Foggia, 25 maggio 2020. Sono stati fissati per il prossimo 12 giugno a Roma, presso il RIS dei carabinieri, gli accertamenti sui reperti organici trovati in casa della vittima e la loro comparazione con il DNA dell’assassino Cristoforo Aghilar, ancora latitante dopo la fuga dal carcere lo scorso 9 marzo. Anche se per quella data Aghilar fosse ancora un fuggitivo, si procederà comunque agli accertamenti perchè si tratta di un atto d’indagine disposto dal PM Pensa.
L’Avv. Michele Sodrio, difensore dei parenti della signora Bruno “Si tratta di un accertamento importante per avere la definitiva conferma sulla premeditazione di Aghilar, anche se a mio parere questa premeditazione risulta già ampiamente provata con gli elementi di prova che sono in atti. Io stesso, con una nostra attività d’indagine difensiva, ho fatto rilevare la presenza in casa della povera Filomena di alcuni reperti biologici, riconducibili sicuramente ad Aghilar, a dimostrazione che l’assassino si era appostato in casa della vittima proprio con l’intenzione di uccidere e quindi con premeditazione”.
“Non è una circostanza da poco, perchè la legge in questo caso prevede la pena dell’ergastolo e soprattutto l’impossibilità di accedere al rito abbreviato. Per questo motivo registro con amarezza che, nonostante le mie ripetute richieste e istanze, la Procura di Foggia continua a non contestare ad Aghilar, oltre all’omicidio premeditato, il reato di stalking contro Filomena Bruno ed i suoi figli, per tutte le gravissime minacce che hanno subito nei giorni e settimane precedenti al delitto. E anche in questo caso non è una differenza da poco, perchè è previsto l’ergastolo anche per lo stalker che poi uccide la vittima della sua persecuzione ed è esattamente ciò che purtroppo è accaduto in questa tragica vicenda”, conclude il legale.