Foggia. “Confermo che abbiamo avuto alcun casi di scabbia già segnalati dal medico di reparto alla Asl e per cui è in atto la profilassi. Non è poi così raro, in luoghi in cui si vive insieme può succedere”. Il direttore sanitario del Don Uva Rosario Garofalo spiega la situazione all’interno della struttura: “E’ tutto sotto controllo, l’abbiamo scoperto qualche giorno fa, stiamo facendo le cure necessarie, ci vorranno almeno due settimane”. I pazienti, come da prassi, sono stati isolati, l’area interessata è quella della Rsa, la zona della “residenza sanitaria assistita” distinta dall’area medica e ortofrenica. Oltre ai 6 pazienti sono stati colpiti anche alcuni operatori socio-sanitari.
Il direttore Garofalo “Noi qui abbiamo anziani con residenza fissa che sono stati abbandonati”
“Il numero del personale che è entrato in contatto con loro non saprei dirlo, mi occupo dei pazienti. Noi qui abbiamo anziani con residenza fissa che sono stati abbandonati, gente trasferita dal pronto soccorso, tante visite, potrebbe essere arrivata al Don Uva in qualunque modo”. La scabbia che ha colpito gli anziani viene curata con pomate e, soprattutto, sterilizzando tutto ciò con cui il degente viene in contatto.
Se il lavaggio delle lenzuola ad altissime temperature in un ospedale è la regola, come “la sanificazione ad opera di ditte specializzate- dice Gioacchino Rosa Rosa, addetto stampa del Don Uva- in questi casi c’è la sostituzione dei materassi. La situazione è di disagio ma non c’è nessuna emergenza, è come i pidocchi per i bambini che anche se pulitissimi possono averli. La malattia non è prevedibile, può capitare a chiunque e dovunque”.
Al Don Uva, prima di adesso, altri casi non si sono verificati.
Redazione StatoQuotidiano.it