Manfredonia, 27 agosto 2020. “NON CONVINCE, anzi aggrava le preoccupazioni di Manfredonia, la “economia circolare” che il sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo D’Arienzo, intenderebbe realizzare sulle aree dell’ex stabilimento Enichem, oggi Eni Rewind, con la complicità della Regione Puglia che a quanto pare, ignora completamente Manfredonia e la sua popolazione”. Enrica Amodeo, presidente dell’associazione culturale e politica “Manfredonia Nuova” impegnata in una serrata battaglia per l’affermazione dei diritti alla salute e alla sicurezza di Manfredonia, chiede di conoscere i dettagli delle progettazioni che si intendono realizzare sull’area ex Enichem di Macchia.
“La popolazione di Manfredonia – attacca – ha diritto di sapere cosa si intende realizzare a due passi dalle proprie abitazioni e di dire la propria: cosa c’è di effettivo dietro le belle parole incantatrici. Mai si consentirà che si ripeta in qualsiasi modo il non dimenticato drammatico passato che ancora incide sulla vita e la salute pubblica“.
SOTTO ACCUSA è l’ipotesi progettuale presentata da Eni Rewind alla Regione Puglia nel luglio 2019, dall’amministratore delegato, Paolo Grossi. <Un impianto di riqualificazione produttiva – presentò – per le aree bonificate a Manfredonia che contempla un impianto Waste to Fuel per il trattamento anaerobico per bio metano, una piattaforma ambientale per i fanghi provenienti dagli impianti biologici urbani e per l’acqua risultante dal processo produttivo dell’impianto Waste to Fuel. Un progetto sfidante – aggiunse – in linea con i dettami dell’economia circolare, che vedrà l’avvio di un dialogo con il territorio per la necessaria condivisione>. Il sistema Waste to Fuel utilizza frazioni organiche di rifiuti solidi urbani (Forsu), ma anche fanghi di depurazione, potature, scarti dell’industria agroalimentare e della grande distribuzione. Una pattumiera, insomma.
“A MANFREDONIA – denuncia Amodeo – di un tale progetto non se n’è mai saputo nulla pur avendo alla Regione il capogruppo PD, Paolo Campo, e il vice presidente del consiglio Giandiego Gatta. Non ne erano a conoscenza? Se n’è invece trattato a Monte che evidentemente ha nel suo rappresentante in giunta regionale voce in capitolo”.
RIEMERGE ad ogni passo quella deleteria anomalia di un territorio, la piana di Macchia, sotto la giurisdizione del comune di Monte Sant’Angelo, ma di fatto propaggine dell’abitato di Manfredonia. Un equivoco che induce facilmente, come la storia Anic-Enichem dimostra, nell’errore di ritenere un impianto di trattamento rifiuti lontano dal centro abitato (Monte a 900 metri sul livello del mare) ma sotto il naso dei manfredoniani. Il che non va bene. Si perpetua un conflitto che non giova a nessuno. Si insiste peraltro nel puntare su attività industriali niente affatto sostenibili, anti-ambientali, quando quella piana offrirebbe grandi e straordinarie opportunità economiche nel settore agricolo e turistico ora mortificate.
“COME Manfredonia nuova – ricorda Amodeo – abbiamo lanciato la proposta di una diversa allocazione di impianti che per la loro natura tecnica hanno bisogno di aree isolate, lontano delle popolazioni. L’auspicio è pertanto quello di una razionale e responsabile considerazione di problematiche che ricadono sulla pelle dei cittadini. Noi ci siamo”.
Somiglia all’histoire energas….
Informate la popolazioneprima delle elezioni con centinaia di manifesti.
Il pennivendolo -💰💰-e lo sciacallo-di –si rifanno sentire, manca l’altro complice -burattino –
Allora urge adire agli atti legali per la modifica dei confini tra i due comuni. Invece di tante scarabocchiate iniziate l’iter per chiudere il caso una volta per tutte.
Un territorio meraviglioso, ci si incanta solo a guardarlo, non dovete permettere per nessun motivo di distruggere un territorio che contiene, storia, paesaggi, archeologia concentrati in un solo punto, rarità uniche. Giusto, informare la popolazione di Manfredonia e invece di fare comizi di chiacchiere, denunciate in piazza fate sentire la vostra voce. Pensate al futuro dei Vostri figli.