FOGGIA, 27/01/2023 – (lagazzettadelmezzogiorno.it) «Non mi picchiare, ti prego»: «Cammina, vaf… tu devi stare qua quando vengo io, mo’ ti devo attaccare»: e vai con gli schiaffi.
«Mo’ ti devi lavare tu, se no ti spacco la faccia». «Ma che sei convinta che stanno le telecamere?» (eh già…) «io ti do in fronte, t’uccido di mazzate». «Se vieni qua abbuschi». «Fammiti legare, dammi un lenzuolo, fammela attaccare». «Vuoi vedere che ti spacco la mazza in testa?». «Io ti sparo in bocca». «Vattene da qua se no ti infilo il coltello dentro la gola». «Io t’ammazzo». «Ti devo dare con il cuppino (mestolo) in testa fino a quando ti torna la memoria». «Se vengo là ti do una capocciata che ti rompo la testa». «Uccidila, uccidila per favore». «Mo’ ti devo chiudere nella stanza». «Ti butto di sotto». «Pazza da manicomio». «Scema». «Puoi pure morire, non me e frega niente, merda di cristiana».
Sono alcune delle frasi (altre sono impubblicabili) che alcuni infermieri, operatori socio sanitari e educatori del “Don Uva”, la struttura socio sanitaria-riabilitativa di via Lucera, avrebbero rivolto a 25 pazienti, di cui 19 donne, con ritardi mentali. Si è di fronte a un racconto dell’orrore, della violenza, della dignità umana calpestata come sostiene l’accusa nell’inchiesta “New life” sfociata in 30 ordinanze cautelari (7 in carcere, 8 ai domiciliari, 15 interdittive) per maltrattamento, sequestro di persona, violenza sessuale e favoreggiamento. Oppure insulti, ceffoni, strattoni, persone trascinate sono sì eccessivi ma non con l’intenzione di far del male e umiliare i pazienti, quanto piuttosto conseguenza dello stress psico-fisico di chi per carenze di personale doveva occuparsi nel proprio turno da solo o in coppia di gestire 30 degenti con gravi problemi e difficilmente controllabili, come emerge dai primi interrogatori degli indagati. (lagazzettadelmezzogiorno.it)
Siete una massa di ba…di vi prenderei tutti a calci in culo con le scarpe antinfortunistiche. Spero che la legge faccia giustizia.
Chi è senza peccato ,scagli la prima pietra
Chi è senza peccato scagli la prima pietra