FOGGIA – “Le importazioni in Italia di grano proveniente dall’Ucraina sono aumentate del 318%, per un quantitativo pari a circa 90 milioni di chili nei primi due mesi del 2023. Ma a gennaio 2023, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono aumentate di sei volte anche le importazioni in Italia di grano duro dal Canada dove si utilizza il glifosate in preraccolta come disseccante, secondo modalità vietate in Italia.
Una concorrenza sleale nei confronti dei nostri agricoltori ma anche una preoccupazione per la salute dalle quali i cittadini posso difendersi scegliendo le confezioni con prodotto 100% italiano, grazie alla battaglia della Coldiretti sull’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta”. È quanto denuncia Coldiretti Puglia.
L’associazione sottolinea che il grano duro per la pasta viene pagato circa 36 centesimi al chilo (il 30% rispetto allo stesso periodo scorso anno) ad un valore che non copre i costi di produzione, mentre il prezzo della pasta è aumentato il doppio dell’inflazione. “Una distorsione – prosegue Coldiretti Puglia – che appare chiara anche dall’andamento dei prezzi medi al consumo che secondo l’osservatorio del Ministero del Made in Italy variano per la pasta da 1,50 a 2,3 euro al chilo, mentre le quotazioni del grano sono in caduta libera.
Una anomalia di mercato sulla quale è bene fare chiarezza anche sulla base della nuova normativa sulle pratiche sleali a tutela delle 200mila imprese agricole che coltivano grano“. “I ricavi – conclude Coldiretti – non coprono infatti i costi sostenuti dalle imprese agricole e mettono a rischio le semine ma anche la sovranità alimentare del Paese”. Lo riporta l’agenzia Ansa.
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