Foggia, “Sono un uomo di squadra e parteciperò alle primarie per tenere unito il centrodestra”. Queste le parole di Franco Landella il 18 gennaio scorso. A poco più di un mese da quella dichiarazione, il sindaco uscente vince le primarie con 1770 voti in più del secondo classificato Luigi Miranda, leghista. Il “tabellone” della palestra Taralli segna 5672 voti per lui (43%), 3917 voti per Miranda (29,5%), 3348 voti (25,2%) per Iaccarrino.
Le operazioni di spoglio sono andate avanti con lentezza per tutta la notte, si è scelto di utilizzare il metodo di un solo seggio per contare le schede. Il dato della partecipazione indica che tanti foggiani si sono mobilitati per votare. Franco Landella ha stravinto con il simbolo di Forza Italia, senza premere per averlo stampato sul foglio, senza interventi determinati perché ciò avvenisse. Diversamente da Miranda, che ha insistito per ottenere il simbolo sulla scheda in sintonia con quanto deciso dai vertici regionali. Gli elettori hanno votato, a quanto pare, il nome.
La macchina organizzativa e la partecipazione
La macchina organizzativa ha funzionato. Che lo staff di Landella fosse molto efficiente dal punto di vista del comitato elettorale, l’abbiamo visto nelle ultime consultazioni che l’hanno proclamato sindaco. Questa volta è stato tutto il gruppo a organizzarsi, l’ha ricordato nei ringraziamenti alla sicurezza, ai volontari, ai presidenti, agli scrutatori. Foggia con 150mila abitanti ha portato ai seggi 13258 persone, Bari 14mila con 350mila abitati. L’affluenza è stata altissima, questa nuova consultazione per il centrodestra (“non era nelle sue corde, dicevano”, ricordava ieri Caroppo) ha scaldato gli animi, i cittadini e la campagna elettorale in corso. Non si sono verificati incidenti, mezz’ora per esprimere la preferenza e la gente seguiva la sua fila con ordine. Sarà stata la novità, il fatto di misurarsi per la prima volta con una gara del genere, certo che, dalle penne ai seggi, dalla rimodulazione dell’arredo ai pass, oltre 100 hanno lavorato senza sosta. E la sera la stanchezza era palpabile nei volti, e anche la tensione. Quando chi scrutinava sbagliava a deporre, sul pacchetto di schede, il nome corrispondente estratto, veniva puntualmente e severamente redarguito dalla platea.
Il numero dei voti per il sindaco, contati uno per uno dal tavolo della presidenza fino ai banchi ai lati, è stato subito superiore a tutti gli altri. Gli astanti avrebbero voluto sbrigarsiprima, avere la foto del vincitore per pubblicarla in tempo reale, ma la notte è stata lunga.
La forbice tra Landella e gli inseguitori è stata subito evidente e si è andata via via allargando: 300- 400- 500 – 100-1660 voti in più di Miranda. “Ma tu a che numero sei?”, si confrontavano giornalisti e operatori nella palestra. Il silenzio è subito calato non appena sono iniziate le operazioni di voto. Concentrazione, anche alle 6 di mattina. Veramente tanti i segni in più sulle schede per Landella. Sebbene in molti avessero pronosticato l’esito perché “era l’uscente”, non era affatto scontato. Gli stessi avversari in corsa facevano a gara per almanaccare il risultato finale, soprattutto Miranda e Iaccarrino.
Il candidato Iaccarrino
Il candidato dell’Udc consegue un risultato notevole, considerando che stacca di poco più di 500 voti il leghista. Arriva terzo, ma non aveva un apparato di amministratori con lui. Basti pensare che l’Udc a Foggia ha un solo consigliere, cioè Iaccarrino stesso, in Provincia un solo rappresentante, altri attrattori di voti in Capitanata, non in città. A parte Landella, Miranda aveva con sé 6 consiglieri comunali di cui due anche fra i banchi di palazzo Dogana, una rete di appoggi elettorali al di fuori delle cerchia prettamente politica e vicina, in passato, a Forza Italia.
Difficile dire in quale elettorato abbiano pescato, in questo voto organizzato ci pare più probabile che Iaccarrino abbia interferito maggiormente con quello di Landella, considerando i consiglieri che li hanno sostenuti e come si siano contesi i partecipanti.
Un candidato forzista per Foggia e Bari
Caroppo, il coordinatore regionale presente ieri sera, ha detto che il risultato di Miranda “conseguito in pochi giorni di campagna elettorale appena un mese fa, con il grande sostegno dei militanti è straordinario”. Possibile che i votanti non abbiano ben assimilato il cambio in corsa nell’ultimo mese, a Bari come a Foggia il partito di Salvini non riesce a proporre il sindaco. Le primarie vince chi ha più radicamento sul territorio? Chi non perde una visione politica di insieme e non si lascia “ipnotizzare” solo dalla forza travolgente del simbolo? Le primarie si riferiscono ad un certo elettorato, organizzato e per alcuni versi fidelizzato, ieri non si sono visti volti che storicamente appartengono ad un’area di centrosinistra. Caroppo, seguendo i risultati, ha detto alla stampa: “Le primarie si fanno per unire e si rispetterà il risultato”. I toni in prossimità del 24 febbraio si erano fatti molto accesi fra i candidati, per la verità. A Foggia a marzo c’è il bilancio di previsione in consiglio comunale. Alcuni dei componenti della maggioranza o si sono astenuti o hanno votato contro una serie di atti amministrativi in questi ultimi mesi. Dopo che le primarie hanno deciso chi sarà il sindaco della coalizione, cambierà qualcosa anche in vista del 26 maggio?
A cura di Paola Lucino,
Foggia 25 febbraio 2019
HAI AVUTO I VOTI DEL CENTROSINISTRA PERCHÉ ALLE ELEZIONI PERDERAI.