Da Ostia a Foggia il passo è breve. Qualche mese fa, fu Ernesto Galli della Loggia, in un editoriale del Corriere della Sera dal sapore amaro, a citarle, non a caso entrambe, per la triste sorte comune di “periferia d’Italia”. “E’ per questo che, in una provincia come la nostra in cui si parla di “quarta Mafia”- ha dichiarato Alessandra Benvenuto, presidente dell’associazione culturale ‘I fiori blu’- non poteva mancare la voce di una donna straordinaria come Federica, che ha risposto al nostro invito con interesse e passione formidabili. Saprà darci una lezione di coraggio e abnegazione rari come diamanti, in territori compromessi da una pesante cappa di omertà”.
Federica Angeli, reduce dal successo dell’uscita del film tratto dal suo libro inchiesta sulla mafia di Ostia “A mano disarmata” (Baldini&Castoldi) sarà a Foggia, giovedi 27 giugno, nel cortile di palazzo Dogana a Foggia, per raccontare dei suoi duemiladuecentosettanta giorni sottoscorta. L’evento è il quarto incontro ( dopo Marcello Veneziani, Alberto Pellai e Pino Aprile) organizzato dalla neonata associazione culturale “I fiori blu”, e promosso questa volta con il sostegno dell’ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Foggia, e la collaborazione della libreria Ubik.
L’incontro dibattito si aprirà con un’introduzione affidata al procuratore capo della Repubblica Ludovico Vaccaro e i saluti istituzionali della consigliera Antonietta Colasanto, dopo dei quali l’autrice Federica Angeli converserà con Alessandra Benvenuto (giornalista) e Costanzo Cea (magistrato, già presidente di sezione della Corte d’Appello di Bari)
“A mano disarmata”. Il Libro.( e il film)
Siamo a Ostia, nel 2013, e tra gli abitanti dei palazzi tra cui risuonano degli spari c’è anche Federica Angeli, cronista di nera per le pagine romane di «la Repubblica», che in quella periferia è nata e cresciuta. Da tempo si occupa dei clan locali e ha subìto gravi minacce. Sa quindi come è fatta la paura, ma crede che l’altra faccia della paura sia il coraggio. Se i vicini rientrano obbedienti al comando del boss, lei decide di denunciare ciò che ha visto. Dal giorno dopo la sua vita è stravolta: per la sua incolumità le è assegnata una scorta, eppure nessuna intimidazione fa vacillare la sua fede in un noi con cui condividere la lotta per la legalità. La storia giudiziaria di cui è protagonista fino alle più recenti sentenze ci parla di una possibile seppur faticosa vittoria, confermando che tutti insieme possiamo alzare la testa e cambiare in meglio. Federica Angeli ha ottenuto questa vittoria con l’unica arma che possiede, la penna, e in queste pagine ci racconta le tappe di una vera e propria sfida alla malavita, nel solco di un giornalismo nobile, illuminato di etica civile, che non compiace mai null’altro che la verità, con una coerenza a tratti severa. In un susseguirsi di colpi di scena, viviamo con lei le sue paure, a tratti la disperazione e i momenti di solitudine. La sua testimonianza puntuale, incalzante, senza respiro non dimentica mai la sua dimensione di donna, di madre e di moglie contesa alla serenità famigliare. Una serenità che, ispirata dalla Vita è bella di Benigni, la Angeli riesce magicamente a preservare. I diritti di questo libro sono stati acquistati dal regista Claudio Bonivento che ha trasformato l’incredibile storia di Federica Angeli in un film, interpretato da Claudia Gerini, nelle sale dal 5 giugno.
Federica Angeli : (Roma 1975) cronista di nera e giudiziaria, scrive per “La Repubblica” dal 1998, dove è redattrice dal 2005. Da sei anni vive sottoscorta dopo le minacce mafiose ricevute mentre svolgeva un’inchiesta sulla criminalità organizzata a Ostia.
Tra i premi vinti dal 2012: il Premio Passetti- Cronista dell’Anno, il Premio Donna dell’Anno, il Premio Articolo 21, Premio Piersanti Mattarella, Premio Arrigo Benedetti, Premio Falcone e Borsellino, e Premio Nazionale Borsellino, oltre che da ultimo il Premio Marisa Bellisario. Per il suo impegno nella lotta alle mafie è stata nominata Ufficiale della Repubblica Italiana al Merito.