Riguardo a quell’episodio avvenuto quasi vent’anni fa, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, dichiara che Michele Emiliano non ricorda bene i dettagli. Tuttavia, conferma che Emiliano gli fornì tutto il suo sostegno durante le proteste di parte del quartiere quando iniziarono a chiudere Bari Vecchia al traffico automobilistico. Decaro smentisce categoricamente di essere mai stato nella casa di nessuna sorella del boss Capriati.
Decaro offre un contesto alla situazione, risalente al periodo in cui Emiliano era sindaco di Bari e Decaro era assessore al Traffico. Descrive il clima ostile del quartiere abituato al parcheggio selvaggio e illegale, sottolineando le reazioni contrastanti di fronte ai cambiamenti proposti.
Inoltre, Decaro riporta un incontro con alcuni residenti scettici sulle nuove regole mentre si dirigevano verso la Cattedrale. Qui, Emiliano intervenne a difenderlo, spiegando che stava lavorando per la sicurezza dei bambini del quartiere.
Decaro conclude raccontando di un’ulteriore disputa con una signora, avvenuta molto tempo dopo la chiusura al traffico, riguardo all’installazione di fioriere che impedivano il passaggio delle auto.
Le dichiarazioni di Emiliano hanno suscitato reazioni da parte di vari esponenti politici. Il vice presidente della commissione Antimafia, Mauro D’Attis, ritiene che esse meritino un’approfondita indagine. Anche il vicepremier Antonio Tajani ha replicato, esprimendo perplessità sulle affermazioni di Emiliano.
Riccardo De Corato di Fratelli d’Italia critica il mancato commento da parte del Partito Democratico e di altre forze politiche sulle dichiarazioni del governatore della Puglia.
Il ministro Roberto Calderoli esprime preoccupazione per le parole di Emiliano, sottolineando l’importanza di non trattare con la mafia.
Il caso continua a suscitare dibattito e interesse, con migliaia di persone che si sono radunate in piazza a Bari in segno di solidarietà a Decaro, il sindaco coinvolto nella vicenda.
Lo riporta Ansa.