Manfredonia, 27 agosto 2020. Dopo un inverno anomalo, abbiamo avuto un’estate anomala anche, e soprattutto, dal punto di vista culturale. Se la movida è ripresa già con la fase 2, le iniziative culturali stentano a decollare. Un controsenso sempre in auge, ma che con l’emergenza da Coronavirus è emerso ancora di più. Quasi come se il Covid fosse diventato la scusa per evitare di organizzare appuntamenti per cibare la mente e lo spirito. Ecco dunque la denuncia social dell’artista Gino Bordo: “È passato circa un mese e mezzo da quando, con una istanza protocollata, ho chiesto alla Commissione Straordinaria del Comune di Manfredonia la possibilità di poter esporre questa mia opera nel chiostro del Comune per il periodo luglio – agosto”.
L’opera rappresenta una originale ed interessante scultura di Cristo, alta 2 metri e 60 e del peso di circa 150 kg. Bordo evidenzia che inizialmente gli era stato proposto di portarla in biblioteca, ma data la grandezza era impossibile. Nel post pubblicato sul proprio profilo fb, aggiunge poi di aver fatto presente la problematica ai commissari Crea e Soloperto, ma di non essere giunto a nessuna conclusione. “Mi è parso di capire che stavo chiedendo la luna nel pozzo”, ha concluso laconicamente l’artista sipontino.
Peccato! La scultura è molto bella e avrebbe meritato di essere esposta (vedi foto), ma a quanto pare nella città di Manfredonia dopo il lockdown sanitario, rischi di cominciare un lockdown culturale.
Stile E. Tresoldi.
Nulla contro l’artista e la figura religiosa che rappresenta, ma a me trasmette angoscia.
Sulla via crucis di S. Giov. Rotondo ci sta a pennello
Ognuno ha i suoi gusti, non credo però sia questo il motivo della mancata mostra, in questo paese , che io adoro , si ha la tendenza a sottovalutate il nuovo e ad ancorarsi ad un passato remoto!
Nessuno parla mai dell’anticristo.
(Commento diffamatorio,ndr)