Foggia/Manfredonia – INCHIESTA ‘Carte d’identità’: causa mancata notifica degli atti, e relativa assenza dei legali e degli imputati, è stata rinviata al 18 giugno 2015 l’udienza preliminare dello scorso 23 aprile, nel Tribunale di Foggia, relativa al procedimento penale in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 6 dipendenti comunali per il delitto di cui all’art. 314 c.p., 81 2° comma, c.p.; il Comune di Manfredonia, in qualità di persona offesa dal reato, si costituirà parte civile nel procedimento “allo scopo di tutelare gli interessi dell’Ente volti anche al recupero delle somme indebitamente appropriate o non riscosse”. A riguardo è stato affidato il relativo incarico all’avv. Prof. Avv. Muscatiello Vincenzo Bruno di Manfredonia.
L’indagine. L’avviso di conclusione delle indagini preliminari ai 6 indagati era stato notificato lo scorso ottobre 2014 – nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Foggia, Sost. Proc. Pm dr. Andrea Di Giovanni, G.i.p. Buccaro – con indagine svolta dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Manfredonia, coordinati dal Comandante Capitano Carmine Lenza. In particolare si fa riferimento ad una “ipotesi specifica e concreta di danno erariale riveniente dalla indebita appropriazione, da parte di alcuni dipendenti del Comune di Manfredonia, di diritti fissi e di segreteria incassati per il rilascio delle carte d’identità per gli anni 2010, 2011, 2012”.
Nei mesi precedenti, la Corte dei Conti – Procura regionale per la Puglia, presso la Sezione giurisdizionale per la Regione Puglia – nella persona del vice procuratore generale dott. Antonio D’Amato, aveva inoltrato 6 inviti ad altrettanti dipendenti del Comune, ”quali presunti responsabili” a presentare “le proprie deduzioni ed eventuale documentazione, entro il termine perentorio di giorni quarantacinque dalla notificazione” del relativo atto, presso la Segreteria della Procura regionale della Corte dei Conti di Bari. Con l’invito, il vice procuratore della Corte dei Conti Procura regionale per la Puglia aveva chiesto altresì “il pagamento della somma di euro 35.369,94 (con la ripartizione del medesimo secondo le quantificazioni” prospettate nel provvedimento,ndr) “oltre rivalutazione ed interessi”. L’invito è stato quindi “diretto anche a costituire formalmente in mora ai fini interruttivi della prescrizione, ai sensi degli artt. 1219 e 2943 del codice civile, gli invitati in qualità di debitori del Comune di Manfredonia”, per le causali indicate nel provvedimento.
In precedenza il Comune di Manfredonia aveva costituito un Gruppo di lavoro per la verifica dei procedimenti anagrafici ‘Carte d’identità’, composto da dipendenti comunali esperti in materia di anagrafe, contabilità e sistemi informativi, anche riferito al rilascio delle carte d’identità per gli anni 2008-2009.
Redazione Stato@riproduzioneriservata
Se condannati farsi risarcire anche il danno di immagine per la nostra comunità, territorio, comune e per rispetto dei dipendenti della nostra amministrazione.
Siamo alle solite….
Solita macchinazione per guadagnare tempo e cercare di portare il reato in prescrizione!!
Questa è l’Italia: Paese di poeti, Santi, ma sopratutto ..!!!
Ma fatemi capire, il Comune ha i suoi avvocati, perchè si affida ad un avvocato esterno? E perchè proprio quell’avvocato?
E poi non capisco perchè i peculati non sono tutti uguali.
Come mai il Comune si costituisce parte civile nei confronti di quei dipendenti e nello stesso tempo li autorizza ad effettuara lo straordinario elettorale ???? Non è un controsenso?????………
Come mai il comune si costituisce parte civile nei confronti di quei dipendenti e nello stesso tempo li autorizza ad effettuare lo straordinario elettorale??? Non è un controsenso?????……