Rodi Garganico. Ecco la storia di un giovane di soli 16 anni, la cui vita è stata segnata dalla povertà e dall’abbandono nella sua terra natale. Decide di intraprendere un viaggio per raggiungere l’Italia, sperando di costruirsi un futuro migliore.
Dopo un lungo e difficile percorso attraverso l’Africa e il Mar Mediterraneo, arriva in Italia e viene accolto nel progetto SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) per Minori Stranieri non Accompagnati del Comune di Rodi Garganico. Prima di arrivare in Italia, ha dovuto affidarsi a trafficanti di esseri umani, non avendo accesso a vie legali per raggiungere la salvezza. Arriva a Rodi Garganico con lo sguardo pieno di domande, chiedendosi se potrà fidarsi di chi ha di fronte.
Come tutti i ragazzi, Diallo ha paura, ma alla fine decide di affidarsi e di fidarsi. Con il supporto dell’equipe del SAI di Rodi Garganico, inizia il suo nuovo percorso di vita, affrontando numerose sfide: imparare l’italiano, diventare autonomo e indipendente, conoscere luoghi nuovi e dare una svolta alla sua vita. In breve tempo, grazie anche al percorso di alfabetizzazione presso la sede di Rodi Garganico del CPIA di Foggia, impara l’italiano e riesce a conseguire la licenza media.
Si impegna al massimo nel suo Tirocinio Formativo, svolto presso un supermercato, riuscendo con la sua gentilezza a conquistare la comunità di Rodi. Coltiva la sua passione per il calcio, unendosi alla squadra di calcio locale Real Rodi, ma è consapevole che il suo futuro dipende soprattutto dal lavoro, dall’impegno e dalla responsabilità.
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Terminato il Tirocinio Formativo, si mette subito alla ricerca di un lavoro che gli consenta di realizzare il suo desiderio di autonomia e riesce a trovarlo presso un’azienda edile. Inizia il percorso per ottenere la patente di guida, consapevole che senza di essa sarebbe più difficile essere davvero autonomo.
Arriva quindi una delle sfide più difficili per i ragazzi provenienti da lontano: superare i pregiudizi e gli stereotipi per trovare una casa dignitosa con un contratto a suo nome. Tuttavia, Diallo è determinato e tenace, mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti dall’equipe del progetto SAI di Rodi Garganico e grazie all’aiuto di una gentile cittadina riesce a trovare una casa.
La “casa” è la metafora perfetta per descrivere ciò che i ragazzi sperano di costruire in Italia: un futuro migliore, un luogo sicuro dove sentirsi a casa e finalmente essere liberi.
Diallo ha fatto tesoro di tutto ciò che ha imparato con l’equipe multidisciplinare del progetto SAI di Rodi Garganico e del Consorzio Matrix, che lo hanno sostenuto e supportato lungo il suo percorso. Ha incontrato persone gentili come Attilio D’Errico e Patrizia Miglionico, che sono state un ulteriore sostegno nella realizzazione del suo progetto di vita.
La storia di Diallo ci aiuta a comprendere il lavoro svolto nei progetti SAI per tutti quei ragazzi che arrivano in Italia smarriti, ma che pian piano riacquistano fiducia nel futuro.