Foggia – A pochi giorni dal presidio della Cigl “in segno di opposizione alla controriforma del diritto e del processo del lavoro“, continuano i disagi nel mondo lavorativo della Capitanata, relativi a vertenze aziendali sospese, a cessazioni di unità operative, a scioperi rimandati, nonchè a definizioni di turnazioni e ferie ‘sperimentali’. Per un’azienda che cessa completamente la sua attività produttiva (Rei srl di Manfredonia – con sciopero dei lavoratori lo scorso 18 febbraio del 2010, mentre la ditta aveva comunicato la cessazione delle sua attività operative sin dal mese di gennaio), un’altra ha raggiunto invece un accordo per l’inserimento di “6 nuove risorse da dedicare alla formazione delle squadre che dovranno alternarsi sui 21 turni, necessari per gli incrementi di efficienza e produttività” (Savim). Infine il rinvio dello sciopero interessante i lavoratori dell’Ataf di Foggia.
REI SRL: A FEBBRAIO SCIOPERANO I LAVORATORI – LE TRATTATIVE CON I SINDACATI – A GENNAIO ERA STATO GIA’ STABILITO LO STOP DEI LAVORI – “Revoca autorizzazione alle emissioni in atmosfera rivenienti dall’impianto di produzione di schede elettroniche e di moduli di potenza per trazione elettrica, società Rei s.r.l. – Manfredonia”: il provvedimento è del responsabile del settore ambiente della Provincia di Foggia (Giovanni Dattoli) che ha disposto infatti la revoca dell’autorizzazione alle emissioni per la Rei dopo il termine della produttività interna della ditta.
LA VICENDA – IN ATTESA DELLA RICONVERSIONE – “Premesso che” con Determinazione Dirigenziale n. 1402 del 30/04/2008 la società Rei s.r.l., con sede legale ed operativa in Manfredonia, alla Zona Industriale ex DI/46 (S.S. 89), Località 4 Miglia – Ortolina di
Mezzanotte, è stata autorizzata dal settore Ambiente della Provincia alle emissioni in atmosfera, ai sensi dell’art. 269 del D.Lgs.
3 aprile 2006, n. 152, rivenienti dall’impianto di produzione di schede elettroniche e di moduli di potenza per trazione elettrica, la stessa società Rei s.r.l., con nota n. 19612 del 15/04/2010, ha comunicato la cessazione dell’attività di produzione di cui sopra a partire dal gennaio 2010. Per questo, il settore Ambiente ha ritenuto di “dover revocare, a seguito della cessazione dell’attività, l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera rilasciata alla società Rei s.r.l. con Determinazione Dirigenziale n. 1402 del 30/04/2008”.
GLI SCIOPERI INUTILI DELLO SCORSO FEBBRAIO – La Rei srl è (era) una società a responsabilità limitata, beneficiaria dei fondi del Contratto d’area di Manfredonia-Monte Sant’Angelo e Mattinata – sita nella zona d46, u.l. 25, zona ex Tuboplast – impegnata in attività di elettronica per motori elettrici e controllata della Sme Spa unipersonale, con sede legale in via della Tecnica 40, Arzignano Vicenza, dedita alla produzione di servo meccanismi elettronici, stessa sede della Sme Group srl di Arzignano e della Sme Elettronica Spa. Nel corso dell’ultima intervista con i responsabili, l’azienda aveva confermato a Stato della propria volontà di effettuare “la riconversione produttiva della ditta” dal “settore della servo meccanismi elettronici a quello della produzione di impianti fotovoltaici, in particolar modo di nuove tipologie di pannelli fotovoltaici ad alto rendimento”. Sul futuro dell’azienda di Arzignano (Vicenza) nessuno fu però in grado di garantire. I primi ad aver sollevato delle perplessità furono le sigle sindacali della Provincia.
LUCE SULLA REI – La Rei srl è una ditta si occupa di elettromeccanica, ed è una delle tante aziende locali che hanno beneficiato dei fondi derivanti dal secondo protocollo aggiuntivo del famigerato Contratto d’Area di Manfredonia-Monte Sant’Angelo e Mattinata. In particolare l’azienda (sorta nel 2005) si occupa della produzione di meccanismi elettronici e delle lavorazioni meccaniche ed oleodinamiche per conto della ditta madre la S.m.e. Elettromeccanica Spa, società unipersonale di Arzignano, con assunzione di partecipazione in altre società e produzione di servo meccanismi elettronici. La Rei ha beneficiato a valere sui fondi di 3,404 miliardi delle vecchie lire, di 2,425 di investimenti contributi, con iniziali (da dati del Comune di Manfredonia ) 25 occupati a regime (per 36 mesi),nonostante sia i lavoratori che la stessa direzione della ditta abbiano smentito le cifre inerenti i lavoratori occupati nello stabilimento di Manfredonia. Come altre aziende del contratto d’Area (si pensi alla stessa Icoma srl di cui si riferisce a parte), la Rei subisce negli anni delle recessioni in chiave produttiva, derivanti anche da una riduzione delle commesse. Così almeno dicono dalla ditta madre di Arzignano.
COSA ERA SUCCESSO – I PRESIDI DEI LAVORATORI – Dagli iniziali 25 dipendenti negli anni la Rei srl sarebbe passata a 16 occupati a regime, poi a 12 (da dati dei sindacati e lavoratori, si precisa per la tutela del diritto di cronaca) fino alle finali 11 unità lavorative (nello stabilimento di Manfredonia). Questi dipendenti, tutti pugliesi, erano impiegati (a questo punto al passato ndR) nel reparto Moduli e nel reparto Smd della ditta (tipici macchinari per la produzione di questi impianti, riportati solo come esempio, – macchine Pick&Place 2000 series e FX1Juki; macchine Pick&Place EUROPLACER 928, macchine serigrafiche DEK automatiche con centratura ottica e con sistema di pulizia PCB in ingresso, forno a rifusione Soltec My reflow 12 zone inertizzato ad azoto e Forno PLUS 14 zone per saldatura, sistema di controllo ottico post-reflow Orbotech Symbion S36 Plus; microscopi ottici per ispezione visiva fino a 40 ingrandimenti, stazione di controllo a puntatore laser – nonostante questo, il titolare della Rei ha precisato a Stato come questi macchinari siano stati “successivamente acquistati dall’azienda REI al di fuori del finanziamento del CdA” – nonostante questi macchinari erano stati riportati come esempio nell’articolo – Il costo di tali macchinari sarebbe stato quindi “al 100% a carico della ditta REI e dei suoi finanziatori”). Lo scorso venerdì 12 febbraio, i dipendenti della Rei attendevano a Manfredonia un delegato della Sme: questo in seguito alla richiesta degli stessi dipendenti di “conservare la linea di produzione del reparto Smd”. Ma secondo gli stessi dipendenti, intervistati da Stato, “per confermare l’inutilità della linea di produzione del reparto” (necessaria naturalmente e correlazionata a quella del reparto Moduli) “lo stesso delegato” sarebbe arrivato nella notte tra il 17 e il 18 febbraio, “con personale del Veneto”, per “portare via la linea del reparto relativo”. A seguito della situazione avvenuta, i dipendenti della ditta protestarono già all’indomani della ‘scomparsa’ (in modo legale, essendo tale facoltà a disposizione della proprietà aziendale) dei macchinari. A chi scrive (dopo oltre un mese) non fu data possibilità di entrare nello stabilimento per verificare de visu quanto raccontato dai dipendenti. Dipendenti che avrebbero avuto l’intenzione di denunciare l’accaduto alla locale Compagnia dei carabinieri, ma senza esito. In seguito allo sciopero dei lavoratori, un vigilante, di una società cooperativa locale, fu impiegato subito nell’area per monitorare la situazione. “Per evitare possibili irruzioni all’interno dei locali” e conseguemente per eludere possibili opere di vandalismo.
NONOSTANTE I MESI TRASCORSI E LE PROMESSE, NONCHE’ GLI IMPEGNI, AD OGGI GLI EX- LAVORATORI DELLA COOP. “Fiore Service” NON HANNO AVUTO ALCUNA RISPOSTA SERIA E CONCRETA.
LA SITUAZIONE E’ DAVVERO INSOSTENIBILE, TENUTO CONTO DEI MESI TRASCORSI, DEGLI IMPEGNI NON ASSUNTI DAL COMUNE E DALL’AMICA, CAPACI SOLO DI OSSERVARE IL SILENZIO COSTANTEMENTE, PROBABILMENTE PER OTTENERE IL RISULTATO DI DIMENTICARE TUTTO E TUTTI DI QUESTA VERTENZA SCOMODA. LA SCRIVENTE O.S., PERTANTO, DOPO UNA CONSULTAZIONE DEI LAVORATORI, INDICE ED ORGANIZZA UN SIT-IN DI PROTESTA, PER IL GIORNO 30 GIUGNO 2010 ALLE ORE 10.30, NEL PIAZZALE ANTI STANTE IL COMUNE – PREFETTURA DI FOGGIA – CORSO GARIBALDI, PER ROMPERE IL SILENZIO CADUTO VOLONTARIAMENTE SU QUESTI LAVORATORI CHE ATTENDONO RISPOSTE DAL SINDACO, DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE, DALLA GIUNTA E DA TUTTI IN CONSIGLIERI…!
ALBERTO PINTO: LA SITUAZIONE E’ DAVVERO INSOSTENIBILE, IL DISAGIO DI QUESTI LAVORATORI E’ DAVVERO INDESCRIVIBILE..NON E’ SEMPLICE TRASCORRERE MESI SENZA PERCEPIRE LO STIPENDIO E SENZA LAVORARE! QUESTI LAVORATORI SONO STATI PER MESI, IN SIT-IN PERMANENTE NELLA TENDA, PRESENTE NEL PIAZZALE DEL COMUNE , ADESSO RIMOSSA, A SEGUITO DELLE PESANTI PRESSIONI ESERCITATE DAGLI ORGANI DI POLIZIA, ESERCITATE “ DICONO” DALLE RIPETUTE RICHIESTE DEL SINDACO…MA E’ DAVVERO COSI’?? MA QUANTE COINCIDENZE IN QUESTI ULTIMI MESI…SI PROTESTA E CI SONO GLI ARRESTI ( LA MAGISTRATURA FARA’ LUCE SU QUANTO ACCADUTO E DEVE PUNIRE EVENTUALI REATI COMMESSI), CONTROLLI – BLIZ AI DIPENDENTI DELL’AMICA, CON SPIEGAMENTO DI FORZE (POLIZIA,CARABINIERI, GUARDIA DI FINANZA) PER VERIFICARE ASSENTEISMO E BOICOTTAGGIO DEI SERVIZI DA PARTE DEI LAVORATORI, POI LA TENDA, LA RIMOZIONE DELLA TENDA SCOMODA, SENZA ALCUNA ORDINANZA DI SGOMBERO E/O PROVVEDIMENTO SIMILE, MA POLIZIOTTI PRONTI A SEGUIRE LE OPERAZIONI DI RIMOZIONE DELLA STESSA, NONOSTANTE I LAVORATORI ED IL SINDACATO AVEVANO ASSICURATO E GARANTITO LA RIMOZIONE, IN SEGNO DI RISPETTO DEL MILITARE FOGGIANO “FRANCESCO POSITANO” DECEDUTO IN AFGHANISTAN,,,SI SI,,CERTO PERCHE’ LA PAROLA DEL SINDACALISTA E DEI LAVORATORI NON CONTA E NON SERVE. PROBABILMENTE I COLLEGHI SINDACALISTI DELL’AMICA NON HANNO ESAGERATO, NEI GIORNI SCORSI, NEL DEFINIRE, TUTTO QUESTO UNO STATO DI POLIZIA!!!
NEGLI ULTIMI QUINDICI GIORNI IN PREFETTURA NESSUNO HA AVUTO IL TEMPO DI VERIFICARE LA DATA POSSIBILE PER CONVOCARE L’INCONTRO?
A QUESTO PUNTO ANCHE IO CHIEDO IL RIPRISTINO DELLA DEMOCRAZIA E DELLE LIBERTA’ SANCITE DALLA COSTITUZIONE E DALLO STATUTO DEI LAVORATORI. ATTENDIAMO FIDUCIOSI CHE TUTTO CIO’ AVVENGA PRESTO.