Nuovo evento culturale per i Presidi del Libro di San Giovanni Rotondo: il poeta sanseverese Lucio Toma presenta una nuova raccolta in versi Strada di Damocle. L’ incontro è il nuovo appuntamento culturale nell’ ambito della rassegna Spazi_Inclusi e si terrà giovedi 27 Febbraio alle ore 20,30 presso l’ Associazione Provo.cult, Via Cocle 28/32. La presentazione del volume sarà arricchito dagli interventi musicali a cura del Maestro Dino Basile.
Strada di Damocle, la nuova raccolta poetica di Lucio Toma, introduce ad una riflessione lucida e spesso amara sulla precarietà e imprevedibilità dell’ esistenza umana.
La leggenda della spada sospesa allude ad una condizione esistenziale che, da una prospettiva d’ indagine personale e periferica, diventa chiave d’ accesso alla pluralità di esperienze comuni e apre alla consapevolezza di essere viandanti lungo lo stesso cammino.
Nelle cinque sezioni che compongono la raccolta c’è spazio, tuttavia, per considerazioni a tutto campo sulla realtà e su ambiti di ” varia umanità” colti con sguardo lucido, spesso ironico ma non privo di coinvolgimento affettivo.
Strada di Damocle, pubblicato da Arcipelago Itaca, è la terza silloge di Lucio Toma e fa seguito a “Zigrinature “ e a “A gonfie vene“. Nella prefazione Anna Maria Curci afferma In tutta la raccolta prevale il sapore amaro di una coscienza che registra, si inserisce nella storia e resiste, riflettendo su realtà e tempo, con la nozione ben precisa degli strumenti di indagine che ha a disposizione con la riflessione sulla lingua e con l’ osservazione ironica, talvolta comprensibilmente sarcastica sull’uso e abuso della lingua.
L’ osservatorio da cui l’ autore guarda alla realtà è quello della provincia che, forse più della città, permette di cogliere il degrado civile e morale dei nostri tempi… ”Eppure, può capitare che proprio in quella provincia degradata, saccheggiata e devastata si incontrino Cani e poeti (nella poesia omonima) e che nella convivialità di un incontro di amici uniti dall’esercizio ‘salato’ della poesia si torni a percepire, nonostante l’ intenzionale abbassamento dei toni,il respiro ampio della Visita ai poeti in esilio di Bertolt Brecht”