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Trinitapoli, risse, Club e Bikers

AUTORE:
Girolamo Romussi
PUBBLICATO IL:
27 Gennaio 2010
Cronaca //

Moto e risseTrinitapoli – MOTIVI alla base della rissa ? Per qualcuno colpa di uno ‘sconfinamento inappropriato’; per altri una ‘antipatia’ sfociata, in seguito, in una ‘violenza esagitata’. Per altri ancora non ci sarebbe stato proprio ‘niente’, tanto che la maggior parte delle voci, e delle leggende, che ruotano attorno ai customers e motociclisti locali, sarebbero pari, ideologicamente, a delle ‘costruzioni e fisime mentali’. Fatto sta che ieri, 26 gennaio, sono state fermate 7 persone, a Trinitapoli, di cui 6 già arrestate, C.F. del 1973, S.V. del 1966, M.F. del 1976, e R.O. classe 1969 (tutti fra Bari e centri del nord-barese), nonchè i due fratelli F.D. e P.D. classe 1984 e 1980, ed una denunciata (classe 1981). Motivo ? Una rissa fra motociclisti, scoppiata a colpi di “mazze, spranghe e assi di legno”. Secondo una ricostruzione degli inquirenti, al centro della lite fra le due bande (i baresi Nomads e i Black Stars di Trinitapoli) l’apertura di un circolo privato nel centro della Bassa Capitanata. Il secondo gruppo sarebbe nato da una costola del primo, dopo un affiliamento precedente degli stessi. Operatori della Provincia dicono infatti che per aprire un club di moto nel territorio (in questo caso si parlerebbe di una associazione di customisti: da Custom “attitudine, modo di vivere il mondo motociclistico caratterizzato dalla propensione del motociclista a trasformare il suo mezzo in modo da guidare un qualcosa di unico”) bisognerebbe rispettare una “serie di logiche, atti e premesse”. Tesi rinnegata da altri motociclisti di fuori Regione per i quali invece queste teorie sarebbero paragonabili a delle ‘fandonie’. In ogni modo, nel primo pomeriggio di ieri, 26 gennaio, un gruppo di persone, a bordo di due macchine (Ford Galaxy e una monovolume scura) si sarebbe diretta a Trinitapoli per incontrare un altro gruppo di soggetti del luogo (tutti motociclisti per passione, tutti incensurati), per discutere di una ‘faccenda ancora irrisolta’. In verità non è stato ancora accertato se l’incontro tra i gruppi (i soggetti a bordo delle macchine, di cui 5 sono stati fermati, 4 arrestati e un denunciato, e quello di Trinitapoli) era stato pianificato già in precedenza. Come non è stato ancora chiarito se il gruppo di Trinitapoli attendesse o meno l’arrivo dei ‘colleghi’ di Bari. Ulteriore elemento non verificato: una tappa precedente a quella di Trinitapoli, in un altro comune della Provincia, fatta dallo stesso gruppo barese. Ma per far parlare i fatti: alle 18 e 30, di ieri, 3 pattuglie della locale stazione dei Carabinieri sono intervenute in una via del centro (vicino all’associazione motociclistica del luogo, B.S., in via Martiri di via Fani), su segnalazione anonima, per sedare una rissa scoppiata, con colpi di mazze e coltelli, fra 20 uomini circa. Come detto tutti sono stati fermati tranne un uomo scappato a piedi, ma in seguito identificato dai militari di Trinitapoli, che oggi lo hanno denunciato in stato di libertà. Continuano pertanto le indagini degli inquirenti in considerazione della totale assenza di precedenti penali (tutti occupati e di buona reputazione) dei soggetti indagati. Continuano le indagini per capire le reali motivazioni che hanno originato la rissa scoppiata ieri nel centro di Trinitapoli.

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IL CUSTOM – Il custom riguarda i proprietari di motociclette di diverse marche e nazionalità. Tali motocicli spesso sono caratterizzati da una seduta molto bassa, un interasse lungo con pedane avanzate e in genere uno pneumatico posteriore largo, oltre a particolari accessori, realizzati come unici esemplari. La loro linea, a differenza di tutte le altre tipologie di moto, è rimasta invariata nel corso degli anni (per questo tali moto vengono definite “dalla linea immortale” o “senza tempo”). Adatte a qualsiasi tipo di spostamento, sia esso un breve tragitto che un lungo viaggio. Contrariamente alle moto d’impostazione sportiva e naked (moto sportive private della carenatura), accolgono con molta comodità sia il pilota che l’eventuale passeggero.

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Di solito si distinguono per le numerose cromature presenti e spesso presentano livree e verniciature molto particolari ed appariscenti. Possono montare protezioni aerodinamiche (generalmente fornite come optional) e, come ad esempio le cosiddette “Grand Cruiser”, sono in grado di trasportare oggetti voluminosi (sono previste, quasi sempre come optional, borse laterali di enorme capienza). Si prestano estremamente bene alla personalizzazione (da qui il nome “Custom”) sia estetica che motoristica.

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Il principale produttore di questa tipologia di moto è l’Harley-Davidson negli Stati Uniti anche se, specie negli anni ’90, alcuni produttori specie giapponesi hanno prodotto delle moto “Custom” molto simili a quelle statunitensi, sia dal punto di vista del design che prestazionale. Esempi sono rappresentati dall’Honda Shadow 600 cc, dall’Honda BlackWidow 750 cc, dalla Suzuki Intruder VS 750 cc e 1400 cc, e dalla piccola Aprilia Classic 50 cc. Altri progetti sono stati intrapresi da marche come Kawasaki, Yamaha e Moto Guzzi. Esistono molti preparatori di moto “Custom” che forniscono parti estetiche (o addirittura creano da zero moto totalmente personalizzate) e componenti ad alte performance per questa tipologia di motocicletta. La personalizzazione di queste moto ha dato vita anche ad una nuova tipologia di motociclette: le “Chopper” caratterizzate da forcelle lunghe particolarmente diffuse in Svezia e negli U.S.A. soprattutto negli anni ’60 dello scorso secolo.Alla scuola di pensiero degli amanti di questo tipo di motociclo, i detrattori contrappongono le considerazioni che la posizione di guida eretta possa favorire maggiori danni alla colonna vertebrale e che la posizione molto larga delle mani sul manubrio provochi inoltre l’affaticamento.

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"Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo" (Libro di Daniele)

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