Roma – CONSULTABILI da oggi sul sito del ministero della Giustizia gli elenchi che ordinano lo stato e la produttività dei 139 tribunali italiani. “Arricchendosi di nuovi dati e informazioni, prosegue così l’operazione trasparenza voluta dal ministro Andrea Orlando e realizzata dal capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria Mario Barbuto con l’obiettivo di migliorare la produttività degli uffici giudiziari portandola al livello dei tribunali che riescono a sviluppare le performance migliori”.
I diversi parametri utilizzati per misurare il lavoro degli uffici sono quelli presi in considerazione nelle loro statistiche da organismi e istituzioni internazionali come la Banca Mondiale e la Commissione Europea per l’Efficienza della Giustizia (Cepej). Tra gli altri, i criteri di valutazione sono ad esempio quello sulla percentuale dei procedimenti ultra-triennali pendenti, la durata della giacenza media dei procedimenti, il tasso di scopertura dell’organico dei magistrati o del personale amministrativo, il rapporto tra giudici e abitanti e numero di cause.
Per quanto riguarda le ultime cifre, aggiornate allo scorso 31 dicembre, nella capitale pendono 144mila cause arretrate, il 16% delle quali (pari a 23mila) sono ultratriennali. A Napoli l’arretrato è di 137mila cause, il 21% delle quali (28.812) pende da più di tre anni. A seguire, Foggia con 107mila pendenze delle quali ben il 63,5% è ultratriennale (68.464); Bari con 83.497 cause in attesa di definizione delle quali il 42,7% (35.678) è in stand-by da oltre 36 mesi. Poi c’è Milano con 72.836 pendenze il 12,4% delle quali (9.028) è iscritta da più di tre anni. Segue Catania con 60.535 pendenze delle quali il 26,7% (pari a 16.165) ultratriennale.
Poi tocca a Salerno con 52.407 pendenze delle quali il 41,2% (21.569) giace da più di tre anni; a Santa Maria Capua Vetere le cause pendenti sono 51mila, il 30,4% delle quali (15.486) sono ultratriennali. A Lecce i fascicoli arretrati sono 44.961 e il 26,4% (11.885) giace da più di tre anni. Conclude la serie Palermo, fanalino di coda con 43.900 pendenze delle quali il 13% (5.692) ultratriennali.
I dati delle corti di appello pressate da cause non smaltite collocano ancora la capitale al primo posto, con circa 85mila pendenze delle quali quasi il 30% (25.576) risale a più di tre anni orsono. Segue Napoli con 66.741 cause arretrate delle quali il 35,9% (23.973) è ultratriennale; poi Bari con 18.829 faldoni da trattare dei quali il 25% (4.712) risale ad almeno tre anni fa; e dopo Milano con 17.703 fascicoli da smaltire dei quali 2.471 (il 14%) è lì da più di tre anni. Infine, Bologna con 16.436 fascicol i pendenti dei quali quasi il 40% (6.473) è stagionato da oltre tre anni. (dati fonte: lavoce)
ALLEGATI
Tribunali pendenze ultratriennali – 31dic2013
Elenchi 6-11 – con ordinamenti vari con indicatori di flussi di affari civili e durata
Elenchi 12-14 – con ordinamenti vari con indicatori di piante organiche e scoperture
Elenco delle Corti d’appello con 20 indicatori
Redazione Stato
Il mercimonio e l’arricchimento a danno della giustizia causa danni irreparabili allo stato.
Ad arretrati spaventosi e lungaggini dei processi criminali, va relazionato che il numero degli avvocati in Italia è pazzesco.
Infatti, nella sola Roma, gli iscritti all’albo degli avvocati supera il numero complessivo degli avvocati iscritti in TUTTA la FRANCIA.
Appare evidente che il rallentamento della giustizia è volontario e serve a creare mercato del lavoro laddove lavoro non c’è.
Roba da fucilare tutti senza nemmeno un processo, alla schiena.
Roba da mafiosi in doppiopetto.