Il team di Cardiologia presso il presidio ospedaliero ‘Masselli Mascia’ di San Severo, guidato dal cardiologo Salvatore Leccisotti e dall’équipe della cardiologia interventistica sotto la direzione del dottor Vito Sollazzo, ha recentemente eseguito il primo impianto di pacemaker con stimolazione della branca sinistra.
Questo nuovo approccio rivoluzionario sostituisce la pratica tradizionale di posizionamento del catetere del pacemaker sulla parete del ventricolo destro, optando invece per l’avvitamento diretto nella branca sinistra del cuore. Tale metodica rispetta la conduzione elettrica fisiologica del cuore.
L’ancoraggio del catetere nella branca sinistra riduce notevolmente il rischio di scompenso cardiaco, un evento che si verifica fino al 40% dei casi con l’approccio tradizionale. Inoltre, questa tecnica non allunga i tempi dell’intervento rispetto alla procedura standard.
“Nonostante richieda alta precisione tecnica e specifica competenza, questa metodica non prolunga il tempo dell’intervento”, sottolinea il dottor Vito Sollazzo. “I benefici per i pazienti, soprattutto quelli con blocco atrioventricolare avanzato, sono enormi”.
Negli ultimi due anni, grazie ai progressi dei materiali utilizzati, questa tecnica ha visto una significativa diffusione, con circa 2000 impianti eseguiti in Italia nei sei mesi precedenti il nostro intervento, prevalentemente nei centri cardiologici di riferimento regionali. Il successo di questo primo intervento a San Severo segna un importante passo avanti per l’ospedale Masselli-Mascia.
Il team è ora pronto a estendere l’utilizzo di questa innovativa tecnica a un numero sempre maggiore di impianti di pacemaker, non limitandosi ai pazienti con blocco atrioventricolare avanzato, ma includendo anche coloro affetti da scompenso cardiaco e disturbi di conduzione. Questo permetterà di ampliare ulteriormente l’impatto positivo della tecnica, specialmente in quei pazienti in cui l’approccio tradizionale non è possibile per motivi anatomici, per eseguire la resincronizzazione cardiaca (CRT-P).
Questo approccio avanzato offre una soluzione più fisiologica e meno rischiosa per i pazienti con disturbi della conduzione cardiaca, migliorando notevolmente la qualità di vita e riducendo le ospedalizzazioni per scompenso cardiaco.
Lo riporta Foggiatoday.it