Manfredonia. Svoltosi ieri, sabato 25 novembre, l’incontro “In cammino…insieme”, organizzato da don Vincent Sasi presso la parrocchia San Carlo Borromeo di Manfredonia, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne.
All’incontro, condotto dalla dr.ssa Rossella Lombardi, hanno partecipato diverse figure di riferimento del territorio locale e non solo e anche figure professionali che lavorano proprio in quegli enti preposti all’ascolto delle vittime di violenza. Abbastanza consistente la risposta della comunità, che ha fatto sì che la chiesa di San Carlo fosse quasi piena, a parte qualche seduta libera qua e là.
Ad aprire gli interventi degli ospiti è stato l’ex giudice – ora in pensione – Silverio Tafuro, il quale, oltre ad essere stato giudice della Corte costituzionale, ha anche presieduto collegi che si occupano di violenza di genere e sui minori: “la morte di Giulia Cecchettin ha fatto nascere un movimento non di silenzio ma di rumore. Alle donne dico di non sentirsi sole, di parlare in famiglia, con le amiche”. L’ex giudice ha poi concluso sottolineando come questa iniziativa voluta da don Sasi abbia riportato la parrocchia al suo ruolo di centro di dialogo e di dibattito.
Un impegno, quello della lotta contro la violenza sulle donne, che deve essere portato avanti da tutta la comunità, non solo da chi questa violenza la subisce, come hanno sottolineato l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo Franco Moscone e l’operatrice del centro antiviolenza di Manfredonia Laura Armillotta.
È importante innanzitutto saper riconoscere la “cultura della violenza”, sensibilizzare a “non girare la testa dall’altra parte” ed è auspicabile che ci sia “alleanza educativa tra i vari poli che costituiscono la nostra società, come le scuole, le associazioni…”. Sensibilizzazione e prevenzione, dunque, le due parole-chiave contro il fenomeno della violenza di genere, come confermato dalla psicologa del consultorio familiare di Manfredonia, la dr.ssa Emiliana Santodirocco, la quale ha anche riferito di aver organizzato diversi corsi di educazione alle relazioni che però, ad oggi, non sono ancora stati attivati.
Molto interessante anche l’intervento del giudice del Tribunale di Foggia, Michela Valente, la quale ha elencato le varie misure previste per proteggere le vittime di violenza e soprattutto ha spiegato quelli che sono i problemi relativi alla classificazione di episodi di violenza come effettivi reati.
non lasciare mai sole le vittime di violenza
Bilancio sicuramente positivo dopo l’incontro, ma non basta. Bisognerebbe quantomeno lavorare tutti insieme, in coordinazione con altre realtà sociali e bisognerebbe portare avanti un lavoro che duri tutto l’anno, che non sia relegato alla celebrazione di una sola giornata contro la violenza di genere, ma che sia incentrato sulla lotta a qualsiasi tipo di violenza, sempre. È fondamentale, infine, non lasciare mai sole le vittime di violenza, né prima, né durante, né dopo. Solo ragionando veramente da comunità è possibile perseguire questi obiettivi.
FOTOGALLERY FABIO LA FORGIA