FOGGIA, 24/01/2023 – Le schiarite della giornata di oggi permettono di ammirare l’Appennino innevato direttamente dal Satellite Aqua-Modis della Nasa! Imbiancati anche parte dei monti Dauni e il Gargano!
Con la sua ampia area di osservazione di 2.330 km, MODIS vede ogni punto del nostro mondo ogni 1-2 giorni in 36 bande spettrali discrete. Di conseguenza, MODIS tiene traccia di una gamma più ampia di segni vitali della terra rispetto a qualsiasi altro sensore Terra. Ad esempio, il sensore misura la percentuale della superficie del pianeta coperta da nuvole quasi ogni giorno. Questa ampia copertura spaziale consente a MODIS, insieme a MISR e CERES, di aiutare gli scienziati a determinare l’impatto delle nuvole e degli aerosol sul bilancio energetico della Terra.
Oltre a registrare la frequenza e la distribuzione della copertura nuvolosa, MODIS misura le proprietà delle nuvole come la distribuzione e la dimensione delle goccioline delle nuvole sia nell’acqua liquida che nelle nuvole di ghiaccio. MODIS misura anche le proprietà degli aerosol, minuscole particelle liquide o solide nell’atmosfera. Gli aerosol entrano nell’atmosfera da fonti artificiali come l’inquinamento e la combustione di biomasse e da fonti naturali come tempeste di polvere, eruzioni vulcaniche e incendi boschivi. MODIS aiuta gli scienziati a determinare la quantità di vapore acqueo in una colonna dell’atmosfera e la distribuzione verticale della temperatura e del vapore acqueo, misurazioni fondamentali per comprendere il sistema climatico della Terra.
MODIS è ideale per monitorare i cambiamenti su larga scala nella biosfera che stanno fornendo nuove informazioni sul funzionamento del ciclo globale del carbonio. MODIS misura l’attività fotosintetica delle piante terrestri e marine (fitoplancton) per fornire stime migliori di quanto gas serra viene assorbito e utilizzato nella produttività delle piante. Insieme alle misurazioni della temperatura superficiale del sensore, le misurazioni della biosfera di MODIS stanno aiutando gli scienziati a tracciare le fonti e gli assorbitori di anidride carbonica in risposta ai cambiamenti climatici. (Fonte: terra.nasa.gov)