tradizione artistica che ha segnato profondamente diverse città del Sud Italia, come Manfredonia, dove la cartapesta rappresenta ancora oggi un legame profondo con la cultura e l’identità locale, ma che rischia di diventare solo un ricordo del passato.
Fonti: ANSA.