Manfredonia – ”Unanime è l’opinione secondo cui la città di Manfredonia debba puntare sul turismo come uno dei punti di forza per lo sviluppo economico. Sappiamo che ormai il flusso turistico passa dal web, in particolare dai social media, il passaparola on line ha un gran potere, se consideriamo che il 76% delle persone condivide le proprie esperienze di viaggio sui social network, il 42% usa i social per programmare un viaggio, mentre il 40% li usa per trovare ispirazione sulla meta dove andare; il 64% si affida a siti di ricerca viaggi come Tripadvisor per decidere dove andare in vacanza. Il turista ha bisogno di avere a disposizione informazioni sui luoghi da visitare, sulla viabilità e trasporti e sulla ricettività, vero punto dolente della nostra città, in modo facile e veloce, con la possibilità di pianificare e prenotare on line.
Di conseguenza l’incremento del turismo dipende dalla capacità di usare il web e di mettere in rete le risorse e i servizi, di rendere un posto accogliente e fruibile dal più vasto pubblico possibile. Oggi il turista vuole sentirsi protagonista, vivere un’esperienza immersiva e partecipare alla vita del luogo in cui si trova, in una parola è necessario creare meccanismi di engagement (coinvolgimento).
Un buon esempio è la Maremma: se si digita su Google in cima alla lista delle risposte ci sono i siti che parlano di turismo; il sito www.turismoinmaremma.it offre una panoramica su come organizzare una vacanza. Associare un sito del generealla condivisione sui socialnetwork sarebbe una miscela vincente.
A Manfredonia manca l’assessorato al turismo e i compiti ad esso preposti sono stati affidati all’Agenzia del Turismo che nasce con la finalità di valorizzare il settore turismo. Cito dal sito web la mission: “deve diventare la Destination Management Organization (DMO) della città, occupandosi principalmente di marketing, branding, pianificazione, training e formazione per la destinazione Manfredonia. Il Turismo deve assurgere all’attenzione primaria dei cittadini che devono sentirsi parte attiva in questo processo evolutivo”. Tale sito web,tuttavia, appare del tutto inadeguato, non è aggiornato su eventi e notizie, non instaura scambi con altre realtà, è chiuso alla condivisionee non innesca dinamiche di partecipazione attiva.
Quest’ultima è uno dei punti di forza della cosiddetta smart city, ovvero città intelligente, un concetto complesso che prevede una pianificazione che va dall’urbanistica all’efficienza energetica, al turismo, con l’ausilio delle nuove tecnologie per ottimizzare il processo di innovazione della pubblica amministrazione e rendere migliore la qualità di vita. Va da sé che una pianificazione così concepita genera lavoro e innesca un circolo virtuoso che avrebbe ricadute economiche positive, per operatori turistici, esercizi commerciali e, in ultima analisi, per tutta la città. Ovviamente a questo lavoro sul virtuale è necessario che corrisponda un lavoro sul reale, recuperare le peculiarità delle produzioni e tradizioni locali e farne una bandiera, quella che si definisce brand in marketing turistico.
E’ necessario mettere in praticha le logiche di bottom up (dal basso verso l’alto) contrapposta a quella del top down (dall’alto verso il basso) in cui il coinvolgimento dei cittadini e del tessuto commerciale, sia il motore di sviluppo delle soluzioni,e permetta di arrivare a vivere davvero in una città intelligente, dove tecnologie e capacità umane si incontrano in modo creativo e la comunità stessa diventa portatrice di innovazione.
I primi turisti di una città sono i residenti, una città che funziona bene è più attrattiva anche per un turista. Partecipazione attiva dei cittadini, un governo illuminato e tecnologie sarebbero i tre ingredienti per migliorare la qualità della vita di chi abita la città, e di chi la visita. Come mettere in atto realmente un meccanismo di partecipazione attiva? Un esempio è www.decorourbano.org, applicazioni come questa hanno il vantaggio dell’immediatezza, oltre alla geolocalizzazione e alla possibilità di inviare immagini. Sono uno strumento utile per agevolare la segnalazione agli uffici competenti, a patto che all’ascolto segua l’effettiva presa in considerazione delle informazioni raccolte e lo sviluppo dei servizi.
Questi sono i primi passi concreti che devono essere fatti dalla città di Manfredonia per il rilancio turistico. Non è difficile, basta studiare e guardarsi intorno.
(A cura di Elisabetta Tomaiuolo, candidata nella lista Manfredonia Nuova per Italo Magno sindaco)
Palette e secchielli per tutti
oh! finalmente un’idea concreta, semplice ma efficace… senza ‘copia-incolla’ da altri siti web!
Questo e’ un bel esempio di movimento cittadino. Persona di esperienza e onesta’ unica cone Magno alla guida e da garante. che recluta giovani capaci motivati e onesti come Elisabetta.
Bravi.
Cara dottoressa, vorrei porle una domanda.
Come si inserisce il suo passato da attivista dei radicali, portando avanti battaglie come quella sui diritti dei carcerati o come quella sul testamento biologico, in questo contesto politico comunale? Se non erro, nel programma di Manfredonia Nuova, non vi sono riferimenti espliciti al riconoscimento dei diritti civili.
Ovviamente, i suindicati temi hanno una portata vasta e più propriamente interessano una politica nazionale.
Ma secondo lei, è possibile per un’amministrazione comunale fare qualcosa in tal senso e quindi lanciare degli input per il riconoscimento dei diritti civili che oggigiorno aspettano di essere riconosciuti al livello istituzionale?
Sarebbe gradita una risposta.
Grazie garganismo e Michele, in effetti ho constatato anche io che idee pratiche non ce ne sono molte, a volte si parla in generale e non si ammette che nessuno ha la bacchetta magica. Tuttavia un passo alla volta e soprattutto studiando soluzioni già attuate, e la cui condivisione può generare altre soluzioni, si può ricominciare a risalire la china.
Per Wu Ming sempre graditi i suoi stimoli, i temi da lei citati e che a me stanno a cuore sono di competenza nazionale per quanto riguarda l’aspetto strettamente legislativo, ma sono di interesse locale per l’aspetto sociale e di crescita civile di una comunità. La mia precedente esperienza politica con i radicali, che continua ancora, è dunque, se vuole, di supporto ad un comportamento “illuminato” della gestione amministrativa di una città. Come lei ben sa, i radicali non hanno impostazioni ideologiche, si pongono davanti ad un problema laicamente e scevri da pregiudizi: osservare i fenomeni e governarli in modo efficiente. Ciò vale a tutti i livelli. In questo articolo parlo di turismo perché per professione mi occupo del patrimonio culturale. Spero di aver risposto alla sua domanda.
“Illuminami!” ihihihih