Foggia, 27 agosto 2020. “Le condizioni cliniche, i criteri decisionali sull’intubare o meno un assistito in ambito intensivo e rianimatorio sono gli stessi da anni (forse secoli) e il Covid_19 non ha sovvertito questo meccanismo o atto terapeutico“. E’ quanto dice in una lunga nota destinata ai lettori di una rubrica di Rete Smash, il dr. Gianluca Castigliego, Infermiere di Rianimazione e Docente presso l’Università degli studi di Foggia.
“Carissimi, sarò un po’ lungo nel mio pensiero, ma credo sia doveroso dare spiegazioni e precisare alcuni punti. Lavoro da quasi dieci anni in Rianimazione e questa storia del Covid_19 sta sfuggendo di mano ad alcuni di voi, non certo a noi addetti ai lavori e vi spiego il perché partendo dall’inizio, con ordine.
Fu così che passammo da essere eroi, ad essere poco dopo dimenticati ed infine proclamati
ufficialmente buffoni ed assassini, da luminari della medicina online. Gli stessi che in passato furono ingegneri, sismologi, allenatori di calcio, esperti criminologi, “master chef” del pane e pomodoro, anti vacciniani, terrapiattisti, complottisti e chi più ne ha, più ne metta. Gli ultimi dati segnano un significativo incremento di virologi, anestesisti e infermieri esperti in rianimazione e anestesiologia. Sono semplicemente il frutto delle nuove categorie di esperti che stanno nascendo, o ancor meglio, soggetti spesso senza impiego con nuovi titoli di studio acquisiti esclusivamente grazie al “saper leggere”, rispettando la punteggiatura e le doppie in qualsiasi notizia in circolazione sui social network o digitando due parole incrociate su Google. I tuttologi!
Quindi non resta che immaginare che da qui in avanti si possa tranquillamente partecipare a concorsi pubblici per direttore di struttura presso il Centro Rianimazione, Anestesista, medico con specializzazione in Virologia, Infettivologo, Infermiere, ecc… presentando i titoli acquisiti a casa dietro una tastiera, anziché perdere anni di studio nelle apposite sedi universitarie. Avremo idraulici come primari di reparti di malattie infettive, autisti di autobus come direttori di strutture di anestesiologia, anestesisti che lavoreranno i campi, infermieri che faranno gli elettricisti e così via… Credete che andrà a finire così? Assolutamente no.
I medici studieranno medicina e investiranno anni della loro vita per specializzarsi in una determinata disciplina, gli infermieri continueranno a studiare per poter esercitare la loro professione e i dissuasori sociali continueranno ad essere tali, sposteranno solo le loro attenzioni su un altro argomento d’interesse comune per dare fiato alle loro bocche da bar o consumeranno le impronte digitali sui loro polpastrelli per scrivere chilometri di minchiate, senza un briciolo di fondamento scientifico. Ma, a parte gli scherzi, parliamo di cose serie… Dopo aver letto “In terapia intensiva? Questo articolo è un Fake!
Le persone non vengono più intubate perché il protocollo era errato. INTUBANDOLE LE HANNO FATTE MORIRE. Ma davvero siete così capre?” oppure “non bisogna essere dottori o infermieri per capire, bisogna essere solamente attenti a ciò che accade e se si ha voglia di farsi due domande, avere anche la capacità di saper fugare i dubbi!” e ancora “Per il discorso dell’intubato non posso crederci perché è sbagliato e se muore (sempre se è vero che sta male), sono cazzi dell’ospedale. È chiaro? Sarebbe Omicidio! Hai compreso?”. E se tu addetto ai lavori provi educatamente a dire la tua, con dati scientifici alla mano, ti accusano di essere coinvolto nel SISTEMA o di esserne vittima dello stesso e se ancora insisti, partono le accuse dirette e insulti. Volete sapere le più gettonate? ASSASSINO! Io ogni volta che leggo queste stupidaggini sorrido e ripenso ad una delle scene più divertenti tratta dal film J.Stecchino, recitato da Benigni, dove un tizio gli continuava a dire questa parola! Facciamo chiarezza e cerchiamo di essere seri! Cerchiamo di dare risposte che abbiano senso! Il corona virus esiste per davvero? ASSOLUTAMENTE SI!!!
Meglio conosciuto come Sars-CoV-2, fa parte della categoria dei virus respiratori, può anche essere asintomatico, cioè il soggetto contagiato potrebbe anche non avvertire fastidi o sintomi di diverso genere, tanto da non accorgersi nemmeno di essere contagiato; questa resta una condizione non pericolosa per sé stessi, ma potenzialmente pericolosa per gli altri. Scientificamente le capacità di contagiare (passaggio del virus da un soggetto infetto a un soggetto sano), non sono mai mutate o tantomeno attenuate, così come non è vero che il virus sia mutato o si sia depotenziato. Voglio ricordarvi che i virus non sono mai stati alimentati da corrente elettrica o da pile ricaricabili! Ricordo a tutti gli scienziati del web che gli asintomatici erano in grande percentuale anche nei mesi più caldi del virus nel nostro paese, quindi anche questo dato non si è modificato nel tempo! Venivano tenuti in osservazione domiciliare, proprio come succede ora. Ma erano molti di più! Discorso diverso per chi sviluppa sintomi, che vanno da i più lievi (febbricola e spossatezza) ai più significativi (dispnea, difficoltà respiratorie e insufficienza respiratoria), fino a richiedere ricovero ed osservazione in ambito ospedaliero, in reparti ad alta specializzazione, come le famigerate e tanto accusate terapie intensive, luogo di non ritorno per gli scienziati con laurea su Facebook che continuano a sostenere che “intubandoli avete fatto morire un sacco di gente!”, come se l’anestesista decide o prova godimento nel procedere ad intubare chiunque entra in reparto con diagnosi di insufficienza respiratori da Covid_19.
Voglio essere categorico nel dirvi che non è mai stato così, né a febbraio, né a marzo, aprile, maggio e lo stesso succede ora, quando si rivedono assistiti colpiti dal virus. Le condizioni cliniche, i criteri decisionali sull’intubare o meno un assistito in ambito intensivo e rianimatorio sono gli stessi da anni (forse secoli) e il Covid_19 non ha sovvertito questo meccanismo o atto terapeutico. Si! Atto terapeutico! Chiamiamo le cose con il loro nome! Salva vita aggiungerei, così come lo è il massaggio cardiaco nell’arresto cardio-circolatorio, così come lo è la Dialisi nelle insufficienze renali acute o croniche, così avviene anche nelle insufficienze respiratorie acute o croniche. Quando le terapie (respiratorie) non invasive non danno il risultato sperato, si è costretti a ricorrere a quello che resta l’ultimo atto terapeutico, L’INTUBAZIONE ENDOTRACHEALE. Non è il medico a “scegliere” in base ad un gusto sadico personale, ma è lo stesso professionista a decidere l’intervento più
appropriato, seguendo criteri diagnostici esistenti da una vita e scientificamente provati! Avete mai visto esitare un professionista in caso di arresto cardiaco? Avete mai visto porre divieti o esitare un nefrologo di fronte ad un’insufficienza renale d trattare? Semmai tutto questo vi sia capitato di vederlo! A me in dieci anni di rianimazione non è mai capitato. Lo stesso succede con gli assistiti che sono stati intubati. C’è un percorso diagnostico chiaro da mettere in atto, prima di intubare un assistito!
Esami e valutazione dei parametri emogasanalitici, clinica del l’assistito, valutazione del quadro neurologico e del suo stato di coscienza, in particolar modo, soffermandosi essenzialmente ad osservare quelli che sono i rischi potenziali o reali correlati alla probabile perdita di capacità da parte del l’assistito di difendere le vie aeree in autonomia. Quando una di queste condizioni o addirittura tutte si presentano è inevitabile affrettarsi ad intubarlo. Quindi, come dicevo, non è l’anestesista a decidere, ma il quadro clinico a dettare le decisioni da assumere. E per essere ancora più chiari, essendo una procedura salva vita, la si mette in atto solo quando le condizioni di rischio del l’assistito
sono tali. Questo succedeva prima del Covid_19, succedeva durante e succederà in futuro, altrimenti tutti coloro che lavorano in rianimazione, medici, infermieri, sono tutti dei professionisti senza coscienza e scienza, tutti pluriassassini! Ma, assassini da sempre? Facciamola finita con queste teorie complottistiche! Il governo a destra, la storia dei vaccini a sinistra e il “covviddi non esiste” e tante altre belle cazzate!
Abbiamo studiato e lavoriamo tutti i giorni, 24 ore su 24, che sia Natale, Pasqua, Ferragosto, seguendo evidenze scientificamente dimostrate e in continua evoluzione. Tutto per salvare vite e non per seppellire morti! E in questi mesi siamo scesi nei nostri reparti a rischiare la nostra vita, senza chiedere permesso, premi o altre cazzate a qualcuno. Non eravamo eroi, non sono martiri tutti i miei colleghi morti durante questa emergenza e non saremo mai assassino! Cosa è realmente cambiato? È cambiato quasi tutto! Fermo restando che il vaccino è l’unica strada per combattere il virus, l’approccio terapeutico è cambiato perché si conosce meglio l’avversario! Voglio ricordare che il virus ci è piombato addosso senza che nessuno nel campo della scienza ne avesse mai avuto conoscenza! Considerando che la scienza non si muove per pareri personali e ricordandosi che il parere degli esperti in un processo di ricerca è l’ultimo anello che viene preso in considerazione, ci si deve muovere solo con studi scientificamente dimostrati! Non esistono ipotesi, non c’è spazio per i dubbi, tanto meno si può essere democratici, se si parla di scienza, nel caso specifico in medicina! Non siamo di fronte a delle tabelline dove due per due è solo quattro. Qui c’è di scena un virus, con le sue caratteristiche (sconosciute nei periodi iniziali) e milioni di soggetti viventi, con le loro caratteristiche soggettive. Uno diverso dall’altro! Ora a distanza di mesi, studiando sui libri e investendo delle ore nei laboratori anziché
dietro una tastiera o al bar, stiamo conoscendo sempre di più questo virus, lo stiamo colpendolo nei suoi punti di forza, cioè nei sintomi che sviluppava. Inizialmente si sapeva solo che procurava una grave insufficienza respiratoria, gli assistiti arrivavano già in condizioni molto critiche nei nostri reparti e gli spazi di manovra terapeutica erano molto limitati. Nonostante il pochissimo tempo per intervenire con altre terapie ci giocasse contro, la grande maggioranza dei nostri assistiti sono stati trattati prima con terapia respiratoria non invasiva e una piccolissima parte (rispetto al grande numero di contagiati) veniva intubata nelle prime ore dal suo ricovero in rianimazione.
La strada per far diagnosi e stabilire un approccio terapeutico che abbiamo tracciato è sempre stata la stessa! Abbiamo introdotto tantissime terapie antivirali usate in precedenti pandemie (Ebola, H1N1, HIV, ecc..), mai avendo dei riscontri importanti o significativi, ma erano le uniche armi a disposizione. Il tempo trascorso nei reparti in condizioni poco umane e le prime autopsie ci hanno consegnato dati che confermavano le prime ipotesi fatte sul comportamento di questo virus bastardo! Ad esempio, ci eravamo accorti già che alcuni fattori della coagulazione erano modificati, cioè c’era una formazione anomala di coaguli all’interno del sangue, detti micro-trombi. Essi ostruivano principalmente il circolo polmonare e questo provocava insufficienza respiratoria. Quindi abbiamo notato da subito miglioramenti in assistiti in cui il dosaggio di eparina veniva rinforzato. Si è notato l’aggressività del virus non solo a carico dei polmoni, ma in alcuni casi anche sui reni (funzionalità). Ed è ovvio che con il passare del tempo il tentativo di usare ed osare altri approcci terapeutici, come ad esempio il plasma iperimmune, si sono dimostrati validi. Validi ad alleviare i sintomi e a concederci più tempo e più spazio di manovra terapeutica.
Ma, se davvero prendessimo i dati, il numero d’intubati risulterebbe pari o anche più basso dei non intubati, anche quando il virus aveva raggiunto numeri poco controllabili. Con la conoscenza e avendo più carte da scegliere nel mazzo della terapia da poter mettere in atto, si è riusciti ad azzerare o attenuare l’aggressività dei sintomi e comportamenti del virus (oggi noti) e quindi per logica c’è stata una riduzione consistente del numero dei ricoveri in rianimazione e di conseguenza degli intubati. Non a caso oggi si riesce a curare più facilmente la patologia anche in reparti a bassa complessità. Altro dato significativo che è cambiato oggi è il numero reale dei contagiati, notevolmente di meno perché gli interventi preventivi che ognuno di noi mette in atto sono decisamente più consistenti rispetto a mesi fa. Chi di voi si lavava le mani con tanta insistenza? Chi di voi usava mascherine?
Chi di voi sapeva cosa fossero le soluzioni alcoliche (gel) per l’igiene delle mani? Sono cambiate tante cose rispetto a qualche mese fa. Siamo cambiati anche noi, nelle nostre abitudini, nei nostri modi di fare e quando proviamo a tornare indietro, ad essere quelli di prima, a riprenderci le cattive abitudini di prima i risultati si vedono! Aumentano i casi di contagio! Grazie non solo a Dio, ma anche ai passi in avanti che abbiamo fatto porgervi adeguate cure si stanno evitando numeri e situazioni tragiche come quelle viste nei mesi primaverili! Questo non vuol dire che tutto è finito! Lo so che la paura di tornare ad essere rinchiusi ai domiciliari ci spaventa, ma questo non deve essere motivo di dissuasione sociale e social sparando informazioni inesatte e completamente fantasiose, atte solo ad avere like e consensi personali! Giusto per agitare le folle! Non deve essere il motivo per inventarsi storie di ipotetici e surreali complotti. C’è gente che ancora non riesce ad asciugarsi le lacrime per le perdite dei propri affetti più cari. Bisognerebbe avere più rispetto per chi non è riuscito a farcela e per chi ancora sta morendo in Italia ed in giro per il mondo. Basta raccontare scemenze!
Un ultimo consiglio a chi si sente esperto in tutto? Di pensare a fare bene il proprio lavoro e il proprio ruolo di bravo cittadino, nel rispetto di tutti!Io e tutti i miei colleghi abbiamo sempre fatto il nostro lavoro seguendo scienza e coscienza, ma non solo, ci abbiamo messo cuore e passione! Se non riuscite a dire grazie, non fa nulla! Basterebbe solo tacere, sarebbe già una forma di ringraziamento a vostro modo, anziché additarci come colpevoli ed assassini irresponsabili! Mai mi sognerei di criticare il vostro lavoro perché non ho conoscenza e competenza!
L’unica cosa che mi consola è che tra pochi giorni tornerete a svolgere il vostro lavoro di esperti in politica, scuola e allenatori di calcio e ci lascerete lavorare in santa e meritata pace!”.
Come si suol dire: cornut’ e mazziet’.
Maledetti analfabeti funzionali.
Forza membri del personale sanitario, stringete i denti ed ignorate questi caproni
Non entro in merito perché non sono competente in materia ma posso parlare della mia esperienza personale. Aldilà del covid chi è che decide quando staccare i macchinari della rianimazione ad un paziente e confermarne la morte? Con quale criterio si decide quando i posti sono limitati? Dico questo perché ho perso mio padre a Casa Sollievo. So solo che è entrato da vivo e ne è uscito morto perché doveva lasciare il posto ad un altro. Fatevi un bagno di umanità e pensate al giuramento che avete fatto prima di millantare il vostro eroismo.
Nn entro in merito perché non sono né medico né tuttologo ma qualche professionista mi può spiegare perché si intuba un paziente “vigile cosciente e collaborante”(parole del referto medico) con presunto covid-19 e si trasferisce all’ospedale di Cerignola che nn è ospedale covid????
Lo sfogo ci sta. Ma sa benissimo che ci sono responsabilità sia di governo che sanitario. I cadaveri furono bruciati per eliminare prove. Mi fermo qua…