Manfredonia – L’ART.58 del D.L. n. 112/2008 convertito in Legge 133/2008, nasceva con una “ratio” lodevole: se i Comuni, le Province, le Regioni ed Enti Pubblici hanno la disponibilità di un patrimonio immobiliare che non produce reddito oppure costituisce un costo per la collettività, che necessità di strutture sociali come asili, scuole, palestre, musei, uffici pubblici ed altro, è opportuno capitalizzare tale patrimonio attraverso le alienazioni. Alienazioni che devono essere effettuate solo dopo aver censito e valorizzato e il patrimonio pubblico.
Da una encomiabile idea i partiti riescono a partorire leggi che, partendo dall’annunciato obiettivo di generare un beneficio, puntualmente lo trasformano in trappola per i contribuenti. Le leggi all’italiana sono sempre ricche di paroline magiche, modifiche, variazioni e integrazioni che lasciano ampio spazio interpretativo, in modo da consentire di inficiare la “ratio” per cui sono nate.
Le alienazioni non servono più a creare strutture per il bene comune ma a coprire i buchi di bilancio alimentati da un uso poco attento del denaro pubblico. I casi di Manfredonia come la GEMA, il Mercato Ittico, l’ASE ed altro, calzano perfettamente con tali affermazioni. Quando poi la copertura dei buchi di bilancio diventa impellente, piuttosto che vendere, si svende il patrimonio pubblico anche con strumenti censurabili, per cui gli amministratori sono “costretti” adottano con disinvoltura il metodo dei “vu cumprà”. Dopo la discutibile operazione, per l’alienazione dell’ex mercato comunale rionale, si scoprono altri casi che sollevano interrogativi.
Il metodo non cambia e spulciando tra le delibere giuntali e comunali si scoprono altre operazioni alquanto opinabili: Con l’approvazione della delibera di C.C. n. 35/2011, che recepiva ed approvava la delibera di GC n. 165/2011, si attribuiva un valore ad alcuni beni patrimoniali del Comune di Manfredonia: Edifico adibito a “Negozio e abitazione” foglio 132 particella 585 ad Euro 400.000,00; alienazione diritto edificatorio (Programma Gozzini) foglio 26 particella 1379 a Euro 500.000,00; alienazione diritto edificatorio PIRP, foglio 38 particelle 44, 384,385,386,387 Euro 700.000,00; alienazione mercato rionale di cui conosciamo le rocambolesche vicissitudini.
Dopo un anno, con delibera di C.C. 19/2012 che recepiva ed approvava la delibera di Giunta 169/2012, viene rivisto al ribasso il valore dell’edificio adibito a “Negozi e abitazioni” foglio 132 particella 585; da 400.000,00 a 256.676,60. Nella stesa delibera, il terreno edificabile PIRP, foglio 38 particelle 44, 384, 385, 386, 387 viene quasi raddoppiando; da 700.000,00 a 1.250.000,00 Euro. Due rivisitazioni che provocano perplessità.
Nel 2013, la Giunta Comunale, con delibera n. 364 del 04/12/2013, opera una modifica al ribasso dei beni da alienare: 1) Terreno edificabile programma Gozzini Fg. 26, p.lla 1379 da Euro 500.000,00 a 400.000,00; 2) Terreno edificabile PIRP Fg. 38, p.lla 47, 384, 386, 387 da Euro 1.250.000,00 a 900.000,00. Delibera giuntale 364/2013 che viene recepita e adottata dal Consiglio Comunale circa un anno dopo con la seduta n.11 del 17.10.2014 n° 53, nella quale si certifica: 1) Terreno edificabile programma Gozzini Fg. 26, p.lla 1379 € 400.000,00; 2) Terreno edificabile PIRP Fg. 38, p.lla 47, 384,(…), 386, 387 € 900.000,00.
E’ sconcertante la vaporosità con cui si assegna un valore a un bene pubblico.
Nel 2013 si è registrato uno scostamento di 60.000,00 euro rispetto al bilancio di previsione. Scostamento approvato con delibera di C.C. N. 41 del 27/12/2013. Le uscite aumentano e in qualche modo bisogna cercare i modi per incrementare le entrate, anche attraverso le alienazioni. Nella speranza di fare cassa, pur di realizzare in un periodo di profonda crisi edilizia, si può svendere il terreno edificabile Gozzini, che ha l’indice di fabbricabilità pari a 0.65 mc/mq, abbassando il prezzo di 100.000,00 Euro in meno.
Non si comprende il motivo della svendita del terreno edificabile PIRP, con indice di fabbricabilità elevatissima, pari a 0.90 mc/mq, di 3.000 mc. Sembra di assistere al negozio che liquida per cessata attività.
C’è di più, da una attenta lettura della D.C.C. 53/2014 si nota una anomalia: nel terreno edificabile PIRP è sparita la particella 385 del Fg. 38. E’ un errore di copia/incolla oppure la particella 385 del Fg. 38 è stato venduto con una Determina Dirigenziale? Non essendo stata menzionata la vendita, nella delibera in questione, si deve dedurre che trattasi di errore di trascrizione.
Anche se è stato un semplice errore di trascrizione, la questione solleva preoccupanti interrogativi: i Consiglieri Comunali, prima di approvare una delibera, prendono visione del testo oppure obbediscono a ordini impartiti dai capi di partito? Le opposizioni a Manfredonia esistono? Questi eletti si leggono le delibere o esprimono il voto contrario solo per funzione assunta?
Se nessuno controlla si potrebbe verificare, estremizzando il concetto, che la particella 385 del Fg. 38 potrebbe sparire dalla disponibilità del Comune di Manfredonia. I partiti che governano da oltre 50 anni la nostra città e spavaldamente si autocertificano paladini delle future generazioni, oltre a cancellare i diritti, con le alienazioni, tra permute e svendite, stanno dilapidando il patrimonio immobiliare della collettività. I giovani di oggi, futuri amministratori, privati di ogni risorsa patrimoniale, saranno costretti a “pronarsi” ai poteri forti per amministrare solo disagi e povertà.
(A cura di Pino Delle Noci)
Redazione Stato
Mi chiedo e chiedo …. meno male che stanno certe persone che spulciano gli atti amministrativi…. di chi dovrebbe fare e far valere l’interesse pubblico.
Se quanto argomentato corrisponde a verità, e pare che lo sia, se non ci saranno smentite e altri contrappunti, sarebbe il caso che le questioni venissero messe in evidenza/denunciate agli organismi preposti.
Se tutto vero mette in evidenza un’altra cosa: il Consiglio Comunale è presieduto da soggetti insignificanti nel ruolo che rivestono e sono dei semplici occupi poltrone/scranni.
Ecco perchè occorre un’altro sindaco…. che con tanta di laurea …,magari in giurisprudenza, possa assolvere ad un vero compito di Sindaco, che si ripete, deve agire in nome e per conto del popolo che lo ha eletto a rappresentante anche di pubbliche esigenze/interesse.
Complimenti Pino per l’ illustrazione meticolosa. Solo un appunto. Le cartolarizzazioni immobiliari o le alienazioni degli immobili degli enti pubblici sovente servono a svendere e creare ricchezza agli amici della politica. Vedi cio’ che e’ successo negli anni scorsi quando lo stato con una operazione massiccia di cartolarizzazioni mise in vendita gli immobili INPDAP, Enpam, ecc ecc. Tutti enti previdenziali poi assorbiti dall’ Inps, tranne Enpam visto che dopo l operazione di cartolarizzazione erano strapieni di debiti e congestionati di personale collocato li dalla politica. Chi acquisto’ quegli immobili? Tutte societa’ di real estate di proprieta’ di politici, notali, notabili, e star system aggregato. Ricordo immobili venduti a Piazzale Clodio a 200 mila euro, quando il loro valore era superiore al milione. Purtroppo l’ alienazione dei cespiti dello stato e di un ente pubblico non derivano sempre da una esigenza di risanamento ma al fine di svuotarli del patrimonio, renderli deboli e successivamente fonderli con altri enti previdenziali. Intanto i nuovi proprietari coperti da prestanome con societa’ fittizie hanno acquistato questi immobili dallo stato e se li sono rivenduti a prezzi di mercato. Che bel business! Per quanto concerne le opposizioni, e’ noto ormai a tutti che sia a livello locale sia a livello nazionale, si e’ stabilito un equilibrio equo solidale per fare in modo che non si schiacciano i piedi l un l altro e si dividono la torta istituzionale Italia come ” dei buoni compagni di merenda”. Concludendo, il popolo guarda, dimentica, vota i soliti noti, poi si lamenta. Contenti loro!