Gentile direttore
Diversi amici mi stanno chiedendo notizie sulla proposta di candidatura a patrimonio Unesco delle nostre stele daunie.
Curiosità legittima, specie ora che l’amministrazione comunale è regolarmente insediata a palazzo san Domenico e forse è possibile tentare un minimo di pianificazione e progettazione che riguardi il nostro patrimonio culturale e la nostra città.
Anche per questo rivolgo questa mia all’attenzione del signor Sindaco.
La proposta di candidatura a patrimonio Unesco delle stele daunie fu un progetto attivato dal Rotary club di Manfredonia nel 2018, quando il sottoscritto era presidente del sodalizio, e tesaurizzava le esperienze dei past president Lorenzo Mantuano e Pasquale Frattaruolo. Un progetto che presentammo il 3 ottobre del 2018 nell’auditorim Serricchio ospitando un luminare degli studi sull’antichità classica, il Professor Lorenzo Braccesi, emerito di storia greca alle Università di Torino, Venezia e Padova.
Il Professor Braccesi con la sua lectio magistralis introdusse il progetto di “Candidatura delle stele daunie a patrimonio universale Unesco”, voluto fortemente dal Rotary club di Manfredonia e al quale si associavano numerose associazioni. Io spiegai il senso di questa proposta, la necessità di portare le stele in una dimensione internazionale che desse giusto conto della loro importanza e permettesse al nostro territorio di caratterizzarsi strategicamente, anche turisticamente,per il patrimonio straordinario in termini archeologici, etnoantropologici, letterari, storici.
La nostra proposta fu un successo che forse non ci aspettavamo, e da quel giorno l’idea di candidare le stele a patrimonio Unesco è diventato un sentire comune condiviso da tutta la popolazione non solo sipontina ma daunia in generale.
Con i soci del club ci mettemmo dunque a lavorare per comprendere gli adempimenti necessari a realizzare l’iter, estremamente complesso e impegnativo, necessario a concretizzare la candidatura, che prevede l’adesione di numerosi attori istituzionali del territorio; i primi risultati incominciarono ad arrivare. Infatti il giorno 29 novembre 2019, durante la mia seconda presidenza Rotary, il consorzio “Progetto Pluriennale Capitanata e Terre Federiciane” che riunisce con obiettivi di promozione del territorio i club Rotary di tutto il territorio daunio, del nord barese e del melfese, sottoscriveva un protocollo d’intesa finalizzato a promuovere lacandidatura che, dunque, adessoera ufficialmente promossa dal distretto del Rotary club di Puglia e Basilcata, un risultato importante.
Contemporaneamente i contatti con il Ministero continuavano e arrivavano le prime informazioni chiare sul da farsi. Il primo febbraio 2020 il Rotary club di Manfredonia, sempre il sottoscritto presidente, decise di aggiornare la popolazione sullo stato delle cose e organizzò un secondo incontro pubblico nell’auditorium Serricchio dal titolo “Le stele daunie e l’Unesco, il progetto continua” invitando alla lectio magistralis la principale studiosa delle stele daunie, la dottoressa Maria Luisa Nava,allieva di Silvio Ferri e già direttrice archeologa del Ministero della Cultura, un nome che da solo rappresenta le stele daunie nel mondo. L’evento fu clamoroso per la partecipazione cittadina e per il rilievo culturale. Nel corso della serata il sottoscritto spiegò a che punto era il progetto: grazie al lavoro di tutto il club e dopo ripetuti e approfonditi scambi con i dirigenti del Ministero, avevamo appurato che le stelenon possono essere candidate al catalogo Unesco né dei beni materiali né di quelli immateriali, e ciò per le loro caratteristiche di “reperti” ormai estratti dal loro ambiente naturale, come prescrive il paragrafo 48 delle Linee Guida Operative per l’attuazione della Convenzione sul Patrimonio Mondiale, che definisce l’impossibilità di candidare opere mobili, ossia trasferite dal loro contesto originario. Le stele possono invece concorrere ad un terzo catalogo, quello chiamato “Memory of the world”, Memorie del mondo, che valorizza i “documenti” della memoria del mondo, ed essendo le stele “pagine di pietra” e racconto per immagini, dunque documenti, questo percorso risultava praticabile.
Questo era ciò che i dirigenti del Ministero avevano definito all’epoca.
Il club Rotary a partire dal febbraio 2020 si mise al lavoro per esperire questa strada. Purtroppo arrivò la pandemia e tutto si fermò; quando sembrava che la pandemia flettesse, nell’ottobre 2020, presidente Raffaele Fatone, organizzammo un terzo convegno dal titolo “Le stele daunie e l’Unesco. Verso il dossier”, per il giorno 10, al quale sarebbero intervenuti un dirigente del Ministero e un membro della commissione parlamentare per i beni culturali, oltre che un tecnico esperto nella progettazione per i bandi Unesco.
Una manifestazione operativa, dunque. Purtroppo la recrudescenza del covid bloccò di nuovo le attività sociali e il tutto venne rimandato. Successivamente il venir meno delle amministrazioni a comunaliimpedì al progetto di proseguire in quanto eravamo arrivati ad un punto in cui la presenza istituzionale era imprescindibile. Fase che ora è possibile invertire essendoci un’amministrazione in carica.
Ritengo che strategicamente il progetto di candidatura delle stele è simbiotico con quello di candidatura di Manfredonia a città della cultura, progetto che sempre il Rotary sotto la mia presidenza aveva proposto pubblicamente il giorno 29 maggio del 2019 (“Proposta pubblica per la candidatura di Manfredonia, Monte S.Angelo, Vieste a capitale italiana per la cultura”).
Attualmente penso che una pianificazione strategica dello sviluppo economico e culturale della città non possa fare a meno di questi due progetti, indipendentemente dal fatto che vadano a buon fine, da inserire in una visione ampia e articolata, a meno di non voler rimanere nella dimensione straprovinciale che purtroppo attanaglia molti centri della Daunia.
Per qualsiasi informazione ulteriore e per condividere le conoscenze acquisite in questi anni, il sottoscritto e il club Rotary di Manfredonia sono dunque a disposizione del sindaco e dell’amministrazione comunale.