MANFREDONIA (FOGGIA), 23/12/2022 – “Cari fratelli e sorelle, ogni anno celebriamo col cuore colmo di fervore il Natale, la venuta del Signore Gesù in mezzo a noi, nella nostra carne: è il grande dono di amore del Padre all’umanità ed all’intera creazione.
Accogliamo questo dono rinnovando e conformando al Suo i nostri fragili e ingannevoli cuori, diventando perseveranti e operosi nel bene verso i fratelli, gli ultimi, la storia e il mondo intero. Invitati ad essere operatori di Pace vera, esultiamo nella lode e permettiamo al mistero del Natale di educarci alla Speranza, facendo fronte alle ansie e paure della mentalità del mondo, e non lasciandoci travolgere dalle preoccupazioni per i beni effimeri che mai riempiono il cuore dell’uomo.
Non alimentare la Speranza, per noi cristiani, significa impedire il germogliare del futuro, rendere l’aria irrespirabile: la Speranza del Natale ci fa transitare dalle sicurezze maturate nel passato, verso la certezza del futuro nuovo che viene da Dio. Camminiamo allora accogliendo l’annuncio di Fede natalizio, eviteremo distrazioni e superficialità, e matureremo nella Speranza capace di dare profondità ad ogni attimo e situazione di vita personale, collettiva e mondiale.
A cosa ci impegna particolarmente il Natale di quest’anno? Ad essere uomini e donne di comunione pur nelle differenze, per costruire quel cammino comune, auspicato dal Sinodo che stiamo vivendo in seno alla Chiesa cercando di aprirci agli altri: al mondo dell’associazionismo e della società civile, di varia natura e di diversa estrazione, che anima il dibattito sociale, economico e politico. Uno stile fondato su testimonianza e rispetto, stima e fiducia reciproca, propri dei più alti valori cristiani contenuti nei principi di responsabilità, sussidiarietà, solidarietà e partecipazione come promossi dalla Dottrina Sociale della Chiesa: principi ed attenzioni che vanno affermati e ribaditi sempre adattandoli a forme e linguaggi comprensibili al nostro tempo e al nostro territorio, anche quando i contesti contemporanei sembrano procedere per altre strade ed ammiccare al “pensiero unico”. Pensiero, questo, che non richiede sforzo logico e responsabilità di cuore, ma semplice adeguamento deresponsabilizzante, che finisce sempre col favorire chi il potere ce l’ha e lo usa per interessi di parte, fingendosi benefattore e profeta di futuro! Il nostro agire conforme al processo di sinodalità ci impone di non essere neutrali o assenti circa i temi quali pace, ingiustizie, ineguaglianze, ambiente, lavoro … non si tratta di valori “non negoziabili”, ma di “presenze ineludibili”, lì è il nostro posto, lì dobbiamo abitare!
Mai come in questo momento abbiamo bisogno innanzitutto di disarmare e non di armare! Mai come in questo momento abbiamo bisogno di offrire solidarietà, accoglienza, vicinanza e dire basta con la guerra e sì alla Pace! La Pace che vogliamo è quella che nasce da mani vuote e pulite, senza armi, bucate dalla gioia di donare! Prendiamo, allora, coscienza di questo momento e gridiamo forte che vogliamo la Pace, che siamo disposti a spartire tra di noi il pane della Pace, il profumo dell’amore e della solidarietà, il gusto del tenerci insieme uniti e di saperci tutti figli e figlie di un’unica realtà e di un unico Padre. Che Il Signore che viene ci assista in questa missione, Lui che è il Principe della Pace!
Davanti a Lui, abbassatosi fino a farsi debole bambino, che contempliamo nel presepe e dinanzi al Quale ci inginocchiamo e ci commoviamo, promettiamo il nostro personale impegno a condividere con chi ha bisogno quanto possediamo per aiutare a cambiare le sorti di tanti fratelli in bene, in giustizia e in Pace.
Che il Natale 2022 sia momento opportuno per riflettere e affermare con forza che nessuno basta a sé stesso, che siamo tutti interconnessi dentro un ecosistema integrale di natura, umanità e storia. Sono fortemente convinto della necessità di realizzare relazioni inclusive di pensiero, che ci permettano di guardare al futuro con sano ottimismo, insieme a tutti coloro che non indietreggiano sulla Pace e i sui diritti umani, che intendono ricomporre con scelte concrete le tensioni sociali generate da mancanza di lavoro e disoccupazione endemica. Allora, senza paure e senza indifferenza, proviamo a mettere in moto un volano che spinga il settore socio economico a ripartire, perché siamo noi a doverne prendere coscienza, attivando quel circuito benefico per tutti, abbandonando l’idea della decrescita felice e concentrandoci sulla persona e sulle opportunità di sviluppo che vengono dall’integrazione di uomo e natura, come suggerisce papa Francesco con l’espressione “ecologia integrale”.
Al di là di alcune lodevoli iniziative, la Chiesa non può più tacere, ma alzare la voce e unire alle parole i fatti abitando quelle che più sopra ho definito “presenze ineludibili”: non da soli, ma insieme, non con iniziative estemporanee, ma con azioni sistemiche. Che il Natale ci dia animo a recuperare la fiducia, ormai perduta in tanti nostri fratelli, per trasformare la solitudine e a volte anche il rancore, in Speranza collettiva, quella donataci da Cristo, nato a Betlemme. Occorre diventare sempre più affamati ed assetati di Giustizia, operatori di Pace e operai di autentica sinodalità secondo il paradigma delle Beatitudini (cf Mt 5 3-11).
Allora, auguro a tutti: BUON NATALE … e insieme corriamo incontro a Colui che è l’Erchómenos, il Veniente, con le mani piene di opere di Giustizia e di Pace da seminare ovunque con generosità sfondata, come direbbe il nostro Servo di Dio don Antonio Spalatro”. + p. Franco Moscone arcivescovo di Manfredonia.
La speranza…… l’eterna illusione in attesa della provvidenza divina che non arriva mai.
Caro Moscone,perché non spiega il motivo per cui Cristo ha lasciato la sua gloria per venire su questa terra,invece di parlare di pace e speranza?
Che poi non è altro che una falsa pace e una falsa speranza affinché non ci si riconcilia con Dio Padre per mezzo di Gesù,l’Agnello che Giovanni Battista annunciò :
Giovanni 1:29
” Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il PECCATO del mondo!”
Questa festa dove il consumismo la fa da padrona,come anche il divertimento e le grandi tavolate e dove l’invitato principale (Gesù uomo e non bambino come lo si celebra ogni anno )rimane fuori la porta di casa,ma soprattutto fuori dalla porta del cuore….
Che tristezza vedere e sentire tutto ciò….Concludo con dei versetti della Parola di Dio
Giovanni 3:16-22
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte; ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio»
Dio vi benedica…
Eccellenza quando si occuperà un po’ di famiglie disagiate e di bambini che già vanno rubando è danneggiato cose altrui ….lei di questo si deve occupare !Dio questo vuole !aiutare i disagiati e ,e quando il Vangelo recita; aiutare tutte le pecorelle smarrite ,si riferisce a tutti quei bimbi e persone adulti che che di mestiere fanno i delinquenti!!!!
X Addolorata si mo uijj lui solo parole parole faceva campagna elettorale farebbe bene ad andarsene in un altro posto non abbiamo bisogno di lui. Lo scrive un credente che non crede
Vescovo pure tu sei una delusione!!!hai solo parlato di politica ,e trascurando tutto quello che la signora addolorata ha detto nel commento !!!!farei una lettera al Papa per metterlo a conoscenza di tutto il suo operato !!!!!