Manfredonia, 25 febbraio 2019. Alla ricerca del “13”, ovvero il numero di consiglieri disposti a decretare l’autoscioglimento del consiglio comunale che significherebbe mandare a casa il sindaco Riccardi e i suoi sostenitori ridottisi da 18 a 13. Un 13 che segna la linea di demarcazione tra maggioranza e minoranza: lo spostamento da una parte o dall’altra del tredicesimo consigliere farebbe pendere la bilancia da una parte o dall’altra. Al momento, secondo l’ultimo aggiornamento, i consiglieri che hanno apposto la propria firma alle dimissioni, sono dodici, ne manca uno per fare 13, il numero minimo sufficiente che farebbe cambiare la storia alquanto drammatica di questi ultimi anni, almeno una decina, avviandola verso prospettive più rassicuranti. L’epilogo di questa consiliatura affidata al numero 13, ai suoi arcani significati.
Il “13” ha da sempre avuto nell’immaginario collettivo, un significato prodigioso. C’è chi lo associa ad eventi negativi e chi invece lo vede in positivo. Nella numerologia, il 13 è definito “aritmico” nel senso che rompe l’equilibrio e la continuità: indica un cambiamento drastico che può essere negativo ma anche positivo. Al 13 è abbinato anche il santo di Padova e a quella particolare patologia detta “fuoco di Sant’Antonio” che si manifesta con “rossori, pruriti e dolori”. Un segno prodigioso nel quale confidano i promotori dell’interruzione anticipata di un governo che “ha espresso tutte le negatività possibili e inimmaginabili, mancante di due assessori, assediato dalla Corte dei conti, dalla Commissione di indagine ministeriale e ormai dal largo dissenso della cittadinanza”. L’auspicio è in un 13 buono, utile a disarcionare il 13 inaffidabile.
Il tredicesimo “ok” alla lista dei dimissionari, potrebbe arrivare dal consigliere legato all’ultima sconcertante vicenda, in ordine cronologico, che ha determinato l’abbandono dell’assessora Innocenza Starace. Anche qui c’entra il 13. “Finché il temerario primo cittadino – spiega il consigliere di opposizione Angelo Salvemini – aveva bisogno del voto di Alfredo De Luca, consigliere di riferimento della Starace, ha sopportato ob torto collo la sua posizione di oggettiva e critica indipendenza, ma appena ha ricompattato i vecchi 13 “yes men”, non ci ha pensato due volte a fare fuori l’avvocato Starace”. Il secondo assessorato negli ultimi tre mesi a rimanere privo del titolare. “La prova provata – rileva Salvemini – che la presenza degli assessori è solo formale, a decidere è sempre e solo il sindaco: gli assessori sono relegati al ruolo di firmatari degli atti che Riccardi ha predisposto secondo i propri fini”.
Una congerie di situazioni che <oltre a non giovare – evidenzia Salvemini – all’immagine del comune che già sconta il prezzo di un commissariamento per mafia ormai alle porte, non fa altro che alimentare i sospetti sulla follia di questa amministrazione di andare avanti con la presunzione, dopo aver portato allo sfascio la città, di poter mettere in atto un piano di rientro utopistico>.
La via indicata dalla minoranza unita e compatta, per uscire da <questa situazione da incubo> è quella di accelerare la fine di questa amministrazione. Un traguardo cui manca per raggiungerlo, solo un 13.
Michele Apollonio
Sì, però, se deve decadere la giunta, al posto del sindaco deve andare il commissario prefettizio. Niente elezioni anticipate, visto che fanno tutti schifo, nessuno escluso
Commissario prefettizio!
Cosa racconterà , il pennivendolo a gettoni, ai nipoti ?
Come mai non si parla più di uno dei più grandi,dei più giganteschi, di una delle più grandi quantità mai concepito dalla razza umana, da collocarsi sotto i nostri piedi? Come mai i politici e i giornalisti non parlano più di questo spaventoso progetto?
Chiedo scusa per il mancato soggetto del tema: il gpl. MOLTO GRADITE risposte.
Caro Pennivendolo ti rode tantissimo non stare più al comune –
Consigliere Salvemini ti piace tantissimo che il comune si scioglie per mafia guardati a lo specchio capisc a me.Tu nella vita vivi con l’odio verso gli altri