Foggia – I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia unitamente a militari del G.I.C.O. del Nucleo P.E.F. della Guardia di Finanza di Bari – su delega della Procura della Repubblica di Foggia – hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Giuseppe Rendina, presunto autore dell’omicidio dell’anziano Giuseppe Ciociola, consumatosi in un casolare di campagna sito in agro del Comune di Zapponeta nel mese di marzo del 2022.
Le indagini, finalizzate non solo all’individuazione dell’autore del grave e violento gesto criminale, ma anche volte alla ricostruzione analitica della presumibile dinamica criminale dei fatti, sono state avviate sin nell’ immediatezza da parte degli investigatori — e poi su delega dell’ A.G. — e si sono concentrate sul luogo del delitto, ovvero il terreno, con annesso casolare, posto tra i comuni di Manfredonia e Zapponeta, dove i Carabinieri della Compagnia di Manfredonia sono intervenuti a seguito del ritrovamento del corpo senza vita del bracciante agricolo.
Proprio grazie ai primissimi accertamenti svolti si è riusciti ad individuare, il presunto autore dell’omicidio. In particolare, quest’ultimo avrebbe, colpito con un colpo di pistola alla nuca, la vittima mentre quest’ultima era chinata sul banco di lavoro e, poi, l’avrebbe coperta con dei teli.
LE INDAGINI
Grazie proprio alle delicate e dettagliate indagini eseguite dagli inquirenti, a circa un anno
dall’accaduto, i militari dell’Arma e della Guardia di Finanza, diretti dalla Procura della Repubblica di Foggia, sono riusciti non solo ad identificare il presunto autore materiale dell’azione delittuosa che aveva scosso un’intera comunità per la relativa crudeltà, ma altresì a ricostruire, tutte le fasi dell’accaduto e persino ad individuare il probabile movente di natura economica posto alla base del gesto criminoso.
In particolare, i circostanziati riscontri investigativi delegati al G.I.C.O. della Guardia di Finanza avrebbero fatto emergere che: — nel 2021, il soggetto deceduto sarebbe risultato beneficiario di contributi pubblici – destinati alle aziende in difficoltà a seguito della pandemia Covid 19 – nonché di ulteriori somme derivanti da agevolazioni fiscali, per un totale di circa 500.000 euro;
— il soggetto attinto da misura cautelare personale, quindi, avrebbe ricevuto dalla vittima un prestito, pari a circa 60.000 euro, da impiegare in un’attività di ristorazione;
— a seguito delle pressanti richieste di restituzione della somma prestata, il presunto omicida – nell’impossibilità di farvi fronte – si sarebbe, dunque, determinato ad assassinare il suo finanziatore.
Sulla base del grave quadro indiziario acquisito nel corso delle indagini – accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero – il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Foggia ha emesso un provvedimento restrittivo della libertà personale a carico dell’indagato che è stato eseguito presso la Casa Circondariale del capoluogo dauno, ove l’uomo è già attualmente detenuto, in attesa di giudizio, in esecuzione di una misura cautelare emessa in altro procedimento.
Il procedimento in questione si trova nella fase delle indagini preliminari. È doveroso pertanto precisare che, al momento, a carico dell’indagato sono stati acquisiti unicamente gravi indizi di colpevolezza, ritenuti di tale portata da legittimare l’emissione della misura cautelare della custodia in carcere a suo carico, emessa dal GIP del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica. La posizione dell’uomo è ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e lo stesso non può essere considerato colpevole sino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva