Foggia – Ricominciare da lì, da ciò che è sotto attacco. In tutto il mondo. Risvegliarsi come nel film Matrix da una realtà virtuale, e prendere coscienza. Quando detonano le bombe a ritmo serrato in una città, non si può non collegare il tutto a una mentalità che scricchiola e incosciente del suo potenziale. E prendere coscienza è ricominciare da una certa scuola, o dall’istruzione personale, come luogo fisico e morale sotto attacco in tutto il mondo. Ecco perché, anche a Foggia, ben vengano i progetti in alcune scuole superiori di Foggia per favorire una coscienza della legalità. A partire da parole, pensieri e gesti. Una scuola che vogliono distruggere con privatizzazioni massicce di comparti della scuola nell’evoluto occidente, o attaccandola in Kenya, Pakistan o Somalia.
Non è un caso che il terrorismo, che questo sia di natura jihadista o occidentale poco importa, attacchi università e scuole. E non è un caso che Boho haram, organizzazione terroristica jihadista, significhi proprio “I libri sono proibiti”. Perché prendere coscienza davvero e amare e apprezzare ciò che è intorno, vanno d pari passo. Come i bambini nel nord del Pakistan, che invece di disegnarsi gli henna sulle braccia, decorazioni floreali del posto, disegnano poesie e equazioni per la sete e l’amore per il sapere.
Interessate ad un progetto a lungo termine per soffermarsi e scongiurare l’escalation di deflagrazioni di bombe nella nostra città, alcuni istituti superiori di Foggia, l’istituto IISS Notarangelo, l’ITE Giannone Masi e l’istituto Rosati di Foggia. Un ciclo di incontri promosso dal Forum dei giovani di Foggia il cui rappresentante è Giuseppe Marrone, che ci ha spiegato le motivazioni alla base del ciclo di incontri – rivolti alle classi quarte e quinte – sulla legalità. Ciclo di incontri sostenuto dalle ACLI provinciali di Foggia e dalla segreteria dei giovani delle Acli con la partecipazione dell’associazione Libera, la Fondazione anti –usura ‘Buon Samaritano’, l’associazione Anti-racket ‘Giovanni Panunzio’.
Tanti gli attori in gioco – come spiega Giuseppe Marrone – come il presidente di Libera Tano Grasso, o il direttore di Adesso Il Sud, Ciro Miele, ma soprattutto attori protagonisti sono stati i ragazzi. Nell’ultimo incontro sono stati i ragazzi a parlare, secondo l’ottica di scambio e strategia educativa della peer education, le informazioni sono state condivise e prodotte secondo percorsi formativi personali, slide in powerpoint riflessioni sulle ultime vicende avvenute a Foggia. “A volte può capitare di parlare di legalità ai ragazzi all’interno di contesti ludici o contenitori di vignette satiriche come accade con i ragazzi del blog Scuola zoo, dove al momento di intrattenimento può seguire il momento serio e di riflessione, purché si persegua l’obbiettivo di creare rete nella società civile, e questo, nonostante non ci sia l’aspetto repressivo del nucleo antiracket, è possibile attraverso un consumo critico promosso dall’associazione antiracket, e cioè a fare spesa in quelle attività commerciali deliberatamente schierate a favore della legalità, come evidenzia in vetrina l’esposizione del bollino”.
Perché ciò che più conduce allo scoppio delle bombe è, ancora una volta, l’incoscienza; a detta di Giuseppe Marrone un’incoscienza civile dettata da individualismo compulsivo, dall’idea che fare i propri interessi coincida con omertà. E invece è patologico Anche a scuola sarebbe meglio dire no alla triade delle interrogazioni a scadenza in un momento in cui sarebbe più utile fare cittadinanza attiva e aumentare i momenti di riflessione all’interno o all’esterno della scuola. Questa si chiama stanchezza morale, ed è proprio su questa che fa leva il bombarolo”.
Per il presidente del Forum dei giovani è utile educare alle vocazioni. Perché si – ci dice il presidente – quella alla cittadinanza attiva è una vera e propria vocazione che può appartenere a tutti, anche se a livelli diversi. Perché essere chiamati può avere tante forme, non necessariamente eclatanti, dal non gettare le carte a terra al non comprare droghe per non favorire il commercio illegale”.
(A cura di Maria Pina Panella – mariapina.panella@libero.it)
Bello questa educazione alla legalità che parte dal basso e dai giovani. Di questo abbiamo bisogno davvero. Bravi!