“Richiamo alla mente dei nostri concittadini la pronuncia ex art. 148 bis d.lgs. n. 267/2000 emessa dalla Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per la Puglia con cui si analizza la condizione economica a partire dal bilancio consuntivo 2010 del Comune di Vieste per arrivare ad oggi”. E’ quanto scrive l’Avv. Mariateresa Bevilacqua, candidata consigliere Regione Puglia M5S.
“In quella pronuncia -prosegue-, il Supremo Collegio poneva attenzione al ‘ricorso costante all’anticipazione di tesoreria e prolungato mancato ripristino dei fondi vincolanti per impieghi di parte corrente’, evidenziando una bruttissima abitudine da parte dell’amministrazione comunale viestana che ‘contrae per periodi prolungati anticipazioni di tesoreria, che si sono trasformate da strumento di correzione degli squilibri temporali tra riscossioni e pagamenti in uno strumento di indebitamento vero e proprio’, allorquando, invece, la legge consente l’utilizzo dell’anticipazione di cassa per ‘superare una momentanea carenza di liquidità’.
Contemporaneamente all’utilizzo spropositato ed ingiustificato dello strumento dell’anticipazione di cassa, il Comune di Vieste utilizzava anche i fondi vincolati, che però non venivano ricostruiti.
Concludeva la Corte dei Conti, invitando l’amministrazione comunale a formulare il famosissimo ‘piano di rientro’, ‘con invito espresso che, in caso di inadempimento o di incongruenza del piano, saranno trasmessi gli atti al Prefetto’.
Dopo tante difficoltà, il Comune di Vieste formulava il piano di rientro, che si sostanziava nella vendita di tutti gli immobili di proprietà inseriti nel bando di gara dell’8.10.2012, nel recupero delle entrate tributarie e nella razionalizzazione della spesa pubblica.
Sappiamo bene che le difficoltà economiche del Comune viestano derivano da mancati versamenti da parte della Gema s.p.a. (€ 2.192.861,94) e del Comune di San Nicando Garganico (il quale, in sede di accordo, ha versato € 1.755.452,29, anzichè € 4.384.069,92 effettivamente dovuti; sono stati decurtati al Comune di Vieste in sede di liquidazione ulteriori € 200.000,00 per un pignoramento, altrimenti il Comune di San Nicandro avrebbe versato € 1.955.452,29. Tutti utilizzati per eseguire i pagamenti maturati medio tempore, lasciando pertanto la situazione invariata, con la medesima esposizione debitoria).
Non dilunghiamoci sui motivi che portarono l’amministrazione comunale a stipulare, prima della scandenza, un contratto con la GEMA s.p.a. più vantaggioso di quello vigente e a temporeggiare sulla richiesta di pagamento al Comune di San Nicandro Garganico del contributo per il conferimento dei rifiuti in discarica, perchè gli attori sono notoriamente incapaci di gestire la res pubblica e non per questo sono scusati, anzi.
A distanza di un anno di esercizio, purtroppo, la condizione economica del paese è visibilmente peggiorata poichè nessuna misura contemplata nel piano di rientro è stata attuata, considerato che non vi è stata alcuna vendita di immobili di proprietà comunale, non vi è stato alcun recupero delle entrate tributarie (ma solo la stipula di un ulteriore contratto di appalto di un servizio, che può essere svolto dagli stessi impiegati comunali regolamente formati, con ulteriori costi a carico dei cittadini) e, soprattutto, non vi è stata alcuna razionalizzazione della spesa pubblica.
Anzi.
Perchè dai dati del Governo emerge che i viestani versano al Comune circa € 2.000,00 all’anno pro capite.
Queste spese sono la diretta conseguenza dello spreco continuo di denaro pubblico attraverso lo strumento degli appalti: i servizi cimiteriali sono appaltati, il servizio di accertamento e riscossione è appaltato, la manutenzione del verde è appaltata, la raccolta e smaltimento è appaltata, il porto turistico è appaltato, e le somme di denaro che muovono tutti questi appalti sono vertiginose, ormai insostenibili.
Che necessità vi era di appaltare anche la pulizia del cimitero comunale se è un servizio già appaltato alla ‘Sieco’ s.p.a.?
Che necessità vi era di appaltare anche il servizio di accertamento e riscossione se è un’attività che negli altri Comuni viene svolta direttamente dagli impiegati comunali?
Che valutazione ha compiuto l’amministrazione comunale nell’aumentare di circa € 1.500.000,00 il corrispettivo alla ‘SiEco’ s.p.a. a fronte di palesi, ingiustificati e continui inadempimenti contrattuali?
Che valutazione ha compiuto l’amministrazione comunale nell’elargire € 40.000,00 all’Aurora Porto Turistico per il pagamento delle fatture relative alle utenze?
E’ vero che la società che lo scorso anno gestiva il servizio dei parchimetri è fallita, omettendo di versare circa € 30.000,00 nelle casse comunali?
E i debiti di circa € 3.000.000,00 dell’Aurora Porto Turistico di Vieste s.p.a. da chi verranno pagati?
Ovviamente dai cittadini, che anzichè beneficiare economicamente degli investimenti sul territorio, devono sanare i conti in rosso lasciati da amministratori incapaci.
Ma non basta.
Giova, infatti, rappresentare che ad oggi il Comune ha contratto un’anticipazione di cassa di circa € 4.900.000,00, andando oltre di circa € 200.000,00 rispetto all’anticipazione autorizzata, in assoluto contrasto con le osservazioni della Corte dei Conti.
Ed in quadro nerissimo come questo, ai dirigenti comunali, sottopostisi diligentemente allo scrupoloso vaglio del Nucleo di Valutazione (la cui presidenza è della Segretaria comunale), sono riconosciuti grandi meriti ed i relativi ‘premi di risultato’ per un importo di circa € 35.000,00 annui.
Non solo.
Perchè non poteva essere dimenticato il lavoro svolto con tanta dedizione dalla stessa Segretaria comunale che con decreto sindacale n. 7 del 6.6.2013 otteneva dal Sindaco la maggiorazione della retribuzione di posizione nella misura del 50% e, quindi, € 10.053,19 all’anno in più con decorrenza dal 1.3.2013.
A questa retribuzione annuale di € 10.053,19 si aggiunge la retribuzione di risultato stabilita, sempre con decreto del Sindaco di Vieste, nella misura del 10% annuo lordo del monte salari, oltre che la retribuzione tabellare.
Queste elargizioni sono del tutto illecite, posto che il Comune può corrispondere la maggiorazione dei compensi nell’ambito delle risorse disponibili e nel rispetto delle capacità di spesa e in conseguenza del raggiungimento degli obiettivi assegnati.
Si tenga in debita considerazione, infatti, che non solo il Comune di Vieste non ha risorse economiche disponibili per corrispondere tali importi, ma anche i risultati non pare siano stati raggiunti.
Ma la situazione peggiora ulteriormente se consideriamo che mentre le figure apicali (dirigenti e segretaria) ottengono maggiorazioni per il raggiungimento di risultati, tutti gli altri dipendenti comunali non sono oggetto di valutazione da almeno 4 anni, come se a svolgere le prestazioni lavorative amministrative fossero esclusivamente dirigenti e segretaria!!!
A tanto si aggiunga che c’è il pericolo che per il mese corrente o quelli successivi, il Comune non sarà nelle condizioni economiche di eseguire il pagamento delle retribuzioni ai propri dipendenti, nonostante le entrate IMU previste, con ovvie disastrose conseguenze sul piano finanziario complessivo.
Un danno erariale evidente da sottoporre all’attenzione della Procura regionale pugliese presso la Corte dei Conti.
Redazione Stato
Ogni mondo è paese…. questa è un’altra casta che va a braccetto con l’altra più nota……