Bari – Manfredonia. Con provvedimento depositato in data odierna, il Tribunale del Riesame e Misure di Prevenzione di Bari ha disposto la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari per Michele Antonio Romito, classe 1963, già in carcere in seguito all’operazione “Giù le mani”, con 7 misure cautelari eseguite il 9 marzo 2024 dai finanzieri della Compagnia di Manfredonia a carico di altrettanti indagati, tra cui alcuni funzionari pubblici in servizio attualmente o in passato presso il Comune sipontino e l’Ase, per le ipotesi di reato di estorsione, concussione e corruzione, peculato, falso, lesioni personali, minacce e violenza privata.
A Michele Romito è legato il terzo filone dell’indagine, relativa al ristorante ad insegna “Guarda che luna” e alle azioni finalizzate a contrastare la sua rimozione.
In primis, con presunte minacce implicite ed esplicite fondate anche sulla propria fama criminale personale e familiare, l’indagato (già destinatario della misura cautelare della custodia in carcere, ora ai domiciliari), amministratore di fatto del citato ristorante, avrebbe esercitato pressioni sulla struttura amministrativa e sull’apparato politico del Comune di Manfredonia per evitare lo smontaggio del manufatto abusivo.
FOCUS INTERROGATORIO DI GARANZIA MICHELE ROMITO (13 MARZO 2024)
Tutto questo sarebbe avvenuto con la collaborazione attiva dell’ex assessore del Comune di Manfredonia (Angelo Salvemini, per il quale è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari; al momento non si è al corrente di provvedimenti del Riesame e/o ulteriori aggiornamenti) che, in virtù del suo ruolo, avrebbe carpito informazioni all’interno del Comune riferendole al primo e concordando insieme tutte le iniziative da adottare.
ONORANZE FUNEBRI. REVOCATA MISURA CAUTELARE A GRAZIA ROMITO e a LUIGI ROTOLO
Il Riesame ha disposto anche la scarcerazione per Grazia Romito, classe 1971, già destinataria di una misura cautelare ai domiciliari nell’ambito del secondo filone d’indagine di “Giù le mani”, relativo all’autorizzazione all’esercizio di un’attività di onoranze funebri da parte della stessa Grazia Romito, già destinataria di provvedimento interdittivo antimafia, disposto dalla Prefettura di Foggia, e che, per il tramite di un prestanome (Luigi Rotolo, classe 1976), avrebbe eluso il divieto proseguendo nell’attività di impresa.
La donna era stata sottoposta alla misura degli arresti domiciliari, ora revocata, mentre il secondo al divieto di dimora nel Comune di Manfredonia. Anche per Rotolo è stata disposta la revoca della citata misura (divieto di dimora a Manfredonia).
In tale contesto gli inquirenti avevano evidenziato il ruolo di un ex assessore del Comune di Manfredonia (Angelo Salvemini, classe 1980, destinatario della misura cautelare agli arresti domiciliari), in carica nel 2021, che avrebbe avuto un ruolo attivo sollecitando la struttura amministrativa al rilascio dell’autorizzazione, e inducendo così in errore la dirigente responsabile e i funzionari addetti ai controlli antimafia sull’effettiva conduzione dell’attività funebre e sull’assenza di motivi ostativi.
Per Michele Fatone, classe 1961, e Raffaele Fatone, classe 1992, già destinatari della misura cautelare in carcere (il primo) e ai domiciliari (il secondo): all’esito del Riesame, resta in carcere Michele Fatone, mentre non era stata presentata istanza al Riesame per Raffaele, per il quale resta dunque invariata la misura cautelare agli arresti domiciliari.
Si attendono aggiornamenti per la posizione del già segretario comunale pro tempore Galantino Giuliana Maria, classe 1959, destinataria della misura di interdizione dai pubblici uffici o servizi per 12 mesi.
(forum non attivo per quest’articolo, su richiesta della parte).
focus GIU’ LE MANI